Il “Willow project”, tra trivelle, Biden e ambiente

di Mirko Aufiero
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 4 Min.

Le trivelle che stuzzicano Biden scatenano le proteste dei gruppi ecologisti

Il “Willow project” è un enorme progetto di trivellazione petrolifera in Alaska: voluto da Trump durante il suo mandato, ha ottenuto il sostegno di Biden, il quale però deve scontrarsi con i gruppi ambientalisti che ne sottolineano l’elevato impatto ambientale.

Trivelle e petrolio

alaska trivelle

Il progetto, proposto dal gruppo ConocoPhilips, punta ad effettuare una grande operazione di trivellazione petrolifera nel Noth Slope, regione settentrionale dell’Alaska. Secondo i legislatori dello stato americano, esso garantirà nuove entrate, creerà nuovi posti di lavoro e aumenterà la produzione di energia.

Tuttavia, questo progetto avrà un forte impatto ambientale: secondo i dati forniti dall’amministrazione stessa, verranno rilasciate nell’atmosfera 9,2 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, che arriverebbero a 278 milioni in trent’anni (più di quanto 70 centrali a carbone producono ogni anno).

Ciò ha scatenato le proteste dei gruppi ambientalisti, i quali hanno lanciato una petizione su Change.org per chiedere l’annullamento del progetto, raccogliendo più di 1,6 milioni di firme. La polemica ha raggiunto dimensioni tali da raggiungere il presidente Biden, che vede minato dalla situazione uno dei punti chiave della sua campagna elettorale, ovvero l’attenzione per i cambiamenti climatici.

Per cercare di calmare le acque, l’ammistrazione sta dunque pensando ad un taglio delle piattaforme di perforazione, da tre a due, e punta ad aumentare le politiche di conservazione del territorio nel resto dello stato. In particolare, si starebbe verificando la possibilità di spostare alcune infrastrutture di perforazione per salvaguardare l’habitat locale e di piantare alberi per mitigare le emissioni.

La Conoco contro gli ambientalisti

ConocoPhillips - trivelle

Nonostante l’impegno dell’amministrazione nel mitigare gli effetti delle trivellazioni, in Alaska lo scontro tra la ConocoPhilips, i senatori repubblicani e gli ambientalisti resta molto acceso. Lisa Murkowski e Dan Sullivan, entrambi senatori repubblicani, hanno fortemente criticato la possibilità di installare solo due piattaforme:

“Se verranno approvate due piattaforme, considereremo ciò al 100% come una negazione completa. Conoco ha chiarito che non sarebbe sostenibile e abbiamo avvertito la Casa Bianca.”

A prescindere da cosa verrà deciso dalle alte sfere politiche, inizia a prefigurarsi una battaglia legale con protagonisti la Conoco e il gruppo ambientalista Earthjustice. La prima potrebbe intraprendere azioni legali se venissero approvate solo due piattaforme, mentre il secondo potrebbe intraprendere la stessa strada se il progetto venisse approvato.

I nativi con(tro) le trivelle

i nativi americani con le trivelle

Un altro fattore importante in questa storia è rappresentato dai nativi dell’Alaska, i quali sono le persone ad aver subito di più l’impatto delle compagnie estrattive. Lo scorso anno alcuni abitanti del villaggio di Nuiqsut hanno dovuto evacuare a causa di una fuga di gas proveniente da un altro progetto targato Conoco nella zona.

Nonostante l’impatto dell’estrazione sul territorio, non tutti i nativi sono contrari: la necessità di posti di lavoro e dei servizi essenziali spinge, infatti, molti a sostenere il progetto anche a danno dell’ecosistema.

La decisione finale sul progetto è attesa per la prossima settimana, e, come dichiarato dall’addetta stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, spetterà al segretario degli interni, Deb Haaland, compiere questa scelta.

Scritto da Mirko Aufiero


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