Tutto quello che devi sapere sul PNRR e molto di più!

di Francesco Cocco
9 Min.

Ogni giorno la sigla PNRR è uno degli argomenti chiave della politica italiana, ma sappiamo davvero cosa sia?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un documento approvato dal governo italiano nel 2021 che definisce e illustra come intende il nostro paese gestire i fondi provenienti dal programma Next Generation UE, finanziato dall’Unione Europea.

Com’è nato il PNRR?

L‘idea di un fondo di emergenza nacque nell’aprile 2020, nel pieno della pandemia da Covid-19 che in quel momento si stava abbattendo sul continente europeo mietendo vittime e danneggiando tutte le economie dell’Unione Europea. Gli Stati dell’UE decisero di costruire un fondo comune per risollevare le varie economie dell’Unione danneggiate dall’emergenza sanitaria.

A Luglio 2020, il Consiglio Europeo approvò il programma di Next Generation UE stanziando un totale di 750 miliardi di euro da destinare, proporzionalmente, ai vari Stati membri dell’Unione. All‘Italia, fortemente colpita dal Covid-19, fu destinata la somma più cospicua: 221,1 miliardi di euro. Entro il 2025 è previsto l’arrivo della maggior parte dei fondi stanziati, i quali andranno utilizzati entro il 31 dicembre 2026, data di fine del programma Next Generation UE.

Lo scopo principale di questo Piano è quello di rilanciare le economie dopo la pandemia nell’ottica di un futuro più ecosostenibile e digitale.

Il PNRR italiano

All’epoca il governo italiano era guidato da Giuseppe Conte che, con il resto del Consiglio dei Ministri, costruì e delineò il documento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La prima versione del testo fu approvata nel Gennaio 2021, ma poco dopo vi fu la crisi di governo e salì a Palazzo Chigi Mario Draghi che apportò alcune modifiche al piano di Conte.

Il 22 giugno 2021 il Presidente Draghi incontrò a Roma la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, che sancì l’ufficiale approvazione del Piano italiano da parte dell’Unione Europea. Dal 3 luglio, inoltre, è stato aperto il sito Italia Domani, finalizzato al monitoraggio degli investimenti e riforme del PNRR.

La realizzazione del Piano sarà un passaggio veramente fondamentale per il futuro del nostro Paese. Molte volte si è sentito dire che l’Italia ha il faro puntato, soprattutto per l’enorme mole di risorse che è incaricata a muovere. È quindi fondamentale che il Governo e gli altri soggetti coinvolti assicurino la massima trasparenza.

La struttura del PNRR

Il piano è stata realizzato seguendo le linee guida emanate dalla Commissione Europea e si articola su tre assi principali: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Il Pnrr raggruppa i progetti di investimento in 16 componenti, a loro volta raggruppate in 6 missioni:

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile
  4. Istruzione e ricerca
  5. Coesione e Inclusione
  6. Salute

Il piano utilizza diverse formule di riforma come misure d’interesse generale, intenventi funzionali a garantire l’attuazione del piano, singole missioni, misure per la modernizzazione del Paese.

Missione 1 : Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

Per questa prima missione sono stati destinati 46,3 miliardi di euro e si articola in 3 linee d’azione: turismo e cultura; digitalizzazione e innovazione della pubblica amministrazione; digitalizzazione, innovazione e capacità di comunicazione del sistema di produzione.

In particolare, inoltre, è stato articolato un piano per la riqualificazione dei borghi italiani a cui è destinato circa 1 miliardo di euro.

Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica

Questa seconda missione ha il compito di sostenere le riforme per arrestare i cambiamenti climatici in corso, raggiungere la neutralità climatica attraverso uno sviluppo ambientale sostenibile. Per queste misure sono stati stanziati 59,47 miliardi di euro.

Buona parte dei fondi sono stati investiti nel recupero delle acque, per evitare perdite e fermare gli scarichi a mare e per combattere l’emergenza siccità con cui l’Italia ha fatto i conti la scorsa estate.

Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile

La terza missione, a cui sono stati stanziati 25,4 miliardi di euro, ha lo scopo di investire in mobilità di nuova generazione e sulla digitalizzazione della rete di trasporti. La realizzazione dei progetti interesserà in particolar modo il Sud Italia, dove sono previsti investimenti sulla rete ferroviaria.

Missione 4 – Istruzione e Ricerca

Questa missione prevede investimenti per 30,88 miliardi di euro.

Per “Istruzione e Ricerca“, i fondi riguarderanno soprattutto il miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti, il potenziamento delle infrastrutture scolastiche, delle condizioni di supporto alla ricerca e all’innovazione, l’ampliamento dei dottorati.

Missione 5 – Inclusione e coesione

La missione 5 del PNRR ricopre un ruolo di sostegno alla parità di genere e il contrasto alle discriminazioni, l’incremento dell’occupazione giovanile, il riequilibrio territoriale e lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree più disagiate.

Per realizzare queste riforme sono destinati quasi 20 miliardi di euro, di cui la maggior parte sono investimenti per le politiche del lavoro per la famiglia, con riferimento particolare a giovani, anziani e persone con disabilità.

Lo scopo è migliorare i sistemi di protezione e inclusione sociale per le persone più emarginate. Un aspetto importante è il riconoscimento dello sport nell’inclusione e integrazione sociale.

Missione 6 – Salute

Per questa ultima missione sono stati stanziati 15,63 miliardi di euro, pari all’8,16% del PNRR. La “Missione Salute” prevede maggiore digitalizzazione, inclusione, equità di accesso alle cure, prevenzione, servizi territoriali e di ricerca.

In particolare, il piano prevede riforme per: l’ammodernamento tecnologico degli ospedali; rafforzamento delle infrastrutture tecnologiche e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati; lo sviluppo tecnologico – professionale; lo sviluppo della rete di assistenza sanitaria territoriale e della rete nazionale della salute.

Il governo Meloni alle prese con il PNRR: arrivano avvertimenti dall’Europa

Con la nascita del nuovo Governo, il Premier Giorgia Meloni ha più volte dichiarato di voler apportare qualche modifica al piano per poterlo adeguare alle esigenze attuali, quali guerra in Ucraina, inflazione, caro bollette ed emergenza energetica.

Qualche giorno fa si è concluso un incontro tra i ministri del Governo e i tecnici della task force dell’Unione Europea. I membri dell’esecutivo, in particolare il Ministro Fitto, responsabile dell’attuazione del piano, ha avvisato che l’Italia si trova in ritardo con lo stanziamento delle risorse a causa del rincaro delle materie prime che hanno provocato delle lentezze. Nel caso non si dovessero realizzare i 55 obiettivi prefissati entro il 31 Dicembre, lo stanziamento della prossima rata da 19mld è a rischio. Alla richiesta dell’esecutivo di posticipare su alcune scadenze, l’Unione ha risposto con un secco “no“.

“L’Europa è pronta a collaborare, ma l’Italia rispetti gli impegni presi” – Paolo Gentiloni, commissario per gli affari economici dell’UE

Scritto da Francesco Cocco

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