Si aprono gli studi sugli aspetti cognitivi dei disturbi alimentari

di Elisa Quadrelli
6 Min.

Recenti studi hanno fatto luce sul ruolo del Repetitive Negative Thinking nei disturbi alimentari: facciamo insieme chiarezza dando un nome a sintomi e problemi, che una volta esplicitati faranno meno paura e saranno più facilmente affrontabili. Serviranno maggiori approfondimenti in campo scientifico, ma gli aspetti cognitivi più o meno consci sono l’oggetto delle principali psicoterapie, è quindi importante avere una sempre maggiore e più precisa conoscenza dei vari aspetti del disturbo trattato.

Preoccupazione, Ansia e Ruminazione

La preoccupazione è un attività involontaria di matrice cognitiva che porta con sè disagio e stress: è un incontrollabile concentrazione su di una sequenza di pensieri negativi, sviluppatasi con lo scopo di prendere il controllo e far fronte ad una situazione problematica. 

Si differenzia dall’ansia, che è l’anticipazione di un evento negativo futuro che porta a un’attivazione del sistema nervoso. La preoccupazione può diventare in questo senso un aspetto cognitivo dell’ansia.

Se l’ansia e la preoccupazione sono di per sè adattive, preparandoci ad affrontare pericoli e difficoltà, possono diventare problematiche e non adattive quando si presentano in maniera eccessiva, compromettendo la qualità della vita della persona che li sperimenta. 

La ruminazione, come la preoccupazione, è una ripetitiva, avversa ed incontrollata catena di pensieri, ma ha la particolarità di essere riferita ad un fallimento ed orientata ad un obiettivo. Il tema generale della ruminazione è quindi il fallimento. Anche la ruminazione porta ad uno stato emotivo alquanto negativo.

Nei disturbi depressivi la ruminazione è parte integrante della sofferenza: concentrata sulla depressione stessa, sulle sue conseguenze, la ruminazione non fa altro che peggiorare gli episodi depressivi.

È questo un chiaro esempio di come la ruminazione sia una caratteristica di un problem solving disadattivo. Questo problem solving, ovvero questa modalità di risoluzione dei problemi può fossilizzarsi in uno stile cognitivo fisso, che intacca i processi mentali e da cui è difficile distaccarsi.

Repetitive Negative Thinking-RNT

Le caratteristiche comuni di ruminazione e preoccupazione (quando si tratta di casi in cui viene riconosciuto un disagio consistente, tale da intaccare la vita dell’individuo o da costituire disturbo) sono la persistenza, la passività di chi li sperimenta e il contenuto negativo

Il costrutto del Repetitive Negative Thinking (RNT), usato in ambito terapeutico, si riferisce a un processo cognitivo comune a più disturbi psicopatologici, caratterizzato da un tipo di pensiero ripetitivo, frequente e focalizzato sul sé e sul proprio mondo interno. Il RNT include quindi le caratteristiche della preoccupazione e della ruminazione.

Ci sono studi che individuano, oltre ad un RNT patologico, un altro tipo di RNT adattivo, che consiste in un processamento più adattivo delle informazioni e in una riflessione utile sul sè.

Disturbi alimentari e RNT

disturbi alimentari, di cui i più conosciuti sono bulimia ed anoressia, si esprimono attraverso un cattivo rapporto con il cibo, un immagine distorta del proprio corpo che causa preoccupazione ed un senso di insicurezza ed inadeguatezza. Accomunano i diversi disturbi della condotta alimentare anche una modalità di pensiero disfunzionale, un perfezionismo patologico, un grande bisogno di controllo ed una bassa autostima. 

Uno stile di pensiero caratterizzato da ruminazione e preoccupazione come quello dell’RNT è frequente nei pazienti che soffrono di un disturbo alimentare e contribuisce attivamente al mantenimento delle abitudini di restrizione o abbuffata nei confronti del cibo

Stabilito che il RNT ha una relazione con lo sviluppo ed il mantenimento dei disturbi alimentari, si è voluta recentemente approfondire la relazione tra questa modalità di pensiero disfunzionale e tali disturbi. Si è stabilito prima di tutto che il RNT è elicitato da emozioni negative e convinzioni negative e a sua volta il RNT mantiene uno stato di stress e agitazione. 

Le abbuffate e le restrizioni caratteristiche dei disturbi alimentari sono notoriamente modalità di gestione(coping) di emozioni negative. Il rifiuto del cibo l’alimentazione incontrollata diventano rispettivamente modi di fermare il flusso incontrollato di pensieri negativi ed emozioni associate o di distrarsi dalla ruminazione e da tali emozioni. Avviene quindi che un evento negativo scatena un tipo di pensiero come quello dell’RNT, che viene a sua volta “controllato” attraverso i comportamenti caratteristici del disturbo alimentare. 

Concludendo

Le modalità precise con cui questa modalità di pensiero (RNT) e il disturbo sono relazionate non sono ancora chiarissime e si necessita di fare ulteriori studi. Si può però evidenziare attraverso gli studi attuali come il Repetitive Negative Thinking sia maggiormente associato all’anoressia che agli altri disturbi alimentari. 

Infine si è stabilito che il ruolo della preoccupazione diventa maggiormente significativo nei disturbi alimentari, soprattutto relativamente a pensieri come il peso e la forma fisica, risultando in una modalità di coping attraverso il cibo, con un’ulteriore preoccupazione rispetto alla propria autostima ed alle proprie relazioni interpersonali, preoccupazioni da cui si fugge sempre alla stessa maniera. 

Sono necessari ulteriori studi, ma la ricerca in psicoterapia ha raggiunto già parecchi traguardi nel trattamento dei disturbi alimentari e se ne prevedono tanti altri.

Scritto da Elisa Quadrelli

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