Secret language: parliamo del Polari!

di Emanuele Lo Giudice
4 Min.

Il Polari, utile a non farsi capire dagli altri negli spazi pubblici, veniva usato spesso dalla comunità gay nell’Inghilterra del XIX secolo. Di cosa si tratta?

« Ogle », « Bitch », « Cottage », « slap », « omi », sono tutte parole del linguaggio Polari. Sebbene alcune si conoscano, il loro utilizzo e il loro significato era diverso da quello comune.

Parlato principalmente a Londra, il Polari nacque da un’altra lingua già esistente, il Parlyaree. Quest’ultimo veniva usato da coloro che viaggiavano spesso o che erano artisti itineranti, salvo poi entrare nella comunicazione anche di prostitute e mendicanti. Con il Polari, la comunità gay inglese dialogava senza farsi capire, in periodo ancora indietro rispetto all’apertura e all’inclusione che conosciamo (in parte) oggi.

Ormai non più parlato e, per tanti versi, parecchio criticato, il Polari è conosciuto oggi per la sua peculiare natura e per il suo particolare suono. Di che si tratta?

Che storia ha il Polari?

Sviluppatasi durante la seconda metà del XIX, in un paese in cui l’omosessualità sarebbe stata un crimine capitale fino al 1861, la lingua Polari trova le radici in un’altra lingua, ancora più antica. È un misto tra inglese e lingua romanza, all’orecchio non cosa strana per chi vive nella Londra ottocentesca.
Dialetto straniero, nulla di interessante, almeno pare. Gli omosessuali dialogavano tranquillamente tra loro tramite il Polari, incomprensibile a chi non ne conosceva il minimo significato. Si trattava di pettegolezzi, gossip o informazioni normali che, però, in inglese, avrebbero portato all’arresto. Sotto gli occhi di tutti, incomprensibilmente liberi. 

Il Polari è stata la presa in giro a regole ferree, non rispettate perché gravemente limitative. La comunità gay era l’unica a saperne il vero significato, potendosi muovere e parlare tranquillamente anche sotto gli occhi di chi la legge la faceva severamente rispettare. Alle manette si ovviava con la leggerezza di un “bona lallies” detto sottotono in un comune bar. Il “belle gambe”, in inglese, avrebbe creato non pochi problemi!

Il Polari oggi

Decriminalizzata l’omosessualità nella seconda metà del ‘900, la lingua Polari è caduta progressivamente nel dimenticatoio. Ad oggi non tutti la conoscono e difficilmente si trova qualcuno che possa ancora parlarla. È stata, inoltre, oggetto di diverse critiche, considerata “ghettizzante” per una comunità che di per sé veniva già emarginata. 

Venuto allo scoperto di tutti, era ormai inutile continuarlo ad utilizzare, dunque l’addio è arrivato presto. Il fatto che sia ormai caduta in disuso non significa però che alcuni termini noi non li conosciamo. Nella lingua odierna diverse parole sono entrate nel linguaggio comunque, basti pensare a “slap” o “drag” che, anche in italiano, ormai abbiamo reso nostri.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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