San Marino, Repubblica situata geograficamente in Italia, ma politicamente autonoma, Mercoledì 31 Agosto 2022, ha finalmente depenalizzato l’aborto.
Uno dei pochissimi Stati europei a non aver compiuto ancora questo fondamentale passo in avanti, ieri sera, con 32 voti a favore (7 contrari e 10 astenuti) ha approvato la legge che consente legalmente l’interruzione di gravidanza.
Quest’ultima potrà avvenire entro la 12esima settimana di gestazione senza la necessità di fornire particolari motivazioni.
In casi eccezionali e delicati come situazioni che mettono in pericolo la donna e il bambino, lo stupro o l’incesto può essere effettuata anche oltre il termine previsto nei casi ordinari.
Come si è giunti alla legge?
I gruppi femministi di San Marino, come ad esempio l’Unione Donne Sammarinesi, dopo aver lottato 18 anni nel tentativo di rendere l’aborto un diritto alla pari degli altri hanno ottenuto lo scorso Settembre un traguardo fondamentale: il referendum popolare. Con un’affluenza alle Urne pari al 41% e una maggioranza del 77%, il Parlamento è stato quindi costretto alla revisione del Codice Penale.
Questa vicenda deve rappresentare per tutti noi il punto di partenza per una riflessione, partendo da una domanda:
Chi siamo noi per interferire con la libertà altrui?
Quando si discute di diritti non è essenziale chiedersi: “io prenderei questa decisione?”, bensì “chi sono io per impedire ad altre persone di scegliere?“
La nostra opinione, infatti, non deve in alcun modo compromettere la libertà altrui poiché è fondamentale comprendere che la nostra libertà vive nel terreno del rispetto nei confronti delle altre persone.
Sappiamo inoltre che considerare l’aborto illegale non rende inferiore il numero di donne che abortisce volontariamente, ma anzi aumenta quello di coloro che lo effettuano con modalità non ritenute sicure.
Scritto da Costanza Maugeri
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