Riforma del MES: come si comporterà Meloni?

di Giorgia Lelii
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 4 Min.

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche Fondo salva-Stati, è un’organizzazione internazionale istituita per trattato dagli Stati membri della zona euro che avrebbe dovuto fungere da fonte permanente di assistenza finanziaria per gli Stati membri in difficoltà, con una capacità di prestito massima di € 500 miliardi. L’assistenza conferita è però sottoposta a strette condizioni, trattandosi di uno strumento a disposizione dell’Unione economica e monetaria affinché gli Stati si facciano garanti, cioè adottino le misure necessarie per la stabilità economica, avendo come punto fermo il principio della responsabilità delle finanze pubbliche. Nato nel 2012, all’indomani della drammatica crisi sovrana in Grecia e dello scampato default italiano, in sostituzione del Fondo europeo di stabilità finanziaria, con l’obiettivo di dare sostegno ai Paesi membri in caso di crisi e di probabile fallimento. Ad oggi il Meccanismo europeo di stabilità ha salvato Cipro, Spagna e Grecia, erogando prestiti con tassi vicino allo zero ma a condizioni abbastanza stringenti in termini di finanze pubbliche.

In vista del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, la riforma del Mes è una “patata bollente” per la leader: l’argomento è infatti stato spesso scansato da vari capi di governo precedenti, persino dallo stesso Mario Draghi, e molti si sono rifiutati di firmare perché sarebbe stata la causa di debito pubblico e diretta sottoposizione al controllo europeo, inoltre considerando il monito costante sui conti pubblici. Il punto è che nessun Trattato europeo può entrare in vigore senza l’approvazione di tutti i Paesi membri, e al momento mancano all’appello le firme dell’Italia e della Germania: proprio per questo, durante la pandemia, non si è potuto applicare il piano di usare il Trattato come aiuto nell’emergenza sanitaria contro il Covid-19. 

La Germania non sarebbe propensa ad approvare il trattato poiché avrebbe aperto all’emissione di debito comune per finanziare la risposta europea alla crisi energetica, dunque fornire un’altra possibilità ad un ulteriore debito pubblico non sembra una mossa molto popolare: d’altro canto, noi stiamo aspettando proprio la loro risposta definitiva sul da farsi. “Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci da solo, in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario”, invocando “una risposta immediata a livello europeo” contro la crisi energetica, dice la Meloni.

Non è tutto. Il Meccanismo europeo di stabilità è in una situazione abbastanza complicata, a partire dalla governance. Il consiglio del Mes comprende i 19 ministri delle Finanze dell’Europa e ha appena nominato il vicedirettore generale Christophe Frankel alla carica di direttore generale per un periodo ad interim (svolgerà le funzioni di direttore generale fino al 31 dicembre 2022 o fino alla data in cui entrerà in carica un nuovo numero uno, nominato dal consiglio dei governatori). La situazione è di stallo politico visto che fino a poco fa i candidati erano tanti e ora non c’è nessuno: tra i papabili c’era anche Marco Buti, uno degli italiani con più esperienza a Bruxelles, che ha però ritirato la candidatura. Erano rimasti in lizza il portoghese João Leão e il lussemburghese Pierre Gramegna, ma entrambi si sono ritirati perché nessuno è riuscito a raccogliere l’80% dei voti necessari (attribuiti in base alle quote di capitale) per essere eletto.

Dunque, per l’onore d’Italia, si prenda una decisione degna del nostro popolo e valida di fronte agli altri Stati europei: nessuno vuole mettersi a raschiare il fondo del barile

Scritto da Giorgia Lelii


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Articoli Correlati