In Iran è stata davvero abolita la polizia religiosa?

di Sofia Ciatti
4 Min.

La polizia religiosa in Iran

In queste ultime ore si è parlato della possibile abolizione, da parte del regime iraniano, della polizia religiosa, il corpo che si occupa di far osservare le ferree regole di morale e decoro religioso in vigore in Iran e che è al centro delle proteste degli ultimi mesi.
Il dibattito è cominciato sabato, quando un esponente di spicco del regime, il procuratore generale Mohammad Jafar Montazeri, in una serie di dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa iraniana (ISNA), ha affermato che il regime aveva abolito la polizia religiosa e che stava pensando di modificare la legge che obbliga le donne iraniane a indossare l’hijab.
Le parole di Montazeri, però, non hanno poi trovato conferma in nessun altro membro del regime iraniano, il che ha fatto supporre che le discussioni fossero ancora in corso o che Montazeri volesse saggiare la reazione dei protestanti iraniani.

Polizia religiosa

La (non) abolizione della polizia religiosa

La notizia dell’abolizione ha fatto il giro della stampa internazionale, ma non è chiaro se sia effettivamente così (attualmente pare di no) e il regime non si è pronunciato in via definitiva al riguardo.
L’eliminazione della polizia morale è fin dall’inizio uno dei cardini delle proteste, iniziate a metà settembre dopo che una donna di 22 anni, Mahsa Amini, era morta in seguito all’arresto, proprio da parte della polizia morale, perché non indossava correttamente il velo.
Nel corso dei mesi, tuttavia, i manifestanti hanno aumentato le loro richieste, chiedendo la fine del regime e il passaggio ad un sistema democratico. Forse anche per questo il regime iraniano sta cercando di percorrere, almeno in parte, la via del compromesso.

Polizia religiosa

Le parole di Montazeri

Montazeri, secondo quanto riportato da ISNA, avrebbe dichiarato in un’intervista: “La polizia morale è stata abolita dalle stesse autorità che l’hanno istituita”, ovvero dal Consiglio supremo della rivoluzione culturale, su volontà dell’allora presidente conservatore Mahmoud Ahmadinejad, nel 2005.
Nella stessa intervista, avrebbe anche parlato della possibilità di rivedere i termini della legge sull’obbligo del velo.
Montazeri è un personaggio influente in Iran, anche se la polizia religiosa non è sottoposta alla sua giurisdizione, ma a quella del ministero dell’Interno, che però non ha diffuso alcuna smentita o conferma in questi giorni.
Entrambe le dichiarazioni di Montazeri sono piuttosto generiche: in particolare quella sulla polizia religiosa non ha trovato conferma in nessun organo del regime.
È piuttosto improbabile che Montazeri, personalità ben inserita all’interno del regime, abbia annunciato due cambiamenti così significativi senza nessuna via libera da parte del potere centrale.

Perché Montazeri ha detto quello che ha detto?

Secondo alcuni analisti di geopolitica, è possibile che i due annunci non confermati siano un tentativo da parte del regime di capire come potrebbero essere accolte alcune concessioni da parte di chi manifesta e se sarebbero sufficienti per calmare le proteste.

È anche possibile, secondo altre analisi, che Montazeri si riferisse al fatto che non vi sarà un’abolizione ufficiale della polizia religiosa, ma smetterà di essere impiegata: dall’inizio delle proteste, infatti, la polizia morale è molto meno presente nelle città iraniane (limitata o del tutto sospesa).

Scritto da Sofia Ciatti


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