L’Enciclopedia Treccani riporta la definizione di poligamia in questo modo:
“Forma di matrimonio per la quale un uomo o una donna possono avere più consorti contemporaneamente.”
Per quanto concerne l’istituzionalizzazione, ovvero il contratto matrimoniale inteso in senso legale, è ammessa tuttora in alcuni paesi (ma solo per gli uomini), ed è invece considerata reato nella legislazione della maggioranza degli stati occidentali.

Il consenso che disciplina il rapporto: una questione sociale
La poligamia può essere divisa in poliandria e poliginia, a seconda che ad essere poligami siano rispettivamente le donne o gli uomini.
Il termine assume una valenza più restrittiva quando ci si riferisce ad una pratica matrimoniale sancita da un contratto, ossia qualcosa più che una semplice relazione.
Presente in numerose culture, è applicata a sistemi sociopolitici nei quali il controllo delle risorse umane è basilare per la gestione di potere e ricchezza.
E’ considerata un sistema per controllare sia i meccanismi riproduttivi, sia quelli produttivi.
Inoltre rende possibile, attraverso i legami parentali, il controllo di una serie molto ampia di relazioni, su cui si applica più agevolmente, e più intensamente, una strategia di controllo.

Poligamia e antichità: una pratica vecchia quanto… i Romani!
Nell’Antica Roma ufficialmente si praticava la monogamia, tuttavia gli uomini sposati avevano la possibilità di accoppiarsi con tutte le donne che volevano senza dover affrontare alcun tipo di problema.
Tale possibilità non era invece riconosciuta alle donne.
Era pratica comune tra gli aristocratici avere dei figli illegittimi, che avevano comunque accesso ad una serie di tutele e ad una buona posizione economica.
Le cose cambiarono durante il Medioevo dove, con l’avanzare dell’influenza del Cristianesimo, l’unica regola ammessa fu quella della monogamia (con conseguente perdita per i figli legittimi di ereditare il cognome e le risorse padre).
Ordinamento italiano: scelta relazionale tutelata?
Il matrimonio, dunque una relazione monogama disciplinata da un contratto, presuppone un’esclusiva assoluta, nel senso che marito e moglie possono essere tali solo tra loro (almeno nel nostro Paese).
In Italia, la bigamia (e, di conseguenza, la poligamia) costituiscono reato. Non è ovunque così: esistono Paesi in cui è consentito contrarre matrimonio più volte e con persone diverse senza che le precedenti nozze siano state legalmente sciolte.
Si tratta di Stati appartenenti in prevalenza all’ Africa e al Medio Oriente, in cui è tradizionalmente consentito che un uomo possa avere più mogli (in questo caso dunque, la relazione è di tipo poliginico).
Esistono infine alcune Nazioni in cui la poligamia è consentita solamente ai musulmani: è il caso dell’India.
In Indonesia, invece, la poligamia è legale solo in alcune regioni.
Scritto da Alessia Giurintano
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