Perché Trump è stato arrestato? (No, non c’entra solo una pornostar)

di Mirko Aufiero
6 Min.

4 aprile 2023: per la prima volta un presidente degli Stati Uniti viene arrestato e costretto a rispondere di accuse penali. È quanto accaduto a Donald Trump, il quale dovrà rispondere davanti al tribunale di New York di ben 34 capi d’accusa

Lo scorso martedì Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, si è presentato davanti al tribunale di Manhattan dove è stato posto in stato di arresto per circa un’ora. Il “tycoon” si trovava lì per rispondere di 34 capi d’accusa davanti al giudice Juan Merchan, per i quali Trump si è dichiarato non colpevole.

Tutte le accuse riguardano le falsificazione dei bilanci della Trump Organization, la società omonima dell’ex presidente, i quali si sarebbero perpetrati in diverse occasioni: dal pagamento del silenzio della pornostar Stormy Daniels, alla soppressione di notizie “scomode” durante la campagna elettorale del 2016.

Il caso Daniels

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L’accusa che ha sicuramente attirato maggior curiosità è quella riguardante l’attrice porno Stormy Daniels. Trump le avrebbe infatti versato 130mila dollari per nascondere i rapporti sessuali avuti nel 2006, quando egli era già sposato con l’attuale moglie Melania Knauss.

Come riportato dal procuratore distrettuale Alvin Bragg, il quale si è occupato delle indagini, il tycoon avrebbe deciso di comprare il suo silenzio proprio in concomitanza con le elezioni del 2016, preoccupato dal possibile danno che questa notizia gli avrebbe recato durante la campagna elettorale.

Il pagamento sarebbe avvenuto tramite il legale dell’ex presidente, Michael Cohen, come quest’ultimo ha ammesso. Egli avrebbe versato i soldi a Daniels, per poi essere rimborsato da Trump, il quale avrebbe cercato di occultare il pagamento mettendo a bilancio delle consulenze legali mai avvenute.

Facendo ciò Trump avrebbe violato le leggi elettorali dello stato di New York, le quali proibiscono di promuoversi in campagna elettorale in modi illeciti.

Trump e quel (presunto) figlio illegittimo

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Un’altra delle accuse riguarda invece un presunto figlio illegittimo dell’ex presidente. Come esposto da Bragg, l’editore del tabloid National Enquirer, notoriamente vicino a Trump, avrebbe versato 30mila dollari a un ex portiere della Trump Tower per comprarne il silenzio.

Quest’ultimo sosteneva di essere a conoscenza di una presunta relazione al di fuori del matrimonio del presidente, dalla quale egli avrebbe avuto un figlio. Tuttavia, tempo dopo quel pagamento, il National Enquirer avrebbe scoperto l’inesistenza di questa relazione e di questo figlio.

Quella modella di Playboy…

I rapporti tra Trump e il National Enquirer non sarebbero però finiti qui: al centro di un’altra accusa troviamo una modella di Playboy.

La modella, Karen McDougal, la quale avrebbe avuto una relazione col tycoon tra il 2005 e il 2006, avrebbe ricevuto 150mila dollari dal tabloid per l’esclusiva della storia. Il National Enquirer puntava infatti a impedire a che la notizia potesse circolare su altri giornali e danneggiare la reputazione di Trump.

Secondo Bragg, Trump discusse con Cohen se rimborsare il tabloid, ma alla fine decise di non farlo.

L’arresto di Trump

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L’arresto di Donald Trump e le giornate che lo hanno preceduto sono state consapevolmente spettacolarizzate dal tycoon, il quale si è sempre posto come vittima di un sistema a lui ostile che usa la giustizia come arma politica.

Martedì l’ex presidente si è recato in tribunale, davanti a una folla ammassata nella piazza di Collect Pond Park. Qui la folla è stata divisa a metà, da un lato i sostenitori di Trump, dall’altra i suoi contestator. Da una parte i cartelli con “Trump 2024”, dall’altra quelli con “Lock him up” (incarceratelo).

Prima di entrare in aula gli sono state prese le impronte digitali e, alla richiesta che gli venisse scattata una foto segnaletica, Trump ha dovuto scontrarsi col rifiuto delle autorità, consapevoli del tentativo di spettacolarizzare il processo.

Dopo circa un’ora, Trump è uscito dal retro del tribunale, rilasciato senza restrizioni pre-processuali. Da lì ha raggiunto l’aereoporto di New York, dove lo aspettava un volo verso la Florida. Per nuovi sviluppi sulla vicenda sarà necessario attendere il 4 dicembre 2023, data della seconda udienza.

Fonti: Il Sole 24 Ore, Il Post, Il Fatto Quotidiano

Scritto da Mirko Aufiero


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