Orologio dell’Apocalisse: 90 secondi alla fine del mondo

di Giorgia Lelii
3 Min.

L’Orologio dell’Apocalisse (Doomsday Clock) è stato inventato agli inizi della Guerra Fredda, nel 1947. Fino ai giorni nostri, questo strumento ci ha permesso, metaforicamente, di monitorare quanto manchi alla Terra per un disastro irrimediabile. La mezzanotte sul quadrante di questo cronometro corrisponde all’olocausto nucleare: quanto più la lancetta dei minuti vi si avvicina, tanto maggiore è il pericolo.

Quando lo hanno messo in opera segnava le 23:53. Con il primo esperimento nucleare sovietico (1949) incominciò ad avvicinarsi alla mezzanotte. Nel 1953 si arrivò a due minuti dalle 24 con lo sviluppo della bomba ad idrogeno, con un successivo allontanamento negli anni ’60 con i trattati di limitazione all’atomico. Tre minuti nel 1984, quando il Cremlino boicottò i giochi olimpici di Los Angeles e il presidente americano Ronald Reagan giudicò la Russia come “impero del male“. Infine, con la dissoluzione dell’Urss e la fine della guerra fredda, all’inizio degli anni Novanta, si raggiunsero i 17 minuti.

Grafico dell’Orologio dell’Apocalisse durante il corso degli anni.

Con l’andare avanti, tuttavia, il Bollettino degli Scienziati Atomici di Chicago ha preso in considerazione altri fattori da monitorare. In aggiunta alla proliferazione nucleare, si è aggiunto anche il riscaldamento climatico. Nel 2018 si è arrivati alle 23:58, considerando il punto di massima tensione tra Usa e Russia. Lo stesso persino durante il Covid, due minuti alla mezzanotte. Con lo scoppio del conflitto Mosca-Kiev, il tempo è diminuito precipitosamente, battendo ogni record: siamo infatti a 90 secondi dal disastro nucleare. Per questo motivo, il Bollettino ha deciso di pubblicare il comunicato stampa in inglese, russo e ucraino.

L’Orologio dell’Apocalisse suona l’allarme per tutta l’umanità. Siamo sull’orlo del precipizio, ma i nostri leader non agiscono a una velocità sufficiente per assicurare un pianeta in pace e vivibile.

Mary Robinson, ex alto commissario dell’Onu per i diritti umani.

Viviamo in un periodo di pericolo senza precedenti, e l’Orologio dell’Apocalisse riflette questa realtà. Il governo americano, i suoi alleati della Nato e l’Ucraina hanno molteplici canali di dialogo. Chiediamo ai leader di esplorarli, così da poter spostare le lancette indietro e allontanare la fine.

Rachel Bronson, numero uno del Bollettino degli scienziati atomici.

La metafora dell’Orologio è un modo per aiutarci a comprendere la gravità della situazione: gli sforzi sono utili, certo, ma non ancora sufficienti.

Scritto da Giorgia Lelii


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