Morta maestra nel Palermitano: suicidio o omicidio?

di Giorgia Lelii
4 Min.

Una tragedia familiare frantuma la notte di Bagheria, in provincia di Palermo. A segnalarne la morte di Teresa Spanò è stata la figlia. Teresa Spanò aveva 55 anni ed era maestra alle elementari di Casteldaccia. Era noto che tra lei e la figlia diciassettenne ci fossero problemi e continue discussioni. Perciò, restano ancora dei dubbi se si tratti di suicidio o di omicidio.

Cinque ore dopo l’ultimo conflitto, avvenuto alle 3 del mattino, la ragazza ha dato l’allarme, spiegando al 112 che si trattava di un suicidio. Infatti, voleva far passare l’omicidio come un atto volontario della madre, già affetta da una depressione che cercava di guarire con degli psicofarmaci. In un primo momento avrebbe sostenuto anche che si sarebbe suicidata in preda ai sensi di colpa. Sarebbe stata la madre quella che avrebbe cercato per prima di uccidere la figlia.

La svolta è arrivata nel primo pomeriggio durante il lungo interrogatorio: incalzata dalle domande degli investigatori della squadra mobile la giovane ha confessato. Le contraddizioni evidenziate non hanno retto, ovvero il tempo trascorso fra l’orario presunto della morte e quello dell’allarme al 112 hanno insospettito gli inquirenti.

Claudia Caramanna, procuratrice per i minorenni, ha fermato la diciassettenne con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo familiare. Dopo i segni sul collo evidenziati dalla relazione del medico legale, la procuratrice ha inoltre disposto  l’autopsia per confermare la morte per soffocamento e per capire se la donna avesse inghiottito o meno il mix di farmaci.

Le ipotesi sono ancora molte con confezioni di Toradol, un potente antidolorifico e di Minias un medicinale sedativo-ipnotico in gocce vicino al comodino della vittima.  Secondo gli inquirenti potrebbe essere stata la figlia a mettere i medicinali vicino al corpo per avvalorare la tesi del suicidio. Ma non si esclude ci sia stato prima uno stordimento. E solo dopo, la vittima è stata soffocata.

Esprimo il cordoglio di tutta la comunità. Quello che è successo a Bagheria è un dramma. C’è una donna morta, ma c’è anche un ragazza di 17 anni che se arriva a compiere un gesto simile manifesta solo tantissimo disagio. Adesso, dobbiamo dare l’ultimo saluto ad un’insegnante conosciuta e apprezzata in paese anche per le sue attività sociali e in parrocchia, ma dobbiamo stare vicino alla ragazza. Senza esprimere giudizi sommari o puntarle il dito contro.

Filippo Tripoli, sindaco di Bagheria

Scritto da Giorgia Lelii


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Articoli Correlati