Oggi 107 anni fa: Le Suffragette e la Grande Marcia a New York

di Naomi Campagna
6 Min.

Siamo a New York quando un corteo di più di 30.000 suffragette vestite di bianco, di ogni età ed estrazione sociale, marciano insieme lungo la Fifth Avenue paralizzando la città. Si tengono per mano, intonano cori, accompagnate da bande e automobili mostrano dei cartelloni in cui chiedono una cosa in particolare: Il diritto al voto.

Era il 23 Ottobre del 1915 e questa fu la più grande manifestazione femminista mai verificatasi fino a quel momento.

Per la prima volta un enorme gruppo coeso di donne scese in strada e tutte le sedi delle varie associazioni per il suffragio femminile si mobilitarono all’unisono.

Le Suffragette pretendevano di poter assumere quei ruoli lavorativi che fino a quel momento erano concessi sempre e solo agli uomini, chiedevano pari opportunità di istruzione, ma soprattutto desideravano partecipare alla vita politica attivamente, non più da semplici spettatrici inermi: volevano il voto.

La manifestazione si rese oltremodo urgente, perché a breve lo Stato di New York avrebbe deciso, tramite referendum, di concedere o negare ulteriormente il suffragio femminile.

Durate la serata del 22 ottobre, giorno prima della manifestazione, ci fu un incontro molto importante che vide personaggi di alto profilo schierati a sostegno della causa. La riunione si tenne al Carnegie Hall e fu presieduta da Carrie Chapman Catt, presidente del Nawsa (National American Woman Suffrage Association) e fondatrice della League of Women Voters.

L’organizzazione delle suffragette

Si unirono a lei, il Sindaco della città di NY John Mitchel e il Senatore Repubblicano William Borah, che intervennero in difesa del Movimento e delle sue idee, muovendosi affinché il Referendum potesse sortire esiti favorevoli.  E’ per questo che la parata fu organizzata nei minimi dettagli, fu curato persino l’abbigliamento delle donne che vi parteciparono, infatti vestirono tutte di bianco, come se indossassero delle divise ufficiali e stessero dicendo al mondo: siamo unite più che mai.

Fino a quel momento, la maggior parte delle proteste pacifiche indette dalle varie associazioni o messe in piedi da piccoli gruppi collaterali, risultarono spesso infruttuose data la loro disorganizzazione, le donne venivano derise da fischi o prese di mira dalla polizia. Questa volta il fronte doveva risultare compatto e inflessibile.

In testa al corteo, Alice Paul, suffragetta che contribuì in maniera significativa al raggiungimento del voto, dando vita al gruppo “Silent Sentinels” (Sentinelle Silenziose)

Le Sentinelle si incatenarono ai cancelli della Casa Bianca, a turno, durante i due anni successivi, 6 giorni a settimana. Le proteste furono sempre pacifiche e per l’appunto “silenziose”, ma riuscirono comunque a cambiare la storia.

Il referendum

Purtroppo, nonostante le 140.000 firme raccolte grazie alla parata del 23 Ottobre a New York, le donne non ottennero il voto. Il 2 Novembre dello stesso anno, lo Stato di New York e altri due Stati (Pennsylvania e Massachussets) si espressero a sfavore del suffragio tanto agognato. La stampa giocò il suo ruolo nello scoraggiare gli uomini ad elargire quel diritto:

Vignette come queste e articoli pubblicati da testate affermate come il “New York Times” avvertivano del pericolo che la società avrebbe corso nell’integrare le donne alla vita politica (e lavorativa) al pari del genere maschile: il voto avrebbe distrutto la femminilità, le donne avrebbero assunto tratti maschili e si sarebbero sottratte alle loro responsabilità di moglie e madri. La società del 1915 non era pronta a questa “rivoluzione”, sebbene altri 13 Stati degli USA lo avessero introdotto già da qualche tempo, ma lo fu cinque anni più tardi.

Il 18 Agosto del 1920, finalmente, anche lo stato di New York adottò il XIX Emandamento.

“The right of citizen of the United States to vote shall not be denied or abridged by the United States or by any State on account of sex”.

“Il diritto al voto del cittadino degli Stati Uniti non può essere negato o abbreviato dagli Stati Uniti o da alcuno stato a causa del sesso.”

Le lotte perseguite dalle suffragette newyorkesi in quegli anni portarono a tante sconfitte, ma infine, furono ricompensate da una magnifica vittoria.

Scritto da Naomi Campagna


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