Nuova sede dell’Università al posto di una delle vele di Scampia

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Una notizia che ha il sapore della rinascita: al posto della vela H del quartiere di Scampia demolita nel 2003, è stata costruita ed inaugurata la nuova sede della facoltà di Medicina e Chirurgia di Napoli, qui si terranno i corsi di laurea triennali per le professioni sanitarie.

La decisione di costruire una nuova sede dell’Università fu presa oltre 20 anni fa dal sindaco all’epoca in carica, Antonio Bassolino, messa in atto durante i due mandati del sindaco Luigi de Magistris, l’inaugurazione è stata gestita, invece, dall’attuale sindaco Manfredi.

La storia delle vele di Scampia

Le vele di Scampia, oggi purtroppo simbolo di criminalità, povertà e disagio sociale, furono progettate dall’architetto Francesco di Salvo come parte di un progetto edilizio economico e popolare del primo dopoguerra, costruite tra il 1962 e il 1975, il quartiere in origine nato per favorire la socializzazione, doveva essere dotato di asili, spazi giochi, centri culturali e sportivi. edifici scolastici.

Il terremoto del 23 novembre 1980 in Irpinia cambiò tutto….

Scampia, quartiere di Napoli

Il disagio sociale e la povertà: terreno fertile per criminalità

Dopo il terremoto sopra citato numerose famiglie sfollate occuparono abusivamente le case, le occupazioni furono gestite dalla camorra, fu la mafia stessa a gestire la ricostruzione dopo il terremoto, buona parte del denaro dei progetti edilizi finì nelle mani dei camorristi, che così con un solido potere economico si insediarono stabilmente nella zona.

A Scampia e nella vicina Secondigliano il potere mafioso è nelle mani del clan Di Lauro, della famiglia solo Marco Di Lauro dopo l’arresto ha deciso di diventare collaboratore di giustizia, interrompendo così i rapporti con la camorra.

La demolizione delle sette vele fu decisa negli anni Novanta del secolo scorso con il fine di non continuare a riversare il veleno intriso nella camorra e nella miseria.

La vela F fu abbattuta nel 1998 con dell’esplosivo che lasciò metà struttura in una condizione pericolante, la vela G nel 2000, nel 20003, come precedentemente affermato, la vela H, le vele rimaste in piedi: la verde, la gialla, la celeste, la rossa assunsero il nome dato ad esse dagli abitanti.

Ad oggi restano da demolire la vela rossa e la vela gialla.

L’inaugurazione della sede universitaria cambia la narrazione di questi luoghi.

Il sindaco di napoli Gaetano Manfredi

Scritto da Costanza Maugeri


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