New START: di che si tratta?

by Emanuele Lo Giudice
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È tornato nei discorsi di tutti nelle ultime ore, ma di che si tratta? Cos’è il New START e perché è importante?

Obama e Medvedev alla firma del New Start nel 2010

L’8 aprile 2010, a Praga, gli Stati Uniti d’America e la Federazione Russa firmavano un nuovo trattato. Il nuovo Strategic Arms Reduction Treaty (New START) venne firmato con l’obiettivo di ridurre le armi nucleari.

Il New START è andato a sostituire gli accordi precedenti, chiamati accordi START (START I, START II, SORT), grazie ai quali gran parte della capacità nucleare mondiale è stata eliminata. L’accordo preso è quello di ridurre del 30% il limite delle testate nucleari già precedentemente fissato nel 2002 (SORT).

Il New START aveva valenza fino al febbraio 2026, ma il 21 febbraio 2023 ne è stata annunciata la sospensione da parte della Federazione Russa. Putin, durante il suo discorso all’Assemblea Federale, ha infatti annunciato che la Russia si è vista “costretta a sospendere il trattato”. Putin non l’ha denunciato né la Russia si è ritirata, per ora si parla di “sospensione”. Il New START è l’unico trattato vigente sul disarmo nucleare.

Che comprende?

Il New START è andato a sostituire tutti i trattati in materia di disarmo nucleare precedenti (SART I, II e Trattato di Mosca – SORT), disciplinando i limiti e i margini entro cui le parti dovevano rimanere nei riguardi del nucleare.

1550 è il tetto massimo per le testate nucleari, ossia un numero inferiore rispetto a quello previsto dal SORT, in vigore fino al 2012. Riguardo ai vettori il tetto massimo è 700 tra ICBM (Missili Balistici Intercontinentali) e SLBM (Sottomarini Nucleari Lanciamissili), aumentato a 800 se si considerano quelli non puntati. In tale numeri rientrano anche i bombardieri pesanti.

Il trattato prevede anche l’ipotesi delle verifiche e lo scambio di dati e informazioni, utili alla buona applicazione del patto sottoscritto. I documenti presenti sono tre, ratificati tutti da entrambi i Parlamenti, che prevedono per il ritiro una clausola apposita, secondo la quale il recesso unilaterale necessita di un preavviso di 3 mesi.

New START, e ora?

Sono diverse le paure internazionali dopo il discorso di Putin e le accuse lanciate all’Occidente. La decisione di sospendere il Trattato è stata considerata sbagliata e “irresponsabile” da parte statunitense, la quale si è soffermata sulla volontà russa di produrre molte più armi. “È deludente ciò che ha scelto di fare Mosca” ha sostenuto il segretario di Stato americano Blinken, affermando che Washington è sempre disponibile a dialogare di armi strategiche con Mosca. Ad ora non si sa cosa comporterà la decisione presa dalla Russia, bisogna vedere se la sospensione diventerà in futuro un ritiro completo dall’accordo.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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