Nave da crociera bloccata da una settimana: scopriamo perchè

di Francesco Alessandro Balducci
3 Min.

La nave da crociera Viking Orion è ferma da una settimana nei mari tra Australia e Nuova Zelanda, senza la possibilità, almeno per ora, di proseguire l’itinerario.

La nave è partita lo scorso 22 dicembre da Sidney e ha effettuato due soste nei porti della Nuova Zelanda. Salpata nuovamente dal porto di Wellington lo scorso 26 dicembre, però, ora non ha il permesso di attraccare nei porti australiani.

La motivazione della decisione è da attribuire alla volontà di scongiurare un possibile rischio ambientale. Tra venerdì e sabato scorso, il Dipartimento di Pesca australiano ha ordinato la pulizia dello scafo, per evitare il trasporto di organismi marini potenzialmente dannosi nelle acque nazionali. Si tratterebbe di accumuli di microrganismi (piante, animaletti o alghe) incrostati alle superfici artificiali, dopo un contatto costante con l’acqua. I quali, potrebbero provocare danni ambientali nelle acque nazionali australiane.

In gergo tecnico, queste incrostazioni sono chiamate “biofouling. Sono molto comuni, ma sono anche un potenziale rischio di inquinamento. Nonostante in molte zone del mondo la loro presenza sarebbe consentita, la Nuova Zelanda e l’Australia hanno regolamenti nazionali più restrittivi in merito. Alcuni sommozatori professionisti, spediti dal Dipartimento della Pesca australiano e ingaggiati direttamente dalla compagnia, si sono impegnati per pulire lo scafo mentre questo era a largo di Adelaide, nel sud-est dell’Australia.

Dopo essere partita dal porto di Wellington, la nave non ha più attraccato in nessun altro porto. Con conseguente frustrazione da parte dei circa 800 passeggeri a bordo. I quali hanno denunciato il fatto che la nave abbia saltato 4 delle 8 fermate previste. Ora la nave è a largo di Melbourne e si sta procedendo alle manovre di attraccaggio, per fra terminare la crociera. In un comunicato, la compagnia organizzatrice ha fatto sapere di voler offrire un rimborso per i disagi subiti durante il viaggio.

Scritto da Francesco Alessandro Balducci


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