Napoli è… (anche) folklore e magia!

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Napoli è una città magica, brulicante di tradizioni, miti e leggende che affondano le proprie radici in un dignitosissimo e antico passato, il quale si fonda sul suo popolo.

Le espressioni tipiche del folklore napoletano sono molteplici: dalla maschera di Pulcinella al Miracolo di San Gennaro, dalla Tarantella alla Smorfia Napoletana con l’interpretazione dei sogni.

città di napoli

Pulcinella: l’icona popolare di Napoli e il senso dietro la maschera

Di origini ancestrali ed inserito nel ‘500 nella Commedia dell’Arte Italiana prendendo successivamente vita a sé nel teatro dei burattini.

Pigro, ironico, opportunista, sfrontato e chiacchierone con la sua insaziabile voracità alla continua ricerca di cibo e per un piatto di spaghetti sarebbe disposto a tutto: rubare, mentire, imbrogliare e… prendere bastonate!

Pulcinella incarna la plebe di Napoli, l’uomo più semplice, quello che nella scala sociale occupa l’ultimo posto l’uomo che pur conscio dei propri problemi riesce sempre a venirne fuori con un sorriso.

Il Miracolo di San Gennaro: tra sacro e profano

Santo Patrono della Città di Napoli, i napoletani sono molto legati a lui in quanto nelle sue mani sono le sorti della città e della popolazione stessa salvata nel corso dei secoli da pestilenze ed eruzioni del Vesuvio.

La liquefazione del suo sangue, rito che si ripete tre volte l’anno, è un presagio di buon auspicio.

Qualora non dovesse avvenire, allora è credenza popolare che si avvererà una qualche grave forma di sventura sulla città.

A Napoli si balla assaje… la Tarantella!

La tarantella nasce a Napoli ai primi del ‘700, ed era ballata da giovani popolani che si esibivano durante le feste dal profondo significato collettivo.

Originariamente la tarantella era collegata ai riti necessari per guarire le morsicature dei ragni o “tarantole”.

Con questo termine però, non si intende soltanto la danza popolare. a Napoli, infatti, “tarantella” è sinonimo di “problema, questione fastidiosa da risolvere“.

La Smorfia e l’interpretazione dei sogni: la versione popolare di Freud approda a Napoli

Secondo la storia, il termine smorfia viene legato al nome di Morfeo, il dio del sonno nell’antica Grecia e sembra avere origini molto antiche e misteriose.

Infatti la leggenda narra che le sue origini risiedano all’interno della tradizione cabalistica ebraica. (Qàbbalah)

Secondo i cabalisti nella Sacra Bibbia vi sono parole, lettere e segni che hanno significati misteriosi e che in esso si utilizza la numerologia per associare ad ogni nome un numero.

Vesuvio

Scritto da Alessia Giurintano


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