Meloni-Macron: crisi diplomatica per la questione migranti

di Emanuele Lo Giudice
6 Min.

È crisi diplomatica tra Francia e Italia, il problema dell’immigrazione allontana i due Paesi e agita l’Unione Europea. Berlino è pronta a rispettare gli impegni fino a che lo fa Roma.

In questi giorni il governo italiano di Meloni si è scontrato con il governo francese di Macron. Il tema immigrazione coinvolge l’Europa intera da anni, ma stavolta pare motivo di “litigio” tra Italia e Francia, entrambe inamovibili. Si apre un’ampia crisi diplomatica tra i due paesi, che l’Unione Europea e le parti stanno cercando di risolvere in queste ore.

Non risultano un mistero le antipatie del liberale Macron nei confronti dell’odierna Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, già da prima che questa ottenesse il mandato. Durante la conferenza stampa di Venerdì, la PdC Meloni ha affrontato il tema immigrazione e ha commentato le reazioni della Francia. Meloni ha sostenuto: “Penso che qualsiasi persona dotata di senno, indipendentemente da quello che pensa di me e del governo italiano, si renda conto che c’è un tema nazionale che è una cosa più complessa e ampia”

La crisi diplomatica scoppiata tra i due paesi in questa settimana trova le proprie basi nelle vicende della nave Ocean Viking, della Ong Mediterranée. Quello che il Governo italiano pensava fosse una grande vittoria politica, un presunto accordo tra Italia e Francia per lo sbarco della nave a Tolone dopo aver negato l’accesso al porto italiano, era in realtà un’eccezione. Lo sbarco a Tolone è stato poi annunciato da Parigi come eccezionale rispetto alla normalità prevista dagli accordi.

Cosa ha portato ad una crisi diplomatica tra i due governi?

di Naomi Campagna

La diatriba ha inizio qualche settimana fa. La nave Ocean Viking, di proprietà dell’Ong Francese Sos Mediterraneè, opera da anni nel salvataggio dei barconi di migranti che approdano nel mediterraneo. A Novembre, la nave ha chiesto aiuti a Malta, Grecia, Spagna, Italia e Francia, chiedendo lo sbarco dei 234 migranti in uno dei porti sicuri. Il Ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, ha intimato alla nave di tenersi “alla larga dalle acque italiane”, asserendo che “non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità.” Meloni definisce le Ong di salvataggio navi pirata che “violano il diritto del mare e la legislazione internazionale.”

La spiegazione frettolosa data dal Governo italiano, per voce della Presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di Venerdì, lascia molto pensare riguardo la crisi. Prescindendo dalla bandiera francese, Tolone non risultava il primo porto libero come previsto dal diritto internazionale. Il Ministro delle Infrastrutture Salvini ha tra l’altro esultato su una notizia non confermata dai vertici dello Stato francese, che la Presidente del Consiglio Meloni ha considerato “silenziosamente accettata” dopo 8 ore dall’annuncio degli uffici di Parigi dell’Ansa.

Di fronte al diniego italiano, l’Europa si indigna. Parigi parla di una “Roma disumana” e Darmanin minaccia “conseguenze giuridiche”. Meloni difende la decisione, affermando che l’Italia non è l’unico porto sicuro in grado di accogliere i migranti e che i trattati non impongono che sia costretta a farsi carico di ogni nave che arrivi nel Mediterraneo.

Da dove deriva la crisi diplomatica?

di Emanuele Lo Giudice

La sospensione da parte di Parigi del “meccanismo volontario di solidarietà” ha generato caos nell’Unione Europea, che si è mossa per diminuire la tensione sorta tra Parigi e Roma. Deciso nell’estate dall’Unione Europea, il “meccanismo volontario di solidarietà” riunisce 13 Stati e prevede un ricollocamento di 10 mila migranti l’anno. Francia e Germania si erano impegnate a ricevere 3mila migranti arrivati in Italia, salvo poi denunciare l’accordo.

Subito dopo l’annuncio della Segretaria di Stato francese agli Affari Ue Laurence Bonne, la quale ha annunciato la rottura della fiducia tra Francia e Italia, Berlino si è detta pronta a rispettare gli impegni presi se Roma continuerà a fare lo stesso. Il Lussemburgo, invece, non sospenderà i ricollocamenti, nella speranza che “Italia e Francia riusciranno a risolvere molto presto la controversia”.
La Segretaria di Stato francese agli Affari Ue Bonne ha ricordato che l’Italia si era impegnata in un accordo e che “i trattati si applicano al di là della vita di un governo, altrimenti se dovessimo cambiare ogni volta le regole sarebbe insostenibile. Il governo italiano attuale non ha rispettato il meccanismo per il quale si era impegnato e si è rotta la fiducia. Credo lo si possa dire, perché c’è stata una decisione unilaterale che ha messo vite in pericolo e che, del resto, non è conforme al diritto internazionale”. Per Le Monde la crisi franco-italiana è un disastro europeo, sintomo di una fragilità che caratterizza l’Unione Europea e che ha subito l’ennesima destabilizzazione con l’arrivo di Meloni alla Presidenza del Consiglio della Repubblica italiana.

Scritto da Emanuele Lo Giudice in collaborazione con Naomi Campagna


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Articoli Correlati