È una nuova era per l’Italia quella segnata dalle elezioni del 1948. Il 18 aprile di quell’anno, gli italiano votarono per la prima volta alle elezioni politiche.

Fu quel 18 aprile di 75 anni fa che gli elettori d’Italia si diressero per la prima volta alle urne della Repubblica. Era la prima volta dall’entrata in vigore della Costituzione, avvenuta il 1 gennaio dello stesso anno.
Più del 90% degli elettori si diresse ai seggi, per la prima volta dopo le elezioni del 1946, le prime libere dopo il ventennio fascista. Quel giorno 27 milioni di italiani votarono, consapevoli di poter decidere liberamente. Anche le donne, 75 anni fa, accedettero alle urne.
Chi vinse? La Democrazia Cristiana ottenne più del 48% delle preferenze, affermandosi come prima forza politica della Repubblica. Il secondo posto se lo attestò il Fronte Democratico Popolare, che arrivò ad attestarsi un 30,98% di voti.
Quali contendenti al governo in quell’aprile?

Lo scontro del 18 aprile 1948 avvenne tra la Democrazia Cristiana e il Fronte Democratico Popolare, lista di sinistra che comprendeva sia il Partito Comunista che il Partito Socialista.
La grande perdita del FDP, ridimensionato dal risultato delle elezioni, ha permesso alla DC di ottenere una maggioranza relativa ai voti e una maggioranza assoluta ai seggi. Questo, per la Repubblica, era un record e un caso esemplare. La primazia della DC durò per anni, essendosi il partito affermato come caposaldo nell’elettorato anticomunista.
Alcide de Gasperi, con la vittoria schiacciante della DC, divenne il punto di riferimento della maggioranza, riconfermandosi al governo (vi sedeva già dal 1946) e guidandolo fino al 1953, anni in cui rassegnò le dimissioni.
Il panorama mondiale e d’Italia
La neonata Repubblica affrontava in quegli anni lo scotto della guerra. Caduto il regime fascista e liberata la penisola, l’Italia aveva dapprima scelto la propria forma di governo, poi redatto una Costituzione e infine indetto le prime elezioni politiche. In ballo non vi era solo la ripresa italiana, ma anche il suo posizionamento nella sfera mondiale, la quale frattura si andava ormai consolidando. Stati Uniti e Unione Sovietica ormai capeggiavano i due blocchi protagonisti della Guerra fredda, all’Italia serviva solo muoversi nella direzione di una delle due. La vittoria della DC ha rappresentato la definitiva esclusione dell’ipotesi “orbita sovietica”, portando l’Italia a transitare verso il blocco occidentale. Solo pochi giorni prima del voto, il Presidente americano Truman aveva indetto il Piano Marshall, spianando la strada al contenimento dell’influenza sovietica in Europa e all’indurimento della “cortina di ferro” che era lentamente calata sul Vecchio continente.
Fonti: senato.it, Focus, Archivio della Repubblica, elezionistorico.interno.gov.it
Scritto da Emanuele Lo Giudice
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