Legambiente con il suo rapporto Ecomafia 2023 presentato oggi 11 luglio, rileva i casi contro l’ambiente. Aumentati del +0,3% rispetto al 2021, con una media di 84 reati al giorno e 3,5 all’ora, l’Italia sale a 30.686 infrazioni. L’evento è stato premiato con la Medaglia del presidente della Repubblica.
I reati elencati nel rapporto di Legambiente
In cima ai reati ambientali troviamo quelli relativi al cemento illegale – che comprendono abusivismo edilizio e appalti – ammontando ad un totale di 12.216. Numero che comprende il 39,8% del totale, aumentato rispetto al 2021 del 28,7%.
A seguire Legambiente pone i reati contro la fauna, +4,3% con 6.481 illeciti penali. Al terzo posto il ciclo illegale di rifiuti con 5.606 reati, in questo caso -33,8%.
Al quarto posto vengono collocati i reati relativi ai roghi dolosi, colposi o generici che contano 5.207 casi con un -3,3% rispetto al 2021.
Reati anche nel settore agroalimentare con 41.305 tra reati e illeciti amministrativi. Per archeomafia, invece, i furti d’arte nel 2022 arrivano a 404.
Dati preoccupanti, sale la corruzione ambientale

Quello che preoccupa Legambiente è proprio la corruzione ambientale. 58 le inchieste che sono state censite tra il 1 agosto 2022 e il 30 aprile 2023, il tutto su fenomeni di corruzione connessi ad attività con impatto ambientale.
A preoccupare non sono solo questi numeri, ma anche quelli dei comuni sciolti per mafia. Salgono a 22 quelli analizzati nel rapporto, ad aggiungersi è lo scioglimento del comune di Rende (CS). Dal 1994 ad oggi il numero dei clan mafiosi censiti dall’associazione ambientalista sale a 375.
Campania, Puglia e Sicilia sono le regioni con maggior numero di reati

Al primo posto della lista stilata da Legambiente per le regioni con il maggior numero di reati ambientali è proprio la Campania. 40.020 i casi in questa regione con il 23,1% del totale nazionale.
A seguire la Puglia che scala le posizioni rispetto al 2021, 3.054 i reati. La Sicilia è al terzo posto con 2.905 reati e subito dopo il Lazio, i reati sono 2.642. Nel 2022 il Lazio supera la Calabria, in Lombardia il numero di reati, invece, rimane più basso con 2.141 aggiudicandosi la sesta posizione.
La Lombardia è la prima regione al Nord per infrazioni penali, superando anche la Toscana che scende in settima posizione nel 2022. Uno scalo di posizioni, non favorevole, lo ha anche l’Emilia-Romagna che dalla dodicesima posizione passa all’ottava con 1.468 reati, 35% in più rispetto al 2021.
Aumentando lo zoom al livello provinciale, Roma non viene battuta da nessuna altra città, si conferma così la prima in fatto di crimini ambientali con 1.315 casi. Entra in classifica anche la provincia di Livorno che in nona posizione presenta 565 infrazioni.
Scritto da Carola Antonucci
fonti: Ansa
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