Alcuni studenti sono svenuti durante la visione di un film horror
Quale notizia volete per prima? Quella buona o quella cattiva? In realtà, nessuna delle precedenti, perché oggi la redazione di Nxwss vi propone un carosello di cinque notizie (belle o brutte, decidete voi!) davvero strane.
“Dai prof, guardiamo un film”, quante volte avete (abbiamo!) pronunciato questa frase a scuola? Innumerevoli. A volte il prof acconsentiva, altre volte invece ci toccava fare lezione.
In una terza media di Cremona, qualche giorno fa, un magnanimo docente ha risposto “Sì” alla fatidica domanda, lasciando poi gli alunni liberi di decidere quale film guardare: la scelta è ricaduta su una pellicola del 2016, Terrifier, particolarmente cruenta e vietata ai minori di 18 anni.
Conclusione: di fronte a scene di squartamenti, sangue e omicidi seriali, molti studenti si sono sentiti male, accusando nausea, vomito e svenimenti, così la proiezione è stata interrotta.
Il dirigente scolastico ha preferito non commentare, nonostante la rabbia e le sollecitazioni dei genitori di questi ragazzi, limitandosi unicamente a spiegare che l’amministrazione scolastica “ha agito nelle modalità previste”.
L’abbraccio perfetto non è umano, lo dà un robot
Si chiama HuggieBot 3.0 ed è letteralmente un abbracciatore seriale: questo il nome (e la funzione) dell’ultima versione di robot creato dal Max Planck Institute for Intelligent Systems.
Spesso e volentieri la scienza colma dei vuoti tecnici e materiali, ma questa volta è andata oltre, riuscendo a colmare un vuoto di natura emotiva.
Questo istituto ha messo a punto, dopo anni di tentativi, un androide in grado di dispensare abbracci al pari di quelli umani: risulta utilissimo per confortare chi è solo o per “sostituire” una persona che non può abbracciarne un’altra per differenti motivazioni (distanza o impedimenti di salute).
Le braccia e il torace sono costruiti con un materiale morbido che rende il corpo del robot simile a quello di una persona in carne e ossa, poi, a seconda di chi ricambia l’abbraccio, il robot è in grado di calcolare il grado di pressione da utilizzare, accarezzare la schiena e rassicurare la persona con un’amichevole pacca sulla spalla.
Un cruciverba che sembra una svastica
Il New York Times è finito nell’occhio del ciclone dopo aver pubblicato un cruciverba il cui schema ricordava quello di una svastica.
Molti utenti hanno aspramente criticato il quotidiano americano. Tra i commenti anche quello di Donald Trump Jr che lo ha definito “disgustoso”.
“A chi importa se è stato “non intenzionale”? Non è a questo che servono gli editori?”, ha scritto uno dei tanti utenti sui social.
Numerosi commenti hanno fatto notare come sia stata una scelta infelice pubblicare quel cruciverba con quello schema proprio nel primo giorno di Hanukkah (18 dicembre), una ricorrenza molto cara alla religione ebraica.
Il creatore del cruciverba, dal canto suo, si diceva “entusiasta” per la pubblicazione del suo primo puzzle domenicale sul NY Times, spiegando di avergli dato “una divertente forma a vortice”.

Multati sì, ma dai ladri: sui parabrezza i verbali con l’IBAN falso
Una nuova pratica truffaldina sta allarmando in questi giorni i cittadini partenopei: tra i tergicristalli delle auto di Napoli sono comparse delle multe, non reali ma false, che hanno indotto gli automobilisti a credere di aver violato le norme del codice della strada, convincendoli quindi a pagare la somma: peccato che l’IBAN non sia quello del comune di Napoli ma quello dei ladri.
Le multe risultano complete in ogni dettaglio, dalla contestazione della violazione, all’importo, fino all’IBAN per effettuare il versamento.
I falsi verbali stanno comparendo in diverse zone della città, come denunciato dalla stessa polizia municipale, che ha ricevuto la segnalazione di qualcuno che avrebbe già pagato la “multa”.
“Si ricorda che l’unico IBAN del Comune di Napoli da utilizzare in caso di pagamento di contravvenzione al codice della strada è il seguente: IBAN COMUNE DI NAPOLI – IT03W0760103400001033919109. Si richiamano gli automobilisti a prestare la massima attenzione per evitare di incorrere in truffe”, si legge in una nota diffusa dal Comune di Napoli.

In Svizzera hanno rubato 230 litri di gin contenuti in una sfera sul fondo di un lago
Nei giorni scorsi qualche astemio ha rubato una sfera d’acciaio contenente 230 litri di gin, del peso di circa 800kg, che si trovava sul fondo del lago di Costanza, in Svizzera, dove il superalcolico era stato messo a “invecchiare” da un’azienda di catering.
“Per noi è incredibile che possa accadere una cosa del genere e che ci siano persone così sfacciate da compiere questo furto”, si legge sul sito web dell’industria, la Fishgroup GmbH.
Ogni anno, la Fishgroup produce un gin in edizione limitata per Natale, che viene conservato nel lago per cento giorni: ciò gli conferisce un aroma particolare.
Quando i sommozzatori incaricati dall’azienda si sono recati sul fondo del lago, non c’era più traccia della sfera, se non il solco lasciato dal contenitore sul fondale.
Scritto da Sofia Ciatti
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