Da sempre la poesia ha avuto un ruolo importante nella storia dell’umanità, segnando in modo particolare la cultura e la letteratura. Il componimento in versi, infatti, è il genere più usato dai grandi poeti per esprimere i propri sentimenti, dagli stilnovisti ai poeti contemporanei, che con le loro parole sono riusciti ad emozionare generazioni, aggiudicandosi il premio di “parole eterne”. Qui di seguito le 5 poesie più interessanti.
Eugenio Montale, Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale
Facente parte dalla raccolta poetica Satura del 1971, è una poesia dolce e struggente che parla di una nostalgia dei tempi passati che il poeta sa non torneranno più.
«Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.»
Jacques Prévert, I ragazzi che si amano

Una poesia coinvolgente dove il poeta racconta le sensazioni che il primo amore suscita in ognuno di noi. Il sentirsi invincibili, capaci di ogni cosa purché la persona amata è al nostro fianco, il sentirsi completamente in una dimensione ultraterrena dove niente ci può scalfire.
«I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è soltanto la loro ombra
Che trema nel buio
Suscitando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini
la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Loro sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del sole
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore»
Federico Garcia Lorca, Potessero le mie mani sfogliare la luna
Un amore lontano e nostalgico evocato in questa poesia con il nome della persona amata. Sveglia sensazioni profonde nel poeta e lo porta a mettere in discussione quello che prova nel presente.
«Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.
T’amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!»
Alda Merini, Ieri sera era amore (a Ettore)
Poesia dedicata al marito Ettore con il quale si sposò nel 1953. All’amore la Merini dedicò interi componimenti, affermando sempre di avere paura di esso ma non della morte.
«Ieri sera era amore,
io e te nella vita
fuggitivi e fuggiaschi
con un bacio e una bocca
come in un quadro astratto:
io e te innamorati
stupendamente accanto.
Io ti ho gemmato e l’ho detto:
ma questa mia emozione
si è spenta nelle parole.»
Charles Bukowski, Sì Sì
Non poteva assentarsi dalla “top 5” uno dei più grandi poeti del 900, Charles Bukowski. Conosciuto per il suo stile poetico molto rude e “vero”, ha sempre rappresentato per suo volere la realtà quanto più puramente e crudelmente poteva, mostrandoci quanto “la vita sia profonda nella sua semplicità” come egli stesso affermava.
« Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra
Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo
Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.»
Scritto da Carola Antonucci
Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.