La regina riceve Truss, da oggi formalmente Primo Ministro del Regno Unito.

di Emanuele Lo Giudice
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 7 Min.

Elisabetta II ha ufficialmente chiesto a Liz Truss di forma un nuovo governo, entrambe si trovano in Scozia. Johnson si è congedato dalla carica di Primo Ministro prima che Truss incontrasse la sovrana.

La neoeletta leader del Partito Conservatore si trova in questo momento a Balmoral, in Scozia, per la designazione formale da parte della regina e per la “cerimonia del baciamano“, ossia la stretta di mano o l’inchino dinanzi la sovrana. Per convenzione esistente, non si prevede comunque il bacio effettivo della sovrana, basta anche la sola riverenza. Nei documenti ufficiali è comunque riportata la dicitura “kissing hands“, parte di una prassi centenaria.

Liz Truss è il quindicesimo Primo Ministro del regno di Elisabetta II, il primo fu Winston Churchill, già in carica prima della sua incoronazione. Dopo l’incontro con la regina, la leader Tory è attesa a Londra per il trasferimento a Downing Street, dove terrà un breve discorso prima di ufficializzare le nomine dei primi ministri.

Boris Johnson ha salutato Downing Street in mattinata, prima di partire per la Scozia. Nell’ultimo discorso tenuto si è detto fiero del lavoro portato avanti nei tre anni di governo, soprattutto nella situazione russo-ucraina. Secondo Johnson l’aiuto militare a Kiev è stato ed è tuttora necessario per ribaltare una crisi che l’Europa non viveva da decenni. Johnson ha lasciato intendere di voler mantenere il proprio seggio da parlamentare, lavorando indirettamente per supportare colei a cui ha ceduto il proprio posto, sua ex Segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth. In 70 anni di regno Truss è stata la prima ad aver ricevuto la nomina fuori da Buckingham Palace o dal Castello di Windsor.

Il primo discorso a Downing Street.

Situato nei pressi del Palazzo di Westminster e considerato uno degli edifici più importanti del mondo, tanto da accogliere ambasciatori e rappresentanti degli Stati esteri, il numero 10 di Downing Street è la residenza ufficiale del Primo Ministro, nonché la sede del governo del Regno Unito. “Uno dei più preziosi gioielli della storia nazionale” sostenne una volta Margaret Thatcher, inquilina dell’edificio dal Maggio 1979 fino alle sue dimissioni, sopraggiunte nel Novembre del 1990.

Sarà davanti al numero 10 che Liz Truss pronuncerà nel pomeriggio il primo discorso da Primo Ministro, subito dopo essere tornata dalla Scozia. Successivamente Truss sarà tenuta ad avviare le ufficializzazioni dei ministri che formeranno il suo Gabinetto, i quali devono essere nominati prima della prima riunione del governo e prima delle interrogazioni parlamentari, previste per la giornata di domani.

I primi nomi sono stati già individuati ed è molto probabile che Truss formerà per la prima volta un gabinetto che escluda un uomo bianco dai seggi massimi del Regno Unito. James Cleverly, anglo-sierraleonese, sembra essere stato indicato per il Foreign Office, terza carica statale per importanza. Suella Braverman, di provenienza keniota e mauriziana, già Procuratore generale per l’Inghilterra e il Galles, sembra essere in lizza per l’Home Secretary, dunque per gli Affari Interni. Il ruolo di Cancelliere dello Scacchiere, seconda carica più alta del regno, sembra invece essere già stato attribuito a Kwasi Kwarteng, di origine ghanese. Tali nomine non convincono l’opinione pubblica, ma per Samuel Kasumu, Special Advisor di Johnson, sono utili a far capire che nessuno è escluso dal Partito Conservatore. In tarda serata verranno rilasciati i nomi degli altri ministri.

La terza donna a Downing Street, conservatrice come le precedenti.

Diversi nomi importanti si sono susseguiti negli ultimi decenni alla leadership del Regno Unito, da Churchill fino alla Thatcher, passando per Eden, Wilson e Heath. Nella storia del Regno Unito, nonostante i molteplici governi e le diverse nomine, solo tre sono state le donne a diventare Primo Ministro: Margaret Thatcher (1979-1990), Theresa May (2016-2019) e, da oggi, Liz Truss. Da Oxford ai banchi dell’esecutivo, proveniente da una famiglia di modeste opinioni laburiste e anti thatcheriste, Liz Truss ha portato avanti invece una campagna in cui l’era della Iron Lady rientrava in diversi modi. L’abbigliamento, mirato e ben scelto, e il comportamento, duro e sicuro, hanno sicuramente riportato in mente diversi momenti in cui Margaret Thatcher ha dato modo al mondo di farsi comprende a pieno. È certo che le copie non sono sempre belle, soprattutto se parliamo di personaggi politici e storici di elevata rilevanza, ma il falco johnsoniano ha sicuramente tempo per dimostrare quanto politicamente intransigente il Regno Unito possa essere. L’ombra del thatcherismo degli anni ’80 sorvola Londra mentre Truss è in viaggio verso Downing Street, bisogna solo aspettare i primi mesi per dare un’etichetta giusta al suo operato; nel frattempo essa giova dell’appoggio di una grande parte del partito.

Elezioni escluse?

Non è detto che il governo Truss, ora in via di formazione, riesca però a sopravvivere dinnanzi al Parlamento fino al 2024, termine dei 5 anni di legislatura. C’è da vedere se il governo Truss riesca a mantenere o meno la propria maggioranza sapendosi scontrare con l’opposizione senza perdere stabilità; nel caso in cui questo dovesse avvenire la questione delle elezioni anticipate non sarebbe da escludere. Il governo ombra, nella prassi britannica uno pseudogoverno formato dall’opposizione per il controllo del governo in carica, sorveglierà l’operato Truss, così come è successo negli anni precedenti. Anche stavolta, per provare a rispondere ad una delle tante domande che in questi giorni sono sorte intorno alla questione del Primo Ministro inglese, bisogna attendere; sicuramente i mesi che vengono sapranno darci le risposte giuste.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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