La politica italiana negli ultimi 365 giorni

di Emanuele Lo Giudice
8 Min.

Da Draghi a Meloni, le elezioni presidenziali e le elezioni politiche. Cos’è successo nel 2022 e quali sono stati gli eventi più importanti?

Iniziato con il Governo Draghi e proseguito con il Governo Meloni, il 2022 si è ormai concluso. Quelli di quest’anno sono 12 mesi con alle spalle eventi importanti, elezioni e giuramenti, nonché fiducie e scandali. Cos’è cambiato nella politica italiana dal 1 Gennaio 2022 ad oggi? Quali sono stati gli avvenimenti più importanti e quale strada ha preso l’Italia negli ultimi mesi?

Le elezioni presidenziali di gennaio e le elezioni politiche di settembre hanno marcato due avvenimenti importanti nella storia politica italiana. Tra il richiamo di Mattarella e il centrodestra a maggioranza in entrambe le Camere si sono susseguiti altri eventi, importanti da tenere a mente.

Il Mattarella-bis e la caduta Draghi

Rieletto con 759 voti all’XVIII scrutinio, l’uscente Presidente della Repubblica Mattarella ha accettato il secondo mandato per “senso di responsabilità”. Sebbene la Costituzione italiana non ponga limiti al mandato (si è visto nel caso di Napolitano) Mattarella non ha guardato di buon occhio la rielezione. Si voglia sia per l’età avanzata, sia per un mandato che (se portato a termine in toto) bloccherebbe la Presidenza per 14 anni, si è comunque trovato ad accettare a causa della situazione di crisi che nel gennaio 2022 gravava sull’Italia e sull’Europa.

Alla crisi economica e sanitaria si è affiancata successivamente la guerra russo-ucraina. Favorevolmente accolto dal Governo Draghi e dalla leadership politica, polarizzata e poco volenterosa di scendere a compromessi, il Mattarella-bis ha almeno mantenuto una stabilità istituzionale utile agli eventi dei mesi successivi. Non a caso, nelle mani di Mattarella è stato rimesso il Governo Draghi quando, con il Dl aiuti, l’appoggio del M5S è venuto meno. La crisi ha spinto Draghi a rassegnare le dimissioni e a portare l’Italia verso elezioni anticipate. Alla cedevolezza della politica italiana si è affiancata una crisi internazionale ampia. Il Draghi ben visto dall’Unione Europea è stato scavalcato dal populismo che ha permeato l’estate italiana. Durante l’estate, infatti, la campagna elettorale (a tratti tristemente esilarante) ha “preparato” l’elettorato al voto.

Meloni: prima donna Presidente del Consiglio

Le elezioni politiche del 25 Settembre 2022 hanno creato un grande precedente nella storia dei governi italiani.

Giorgia Meloni, arrivata prima nel centrodestra, viene incaricata dal Presidente della Repubblica di formare un governo. È il governo più a destra della storia repubblicana, che cerca di conciliare le tre forze politiche egemoni della destra italiana (tramite attribuzione ministeriale quasi equivalente), ma anche di riparare alle fratture che già all’indomani del voto iniziavano ad aprirsi.

Con un nuovo volto europeista e atlantista, Meloni riprende il filo del Governo Draghi e lo continua, cercando di tamponare la grave crisi economico-politica, aggravata anche dalla questione ucraina, che dopo mesi ancora impegna (indirettamente) l’Europa e la NATO. Tante promesse e tante richieste di fiducia ma pochi, e forse irrisori, esiti. Sono quattro le fiducie chieste dal Governo Meloni sui provvedimenti adottati nei primi 70 giorni. La grande maggioranza in seno ad entrambe le Camere ne permette una fuoriuscita positiva, almeno per il momento. Nei loro primi 70 giorni i Governi Conte e Draghi avevano posto meno fiducie, portando l’esecutivo in carica ad attestarsi il primo posto per la questione fiducia degli ultimi anni.

Draghi-Meloni, quale politica?

L’ “underdog” Meloni lavora ai primi dossier già dal primo Consiglio dei Ministri, distanziandosi da Draghi sulle questioni di sicurezza e di allentamento restrizioni. Sono tanti i passi indietro sulle promesse fatte, già a partire dal primo decreto “anti-rave“, poi maldestramente corretto per mitigare le critiche. Così anche le misure bandiera inserite nella Manovra, che sono state ritrattate e poi lasciate cadere nel dimenticatoio in breve tempo.

Il distacco da Draghi si è fortemente sentito anche sulle modalità comunicative. La politica di Draghi rimetteva alle istituzioni il dialogo politico, mantenendo un ampio distacco dai social, fortemente presenti nella politica italiana. Meloni agisce diversamente, rendendo i social un intermezzo tra l’esecutivo e l’elettorato. L’uso dei social è un richiamo all’ “underdog” iniziale, dove Meloni cerca di giustificare la propria posizione agli occhi di un (suo) elettorato compassionevole, nel tentativo di accrescere maggiormente il proprio supporto (ad oggi superiore al 40%).

Non sarà certamente un 2023 facile, sia per la pandemia ancora in corso che per gli attriti che potrebbero crearsi con Pechino, dove Meloni era “attesa a breve”. Lo Xi Jinping con cui Meloni aveva dialogato per un’ora a Bali è ora in piena crisi politica, sia interna che estera, date le ripetute accuse all’Occidente di usare il Covid come mezzo per minare il prestigio della Cina. Ulteriore difficoltà è la guerra russo-ucraina, per la quale Meloni rimane sul modello Draghi, contrapponendosi fortemente al M5S, che all’invio delle armi storce il naso.

Sono diverse, inoltre, le scomparse che hanno connotato la vita politica italiana del 2022. David Sassoli (Presidente del Parlamento europeo), Ciriaco de Mita (Presidente del Consiglio dei Ministri e più volte Ministro), Roberto Maroni (ex Ministro e Presidente della Regione Lombardia), nonché Franco Frattini (Presidente del Consiglio di Stato), qualche giorno fa.

Sono tanti cambiamenti, che hanno caratterizzato l’intero 2022 e che hanno lasciato vuoti sia a livello internazionale ed europeo che nazionale.

Qatargate, legge di bilancio, attentati alle ambasciate (Caso Schlein ad Atene) hanno accompagnato le prime settimane del Governo Meloni che, tra tensioni in Europa (le belle parole di Macron per Meloni risultano ad oggi essere solo di cortesia internazionale) e perdite sul fronte interno (Pos, proposte inserite nella Manovra e ritrattazioni ultime), è riuscito ad arrivare al 29 Dicembre con 109 sì al Senato per la Legge di Bilancio.

Chissà cosa ci aspetta in questo 2023!

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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