La Morte di Slim Shady | Alter Ego: L’Evoluzione dell’artista

L'Addio di Eminem al suo iconico Alter-Ego

di Dudnic Radu
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 9 Min.

Oggi parliamo di arte, e nello specifico di musica. In particolare, del processo creativo dietro alla nascita, e alla rispettiva morte, di “The Real Slim Shady“. Eminem, artista che vanta il titolo di ‘Rap God’, con l’annuncio del suo nuovo album “The Death of Slim Shady” (Coup de Grâce)”, in uscita quest’estate, fa insorgere non poche domande. Cosa spinge un tale genio a dire addio alla sua incarnazione più iconica? Quali dinamiche artistiche, o personali si celano dietro questa decisione epocale? 

Alter ego, aka «Un altro me stesso»

Nel mondo della musica l’alter-ego è un tema ricorrente che ha ispirato artisti di ogni epoca, rango e stile. Da David Bowie con il suo concept album ‘Ziggy Stardust‘ del 1972, al tanto ‘odiatoMr. Simpatia di Fabri Fibra per poi passare alle plurime sfaccettature del bipolarismo di XXXtentacion. L’hip-hop, e talvolta anche il genere pop, elogia una buona dose di alter-ego se necessaria, e riesce addirittura a incanalarla in creazione ed evoluzione artistica. Con i rischi che ne derivano, quest’evoluzione va di pari passo con quella personale. Gli artisti trovano così uno sfogo alla propria esistenza, mentre gli ascoltatori trovano voce, rispecchiamento emotivo e identificazione.

Marshal Bruce Mathers III | Eminem e Slim Shady

Eminem, come tanti altri artisti hip-hop, ha attinto all’uso di uno specifico alter-ego per nuotare liberamente tra le diverse sfumature della sua personalità e del suo stile. Il ‘nemico’ che Eminem crea -ormai 25 anni fa- prende il nome di Slim Shady. Ha i capelli biondo ossigenato, indossa jeans larghi e una maglietta bianca oversize. Stile che lo stesso Eminem definisce figlio della sua educazione “white trash” (spazzatura bianca). In questo caso, Slim Shady rappresenta il lato oscuro, provocatorio e irriverente del rapper. Concept che vuole farlo spiccare, ma senza voler scendere a compromessi con le ferree leggi dell’industria musicale.

I bassifondi di Detroit, Michigan (USA)

Marshall Bruce Mathers III è cresciuto nei bassifondi di Detroit in quartiere a maggioranza di etnia nera. Tutti noi abbiamo visto 8 Mile almeno una volta. La sua storia è ormai ben nota. L’abilità lirica e la determinazione di Eminem lo portano a farsi un nome in un ambiente spesso ostile verso rapper bianchi. Il tentativo di farsi strada nella scena musicale degli anni ’90 venne impedito dall’ascesa di Vanilla Ice. Ma quello che mancava a Vanilla Ice -descritto come un prodotto costruito e non genuino- era la passione per l’hip hop e l’autenticità, cavallo di battaglia del rapper bianco.

Marshall è un’uomo, una persona in carne ossa, con le proprie esperienze, i propri ricordi e riflessioni. Eminem, invece, rappresenta l’artista, la sua immagine pubblica e il suo modo di stare sul palco. Il performer usa Slim Shady come strumento per esplorare altri lati della propria identità, creatività e critica sociale. Tutto questo con il solo fine di creare ed evolversi, senza andare contro a sé stesso. Slim Shady è stato fondamentale per il successo di Eminem. Ma se Slim Shady non è Eminem, Eminem è anche Slim Shady. E proprio per questo motivo che il performer può decidere di recidere i fili che lo collegano ancorano al suo alter-ego.

The Real Slim Shady significa camminare in bilico tra autenticità e compromesso. Tra l’approvazione ai suoi stessi occhi per potersi definire artista e il rischio di perdere di vista il vero sé: Marshall Bruce Mathers III.

Wallpaper Flare ©

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“The Real Slim Shady Please Stand up”

L’introduzione di Slim Shady nei panni di Eminem si trova nel singolo principale ‘My Name Is’ e l’omonima “The Real Slim Shady”. Il personaggio è un criminale violento e sociopatico. L’impatto che ne deriva è caotico e devastante per gli USA degli anni ’90. La sua voce influenza intere generazioni di ragazzi e di artisti mentre l’America vive un’avversione per i rapper bianchi emergenti. Il disincanto di poter reggere però i panni di un tale personaggi si trova nella traccia “Stan“. Il rapper visibilmente turbato dalle lettere dei suoi fan impazziti, trova il confine dove finisce la sua personalità, e inizia quella del suo seguito. Shady si dimostra quindi polivalente, completo  e rivela un ventre disilluso attraverso il suo stile.

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“Le persone si identificano anche con il suo status di perdente. Molti ascoltatori di Eminem si considerano in uno stato privo di potere sociale“, dice Sam de Boise, docente di musicologia specializzato in radicalizzazione all’Università svedese di Örebro.

L’alter ego Slim Shady

L’alter ego Slim Shady rappresenta per Eminem una valvola di sfogo creativa, permettendogli di esplorare temi complessi e spesso controversi. Questo dualismo tra Marshall e Slim Shady diventa il marchio distintivo della sua carriera, consentendogli di evolversi artisticamente e di conquistare un pubblico sempre più vasto. Eminem, nei panni di Slim Shady, non solo ridefinisce i confini del rap, ma anche quelli della libertà di espressione artistica.

É anche da menzionare il fatto che, con il passare del tempo i tentativi del rapper di riproporre il suo vecchio stile non hanno sempre incontrato il favore del pubblico Gen Z. Alcuni che addirittura chiedono la sua cancellazione. Il Pew Research Center ha infatti riscontrato un divario legato all’età nella consapevolezza della frattura generazionale, nonché un divario politico nella percezione che lo accompagna, che può trascendere i gruppi di età.

The Death of The Real Slim Shady

Il nuovo album di Eminem, intitolato “The Death of Slim Shady,” uscirà nell’estate del 2024. Questo album è posizionato come una pietra miliare nella carriera di Eminem, in quanto segna la fine simbolica del suo famoso alter ego, Slim Shady.

L’annuncio è stato fatto attraverso una serie di teaser drammatici, tra cui un video in stile documentari polizieschi. Queste clip hanno caratterizzato il commento cameo di 50 Cent e Dr. Dre e fanno forse concludere la natura controversa e psicopatica di Slim Shady. L’album è forse il culmine narrativo di decenni di evoluzione musicale, polemiche e battaglie personali.

Il necrologio finto è solo un aspetto della promozione dell’album, che ha già generato molte aspettative tra i fan del rapper. Il cameo del noto 50 Cent afferma: “Non è un amico, è uno psicopatico“. La voce narrante del giornalista continua: “Gli stessi testi volgari e le stesse buffonate controverse potrebbero aver portato alla sua morte. Unisciti a me mentre ricostruiamo gli eventi che hanno portato all’omicidio di Slim Shady“. Infine, appare lo stesso Eminem, che afferma:

“Sapevo che era solo questione di tempo per Slim”.

Conclusione: Essere artisti significa reinventarsi

La “morte metaforica” di Eminem avviene attraverso l’abbandono di Slim Shady. Questo atto di rinuncia è un segnale di cambiamento. Slim Shady rappresenta il caos e l’irriverenza, ma per Eminem, lasciarlo andare significa trovare un nuovo equilibrio, una nuova voce. Gli artisti si reinventano costantemente, utilizzando i loro alter ego per dire ciò che altrimenti non potrebbe essere detto. I cantanti di questo calibro condividono una capacità unica di penetrare la coscienza collettiva, mettendo a nudo le ipocrisie e le contraddizioni della società.

Essere un’artista significa avere il coraggio di cambiare, di evolversi. La reinvenzione è al cuore della creatività. Ciò dimostra che, attraverso l’esplorazione delle proprie identità multiple, è possibile creare opere che non solo intrattengono, ma che sfidano e provocano riflessioni. In fondo, l’arte vista come forma espressiva, non è altro se non il coraggio di affrontare se stessi nuovamente. Di guardare oltre il caos e trovare una nuova formula per l’ordine.

E chi meglio di un inetto veterano dell’industria musicale post cinquantenne può dimostrarcelo? L’essenza dello spirito dell’uomo sta nelle nuove esperienze. E solo attraverso l’autodistruzione può emergere l’innovazione. La domanda che rimane forse è: riusciremo mai a camminare in bilico tra cambiamento e coerenza? Tra il labile equilibrio della ragione che incontra il sentimento? 

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