La letteratura ergodica: la crisi della lettura tradizionale

di Costanza Maugeri
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 6 Min.

Fin da piccoli siamo stati abituati a prendere in mano un libro, aprirlo e leggere spostando lo sguardo da sinistra a destra della riga, un’azione che si ripete fin quando la pagina finisce e aspetta pazientemente che siamo noi a voltarla. Ma cosa è la letteratura ergodica?

La letteratura ergodica: la lettura tradizionale vacilla

La letteratura tradizionale prevede un principio, uno svolgimento e un finale “confezionati” dall’autore o dall’autrice dell’opera. Il lettore, quindi, svolge sostanzialmente un ruolo passivo. Quest’ultimo legge, infatti, il frutto del processo creativo dello scrittore o della scrittrice, dalla prima pagina all’ultima, seguendo l’ordine cronologico dell’intreccio.

L’attributo “ergodica” accanto a letteratura fa crollare ogni elemento chiarito precedentemente e caratterizzante la lettura lineare.

La definizione di letteratura ergodica ci viene fornita dall’informatico norvegese Espen J. Aarseth nella sua opera più celebre: “Cybertext; on Ergodic Literature” del 1997.

Nella letteratura ergodica sono richiesti sforzi non superficiali per permettere al lettore di “attraversare” il testo.

E’ logico che per affermare l’esistenza di un fenomeno ci debba essere il suo opposto:

deve esserci anche della letteratura non ergodica, nella quale lo sforzo richiesto per la lettura del testo è superficiale, senza responsabilità extra-noematiche a carico del lettore, fatta eccezione (per esempio) per il movimento dell’occhio e l’occasionale o arbitrario voltare delle pagine

Nella letteratura ergodica il lettore può essere chiamato a capovolgere il libro, metterlo in obliquo o usare uno specchio per leggere la frase riflessa. Queste operazioni sono rese più complesse e interessanti dalla presenza di tipografie e layout differenti in ogni pagina che possono creare delle immagini, delle narrazioni parallele al testo regolare. L’ambiente “libro” quindi non è usato come una confezione, ma rappresenta il processo creativo in continua evoluzione. Il lettore, infatti, spesso può dare un significato diverso a ciò che legge, in base a come lo fa. E’ così che crolla il concetto stesso di lettura come tendiamo a concepirlo.

I Ching. Il libro dei mutamenti

letteratura ergodica

Nonostante la definizione di letteratura ergodica sia contemporanea, di essa possediamo esempi antichissimi.

I Ching è l’opera più antica della cultura cinese, la sua stesura risale a circa 3.000 anni fa. Nella versione originaria il testo si compone di sessantaquattro simboli, ciascuno di essi è composto da sei linee. Quest’ultime possono essere di due tipologie: una linea Yin spezzata e una linea continua detta Yang. La differente sovrapposizione di queste linee fornisce sessantaquattro combinazioni possibili. Le linee rappresentano differenti livelli di energia e vibrazioni e ogni persona è influenzata da esse, tanto da poter interrogare il testo e ricevere indicazioni da seguire durante la propria vita.

In questo caso è il lettore stesso a dover unire gli esagrammi, ogni combinazione ha un significato, un titolo e immagine diversi.

I calligrammi di Apollinaire

letteratura ergodica

Un altro esempio di letteratura ergodica sono I Calligrammi di Apollinaire. In quest’opera le parole sono disposte in modo tale da creare delle immagini.

L’autore usa due tecniche: il poema illustrazione che permette, appunto di creare delle immagini attraverso uno studio attento della posizione delle parole; la seconda, invece, detta poesia conversazione consiste nel estrarre dal parlato dei frammenti di conversazione e creare una poesia..

Casa di foglie

Casa di foglie è un’opera di Mark Danielewski. Esso fu pubblicato nel 2000, arrivo in Italia cinque anni dopo , esso fu il romanzo d’esordio dell’autore.

Questo libro non fa per te

Così inizia l’opera, frase che tiene incollato il lettore alla pagina.

Il giovane Truant scova i manoscritti di un certo Zampanò, un anziano pazzo e paranoico, riguardanti una casa e un film/documentario del fotografo e regista Pulitzer Navidson. Tra la ricerca di Truant, le note di Zampanò e il docufilm di Navidson, il lettore deve indagare nel mistero della Casa, abitazione in cui Navidson si è trasferito con la famiglia, una di quelle case che cambiano. L’interno, infatti, è più ampio dell’esterno, caratteristica che porta alla follia la famiglia.

Ogni giorno, spesso, senza rendercene conto sperimentiamo la lettura ergodica.

Il collegamento ipertestuale, detto semplicemente link, ci permette di aprire diverse pagine partendo da un testo base che contiene collegamenti a siti differenti. Su internet possiamo muoverci, sperimentando un’attitudine multitasking. Non è necessario leggere in maniere lineare un testo, siamo liberi di consultare contemporaneamente numerose fonti che ci rimandano all’argomento di base.

Scritto da Costanza Maugeri


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