La depressione tra i giovani europei: allarme sociale?

di Alessia Giurintano
5 Min.

Un report UNICEF mostra i dati relativi alla salute mentale tra i giovani. I numeri sono alti, e riguardano prevalentemente la depressione tra gli adolescenti in Europa.

Il report è stato pubblicato e diffuso in occasione della Settimana Europea della Salute mentale (13-19 maggio).

Sono circa 11,2 milioni, tra bambini e giovani under 19, a soffrire di una patologia mentale. Essi costituiscono il 13% del totale rappresentativo.

In misura maggiore, seppur di poco, i maschi superano le femmine (nel range under 19). Sono infatti 5,9 milioni i giovani uomini, e 5,3 milioni le giovani donne.

I disturbi mentali rilevati sono:

  • ansia (8%, under 19);
  • depressione (4%, under 19)

700 mila giovani italiani soffrono di depressione e solitudine in un mondo interconnesso

I dati del report preoccupano ma mostrano nitidamente un quadro sociale che va oltre la salute e il benessere della collettività.

Se, come sostengono gli esperti del settore è una patologia curabile, ai giovani europei (e tra questi anche italiani), l‘assistenza e il supporto necessario non sono soddisfatti.

Per i paesi membri dell’Unione, la salute fisica e mentale non sono sullo stesso piano: appartengono a due piatti della bilancia in cui la prima pesa più della seconda.

È necessario, lungi da ogni tipo di retorica, intensificare le iniziative di prevenzione, e avviare politiche di pianificazione assistenziale per tutti i casi presenti e non trattati.

Perché se è vero che l’abbandono istituzionale pesa, è necessario sradicare i tabù culturali a monte. A tal proposito si sono espresse le Presidenti della Società Italiana di Psichiatria (SIP):

Paradossalmente, pur vivendo in un mondo iperconnesso, di fronte a queste situazioni spesso vince la solitudine, per paura del giudizio e dello stigma che colpisce chi soffre di malattie mentali. Questo è quello che dobbiamo cambiare, perché i nostri giovani non abbiano timore a confrontarsi con un possibile disagio, lasciando che la necessità di aiuto resti dentro.

Parole di Liliana Dell’Osso e Emi Bondi

La depressione è una patologia che può essere curata, ma non deve essere sottovalutata.

È innegabile il ruolo negativo che la pandemia globale abbia rappresentato per la sfera mentale, di giovani e non.

Si sta però assistendo ad una sottrazione rispetto agli obblighi e alla visione delle sue dirette conseguenze.

Cause, sintomi, e possibilità di cura

La depressione è una patologia, si è detto. E come tale è presente nel DSM, il manuale diagnostico dei disturbi mentali. Fa parte dei disturbi dell’umore.

I sintomi si possono riassumere in tre categorie:

  • emotivi;
  • fisici;
  • cognitivi

Può sorgere da un cosiddetto evento scatenante, una causa, come un evento traumatico o un periodo di stress. Ci sono casi, però, in cui è possibile si manifesti senza causa di fondo, apparentemente.

Tale patologia colpisce la quotidianità, ed è a suo modo invalidante. Porta l’individuo ad isolarsi, tagliando di netto le relazioni sociali, arrivando a sviluppare pensieri intrusivi, come quelli suicidi.

Tristezza, sonno, perdita di appetito, relazioni, interessi, stimoli ma anche difficoltà di concentrazione e memoria. I soggetti colpiti dalla patologia si muovono fra estremi che spesso sono sottovalutati, o non completamente percepiti.

Dalla depressione si può uscire. Studi scientifici attestano che la psicoterapia e la terapia farmacologica possano costituire un buon trattamento di cura. È importante comunque sottolineare che ogni caso ha la sua specificità, e adattabilità ad un percorso piuttosto che ad un altro.

Gli esperti, comunque, sottolineano come il primo passo sia il riconoscimento dei sintomi e l’accettazione della patologia. È fondamentale, per il paziente e per la collettività, aumentare la consapevolezza attraverso il dialogo aperto.


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