La comunità LGBT festeggia a Singapore: l’omosessualità non sarà più un reato

di Sofia Ciatti
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La comunità LGBT asiatica festeggia un grande passo avanti in materia di diritti civili: a Singapore l’omosessualità non verrà più annoverata tra i reati.
Lee Hsien Loong, premier di Singapore, ha annunciato sulla tv nazionale a reti unificate che la legge che criminalizza i rapporti sessuali tra individui del medesimo sesso sarà abrogata.
Il provvedimento a favore dei diritti civili arriva dopo quelli già registrati in altre aree del continente asiatico, tra cui India, Taiwan e Thailandia.

La legislazione in questione risale al tempo del colonialismo britannico e fu mantenuta anche nel momento in cui Singapore divenne una realtà statuale indipendente, negli anni ’60 del Novecento.
Singapore si configura come un Paese improntato al conservatorismo e, nonostante le continue e reiterate proteste nei confronti della legge, il governo aveva deciso in un primo momento di mantenerla, senza però renderla effettiva, con la volontà di accontentare sia i conservatori, favorevoli alla legge, sia coloro che ne chiedevano a gran voce l’abolizione.

Ritengo che sia la cosa giusta da fare e che la maggior parte dei cittadini di Singapore lo accetteranno
Le persone omosessuali sono più accettate e l’abrogazione della legge porterà il Paese ad allinearsi con i costumi sociali contemporanei. Spero porti un po’ di sollievo ai cittadini gay di Singapore

Queste le dichiarazioni del premier di Singapore. Tuttavia, se gli attivisti della comunità LGBT di Singapore esultano per l’abrogazione della legge, ritenendola “una vittoria per l’umanità”, contestualmente alcuni di loro rendono noti i propri timori nei confronti delle precisazioni del Primo Ministro Loong a proposito delle unioni civili.

Nel corso del medesimo annuncio politico, Loong ha fatto sapere che gli enti governativi continueranno a sostenere e proteggere l’istituzione matrimoniale come unione tra uomo e donna. 
Proprio questa dichiarazione ha messo in allarme gli attivisti e l’intera comunità LGBT, poiché lascia presagire le difficoltà che si potrebbero riscontrare, nei prossimi anni, nell’ottenere una legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.

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