Il vizio di fumare: quando e perché nasce?

di Alessia Giurintano
4 Min.

“Fumare danneggia te e chi ti sta intorno”, “il fumo nuoce gravemente alla salute”, “il fumo danneggia i polmoni, e provoca il cancro“. Quante volte le nostre orecchie hanno ascoltato la frase “c’è chi ha il vizio di fumare?”

Queste sono alcune delle frasi che più diffusamente si leggono sui pacchetti di sigarette. Frasi a cui si è esposti quotidianamente, e il cui rischio che è scritto è accertato e- purtroppo- non raro.

Ma da dove nasce quella che è anche chiamata “maledetta epidemia?” o più comunemente “dipendenza”?

Il vizio di fumare tabacco

Da pochi a molti: quando si origina il vizio di fumare?

Molto prima che il capitalismo e la globalizzazione massificassero le abitudini, compresa quella “nociva” del fumo, il tabacco era oggetto d’élite.

Impiegato dai detentori di particolari saperi come sacerdoti o funzionari religiosi, il tabacco era lo strumento delle antiche civiltà utilizzato nei rituali.

Ne aveva scritto già Bartolomé de Las Casas, a proposito delle popolazioni che aveva ritrovato una volta giunto nei territori americani.

È dalle sue cronache che si attesta l’avvio di questa abitudine, destinata a permanere nel tempo (e nello spazio su diffusione capillare).

Pratica attribuita agli indigeni, e in quanto tale negativa, provocava uno stato di incoscienza, o di trance.

E non è tutto. Altri scritti nel tempo mostrano come queste popolazioni, tra Messico e Latino America, ritenessero il tabacco anche un mezzo curativo.

Masticato o aspirato dal naso, ha effetti positivi per il corpo, in particolare per i denti e per la bocca in generale.

Il tabacco viene poi importato in Europa, all’epoca delle esplorazioni di Cristoforo Colombo (XV secolo).

Certificato l’uso come pianta medicinale, vennero esaltati i suoi effetti benefici per le patologie dell’apparato respiratorio, e per l’asma. È importante sottolineare che prima dell’arrivo del tabacco, in Europa il vizio di fumare era già diffuso, semplicemente impiegando altro.

Tabagismo: abitudine volgare e nociva sì, ma irrinunciabile?

Qual è il parere dei medici sul “vizio di fumare”? Secondo l’Oms, più di 8 milioni di persone all’anno muoiono per l’uso di tabacco. 

Nella sigaretta sono state rilevate molte sostanze chimiche, tra cui alcune irritanti e dannose. Tra queste, 70 sono oncogeniche, ovvero il principio primo di tumore.

La nicotina in particolare, oltre a creare dipendenza, può causare ipertensione venosa e arteriosclerosi.

Inoltre, anche il fumo passivo ha un elevato grado di tossicità. Dannoso per l’individuo, è causa di morti annuali (sul totale dei 8 milioni di cui sopra, 1.2 non è fumatore).

Nei non fumatori, il fumo passivo può causare infiammazioni o infezioni polmonari, bronchiti e dispnea.


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