Il recente boom dei prezzi delle auto usate

di Alessio Pio Pierro
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E’ da mesi che in Italia stiamo assistendo a un vero e proprio aumento della domanda nel mercato dell’usato automobilistico che, assieme alla salita del prezzo dei carburanti, rende ancora più tragica la vita degli automobilisti. Questo fenomeno lo abbiamo già potuto assistere nel 2022 quando i prezzi delle auto di seconda mano hanno subito un rincaro medio del 24%. Questo aumento sta proseguendo nel 2023, tanto che nei primi 3 mesi dell’anno si aggira attorno al +30%.

Perchè questo aumento?

Federcarrozzieri in merito commenta:

“Prima la crisi dei microchip, poi quella dei semiconduttori, unitamente ai problemi logistici legati alla carenza di bisarche e di autotrasportatori e all’aumento dei listini (il prezzo medio attuale di una autovettura è pari a 26mila euro), hanno allungato a dismisura i tempi di consegna delle auto nuove, al punto che oggi l’attesa supera con facilità i 12 mesi

La ragione principale di questo aumento pare essere la lunghissima attesa dei tempi di consegna delle macchine nuove che -come spiegato da Simone Bandelli, già presidente della commissione parlamentare di inchiesta per la tutela dei consumatori – l’attesa arriva facilmente a 12 mesi. Ragion per cui, chi ha urgente necessità di acquistare una macchina, punta al mercato dell’usato che come già affermato in precedenza, ha subito un’impennata della richiesta (372.696 trasferimenti di proprietà solo a gennaio, +7,8% su base annua).

Ciò che denuncia sempre Federcarrozzieri sono gli innumerevoli rischi in cui i consumatori si affacciano: “Il primo è legato evidentemente ai prezzi di acquisto superiori rispetto al passato, il secondo, di segno nettamente opposto, è determinato, in caso di sinistro, dalla insufficiente liquidazione dei danni da parte delle compagnie di assicurazioni“.

L’effetto di questo aumento inoltre ha effetto anche sul mercato delle nuove macchine elettriche. Queste vetture, avendo un prezzo più alto rispetto alle macchine nuove a benzina e diesel che hanno subito il 44,4% dell’aumento del prezzo in soli 10 anni (studio di Assoutenti) aumentano il prezzo di quest’ultime e diventano sempre più un sogno per i consumatori. Questo porta quindi ad una riduzione della domanda di questo tipo di automobili, impedendo così la transizione ecologica.

Il presidente Fabio Truzzi spiega:

“Se da un lato si spingono gli italiani a rinnovare il parco auto optando per vetture meno inquinanti, dall’altro acquistare una nuova vettura è sempre più proibitivo. La crisi delle materie prime ha avuto ripercussioni enormi sul settore, ma i costi di tale situazione sono stati scaricati sui consumatori finali i quali, ancora una volta, si ritrovano a pagare il prezzo di una crisi globale. Crediamo che il Governo debba contrastare l’esplosione dei listini delle auto studiando una seria politica di incentivi per il settore”.

Scritto da Alessio Pio Pierro

Fonti: ANSA.it; IlGiornale.it


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