Il Brasile verso le elezioni, la caduta di Bolsonaro si avvicina?

di Emanuele Lo Giudice
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Il 2 Ottobre il primo turno alle presidenziali, il Brasile potrebbe dire addio a Bolsonaro e alla polarizzazione della politica iniziata nel 2018. Lo scontro è tra il Presidente uscente e Luiz Inácio Lula da Silva, già Presidente dal 2003 al 2011.

Al concludersi del mandato presidenziale, che ha durata 4 anni, la Presidenza della Repubblica Federale del Brasile potrebbe dire addio a Jair Bolsonaro, candidato vincitore delle presidenziali del 2018.

Jair Bolsonaro, candidato di destra alle presidenziali del 2018, ha raggiunto la carica istituzionale al secondo turno nelle elezioni del 2018, acquistandosi un 55,13% dei voti nazionali. Non è detto però che quest’anno al secondo turno ci si arrivi, avendo Lula, sfidante di Bolsonaro, già quasi il 50% delle preferenze secondo i sondaggi. Bolsonaro ha destato non poco scalpore negli anni del suo mandato, che si concluderà il 1 Gennaio 2023, salvo una vittoria (improbabile) alla prossima tornata elettorale. La poca attenzione alla normativa contro la pandemia e diverse decisioni non ferree, inutili secondo il Presidente in quanto non propriamente convinto dell’esistenza del Covid, hanno portato il Brasile ad essere tra i primi paesi più colpiti dalla pandemia. Esponente di destra con posizioni rigide contro le donne e gli omosessuali, non curante della situazione in cui versa la popolazione presente nei sobborghi delle città più grandi (favelas), è andato lentamente perdendo gran parte del supporto popolare; conseguenza del suo operato anche la grande polarizzazione della politica brasiliana, ormai divisa in due blocchi contrastanti.

Secondo gli analisti sarebbe Lula ad essere in prima posizione in campagna elettorale, considerando Bolsonaro fermo ad un 34% di preferenze. Bolsonaro è comunque riuscito a salire di due punti grazie alle mobilitazioni portate avanti nella Capitale e a Rio de Janeiro per il bicentenario dell’indipendenza.

Un risultato che l’Unione Europea aspetta di conoscere.

L’Unione Europea dovrà lavorare con il Brasile per un programma di transizione ecologica e ambientale, tematica riguardo la quale Bolsonaro ha sempre mostrato poco interesse, come per la questione degli indigeni presenti nei territori nazionali. È il programma di Lula, il probabile favorito alle presidenziali, a far sperare l’UE; protezione della foresta amazzonica, stimolazione all’utilizzo di fonti energetiche pulite e agricoltura biologica sono alla base di un programma coraggioso e ambizioso, il quale sta attirando sempre di più l’attenzione degli elettori.

È ancora presto stabilire con esattezza il vincitore delle presidenziali, soprattutto considerando che l’ipotesi del ballottaggio (30 Ottobre) è sempre possibile, ma i sondaggi già indicano la strada probabile che il Brasile potrebbe prendere. L’intenzione di Lula è quella di riportare Brasilia a sinistra, tentando di eliminare le politiche di Bolsonaro, che per tanti sono risultate deleterie.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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