Il 2022 per alcuni è stato un anno di crescita, di grandi soddisfazioni e tanti piccoli traguardi raggiunti: un apostrofo rosa tra le parole Covid e il ritorno alla vita. Altri, invece, non vedono l’ora di passare oltre, aggrappandosi alla speranza che il 2023 sia migliore.
L’unica cosa certa è che, l’anno scorso, difficilmente potrà essere dimenticato. Vediamo insieme perché.
Un inizio 2022 tutt’altro che pacifico: la guerra in Ucraina
Lo scorso anno è stato segnato subito da un inizio amaro e per molti inaspettato con l’invasione russa dell’Ucraina.
- 21 febbraio Putin e i membri del Governo russo riconoscono le due repubbliche secessioniste di Donetsk e Luhansk ordinando l’ingresso delle forze militari nel loro territorio;
- 22 febbraio Vladimir Putin richiede e ottiene il pieno controllo delle forze armate russe, senza limiti di tempo, luogo e per qualsiasi tipo di operazione militare;
- 24 febbraio ha ufficialmente inizio l’invasione del territorio ucraino attraverso un’operazione militare speciale nel Donbass;
- marzo-aprile l’avanzata russa dal fronte settentrionale viene bloccata dalla resistenza dei combattenti ucraini;
- 20 maggio Mariupol cade in mano russa;
- 30 settembre la Russia annette al proprio territorio quattro regioni ucraine;
- 11 novembre grazie a una controffensiva, gli ucraini riescono a riconquistare l’intera regione di Kharkiv e a liberare Kherson.

Una guerra, però, scatenatasi in pieno periodo social e che quindi si è scontrata spesso con un mondo veloce e sempre connesso. Tra fake news e allarmismo, anche i meme hanno fatto la loro parte.
Un’estate italiana: tra cambiamenti politici e climatici
Negli ultimi anni la scena politica italiana non è stata tanto stabile. Questo, però, non aveva scoraggiato gran parte degli italiani che speravano nel Governo Draghi. Sappiamo tutti come è andata a finire.
- 14 luglio Mario Draghi rassegna le dimissioni dopo che il Movimento 5 Stelle non aveva votato la fiducia sul Dl aiuti. Mattarella respinge la richiesta di Draghi;
- 20 luglio Draghi va in Parlamento per cercare la fiducia. Il Movimento Cinque Stelle si astiene dal voto;
- 21 luglio il Presidente del Consiglio va al colle a rassegnare “dimissioni irrevocabili”.

Da quella rottura insanabile tra il Governo Draghi e il Movimento Cinque Stelle è iniziato un periodo di intensa ma non sempre combattutissima campagna elettorale, un concentrato di dibattiti ma anche tanti scontri. Il risultato? Abbiamo la prima premier della storia politica italiana: Giorgia Meloni, la settima donna più potente al mondo secondo Forbes.
I cambiamenti, però, non si sono visti solo nell’ambito politico: anche quest’anno l’Italia si è trovata a fronteggiare una crisi ben più importante, quella climatica. Tra il 15 e il 16 settembre la regione delle Marche ha dovuto affrontare una forte alluvione che ha causato danni per 2 miliardi di euro. Ben più tragico l’evento calamitoso che si è abbattuto su Ischia il 26 novembre scorso causando 12 morti.
Un Medio Oriente sempre più vicino (e corrotto): i Mondiali 2022 e le proteste in Iran
La Coppa del Mondo 2022 in Qatar è stata il mondiale delle prime volte: il primo mondiale di calcio in Medio Oriente, un territorio che storicamente non gode di una grande tradizione calcistica, e il primo svoltasi in inverno, costringendo anche i maggiori campionati internazionali allo stop.

Il match inaugurale tra Qatar e Ecuador si è svolto il 20 novembre e, dopo ben 64 partite, il 18 dicembre è stata l’Argentina di Messi a sollevare la tanto agognata coppa alata al cielo dopo una combattutissima finale contro la Francia. Tuttavia sono forse più gli scandali ad aver animato la competizione. Proprio a dicembre il Parlamento Europeo si è ritrovato ad affrontare quella che potrebbe essere definita come la crisi più difficile della sua storia: il Qatargate.
Ma dopo i sospetti e le critiche mosse contro un paese come il Qatar che sembrerebbe voler sfruttare lo sport per modernizzare la propria immagine agli occhi del mondo, come dimenticare l’umiltà della nazionale ghanese che alla vigilia del fischio d’inizio dei mondiali si accorge di aver dimenticato le divise?
Purtroppo, ben diverso è il tono delle proteste che hanno avuto luogo in Iran a seguito della morte di Mahsa Amini, 22enne curda deceduta il 16 settembre dopo essere arrestata dalla polizia morale per aver indossato male l’hijab. Da quel tragico giorno, sono centinaia i protestanti morti e migliaia le persone che in tutto il mondo sostengono le donne iraniane in una battaglia per la libertà.
Siamo 8 miliardi di persone ma…
Il 2022 passerà alla storia anche come l’anno in cui la popolazione mondiale ha toccato finalmente quota 8 miliardi di individui. L’ONU ha ufficializzato il traguardo raggiunto il 15 novembre, rendendo necessaria una modifica del testo dell’omonima canzone di Frah Quintale: il famoso “quasi” dell’artista potrà essere rimosso o sostituito da una folla di 8 miliardi di persone.

Quello che però spesso dimentichiamo è che, seppur la popolazione mondiale sia in continua crescita, i dati sui decessi sono allarmanti. Dall’inizio di quest’anno 938 mila persone si sono tolte la vita, mentre 6.6 milioni di bambini sono morti prima del compimento dei 6 anni.
E mentre l’incubo Covid sembrava essersi allontanato, in Cina negli ultimi mesi sono iniziate furiose proteste contro le restrizioni anti-covid al grido di “Xi dimettiti“. Ora è proprio il colosso asiatico a dover fronteggiare una nuova ondata a causa dell’allentamento delle restrizioni e di una campagna vaccinale non eccellente: secondo quanto riportato dal Guardian, gli esperti hanno stimato un totale di circa 9000 morti al giorno a causa del Covid in Cina.

…senza il re del calcio e la regina d’Inghilterra
Il 2022 è stato anche l’anno dei grandi addi. Tra le morti più illustri e sicuramente difficili da dimenticare ci sono state quelle della Regina Elisabetta II d’Inghilterra l’8 settembre e del re del calcio Pelé il 29 dicembre.
Poteva essere già abbastanza per delineare un anno indimenticabile ma il 2022 ha voluto, fino all’ultimo, far parlare di sé: il 31 dicembre, infatti, ci ha lasciato il papa emerito Benedetto XVI, chiudendo amaramente questo ciclo.
Scritto da Chiara Caruso
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