I giorni della merla, qual’è l’origine di questa credenza popolare?

di Alessio Pio Pierro
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 6 Min.

Con l’entrata di Gennaio, complici gli abbassamenti delle temperature, il freddo gelido tipico della stagione invernale è arrivato. In moltissime città da nord a sud c’è chi addirittura ha potuto assistere alla bellezza della neve e numerose località sciistiche hanno potuto finalmente iniziare a lavorare.

Nonostante questo, negli ultimi 3 giorni del primo mese dell’anno abbiamo spesso la sensazione che faccia più freddo. Al lamento del freddo glaciale e del vento che rischia di scaraventarvi chissà dove, un qualsiasi adulto vi risponderà con tanta saggezza: “Sono i giorni della merla, è ovvio che faccia più freddo!”. Seppur le statistiche dicano il contrario, è una tradizione che resta ancora in “hauge” nel nostro folklore.

Ma da cosa nasce questa credenza?

L’origine della tradizione

I Giorni della Merla secondo la tradizione popolare, sono i giorni che vanno dal 29 al 31 Gennaio e le versioni che riconducono al suo significato sono due principalmente, che in base alla cultura di provenienza, variano solo sotto alcuni aspetti.

La leggenda più coerente è quella collegata alla figura mitologica di Persefone. Pare che la merla fosse l’uccello messaggero della dea annunciatrice di primavera. Secondo la leggenda, Persefone preannuncerebbe la visita alla madre Demetra tramite l’uscita della merla e, in base alla temperatura e al clima in cui la merla si mostrava, la madre della dea avrebbe fatto arrivare la primavera in anticipo o in ritardo. Se i giorni in cui la merla usciva erano miti, l’inverno sarebbe stato lungo e freddo, quindi Demetra avrebbe dovuto aspettare per potere vedere la figlia. Nel caso contrario, la primavera non avrebbe tardato ad arrivare e quindi Demetra avrebbe potuto vedere in tempo Persefone.

Da qui in poi si sa veramente poco di questa leggenda perché con la conversione dei popoli dal paganesimo al cristianesimo le informazioni sono diventate sempre meno complete.

Il mito di Persefone e Demetra

Una seconda leggenda racconta di una successione di dispetti, come le forti piogge e il clima freddo, che Gennaio scatenava nei confronti della merla.

Si racconta che inizialmente il mese di Gennaio contasse 28 giorni. Per sfuggire ai dispetti di Gennaio pare che la merla decise di fare scorte per i giorni del mese e di rimanere nel suo nido. In risposta Gennaio avrebbe prolungato la propria durata per scatenare la sua ira con ulteriori piogge più forti, tempeste di neve e venti gelidi. Pare che, per difendersi, in quei 3 giorni la merla si fosse rifugiata in un comignolo e che le sue piume avessero virato il colore, diventando bruno-nerastre o nere a causa della cenere.

La curiosa leggenda romana

Molto curiosa anche la leggenda risalente ai tempi dei romani. Questa si interseca col mito greco citato in precedenza e spiega la nascita della primavera. Nella mitologia romana si racconta dell’invaghimento di Plutone (Ade nella mitologia greca) nei confronti di Proserpina (Persefone, sua figlia) e del successivo rapimento per averla con sé.

Il Dio Plutone che rapisce Proserpina

Rattristata, Cerere (Demetra) portò autunno e inverno in segno di carestia e primavera quando rivedeva la figlia tornare dal regno degli inferi. Plutone, per fare in modo che ciò non accadesse, fece mangiare dei chicchi di melagrana a Proserpina che secondo un’eterna legge del destino, non poté più fare ritorno dal regno degli inferi, (motivo che dovrebbe spiegare il freddo di questi giorni). Solo in seguito, grazie all’intervento di Giove (Zeus), si decise che la ragazza avrebbe dovuto vivere 1 anno e mezzo con la madre e 1 anno e mezzo con il padre ed analogo amante alternandosi.

Altre Storie legate a queste fredde 72 ore

Le ultime due narrazioni sono legate al fiume più lungo d’Italia, il Po.

Una storia racconta che la nobile De Merli, signora di Caravaggio, per raggiungere il marito dovesse attraversare il Po. Gli unici giorni in cui le era consentito di farlo erano questi 3 perché il fiume era ghiaccato.

Nel 1740 Sebastiano Pauli trattava invece di un cannone, chiamato la Merla per le ingenti dimensioni, da far passare oltre il Po. Si dice che lo poterono far passare solo durante quei 3 giorni poiché il Po risultava più ghiacciato aiutato dal freddo.

Anche oltreoceano, negli USA c’è una tradizione come quella della merla, ma con un animale differente, la marmotta. Questa si tiene 3 giorni dopo ai giorni della merla e, secondo la tradizione della “Giornata della marmotta”, se durante questo giorno si osserva il rifugio della marmotta e quest’ultima non dovesse scorgersi per il freddo, l’inverno finirà presto. Nel caso contrario, la stagione invernale sarà ancora lunga.

Scritto da Alessio Pio Pierro



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