Haiti: ONU approva l’invio di una forza internazionale

di Emanuele Lo Giudice
4 Min.

“Forza internazionale” …. cosa significa? L’ONU ne ha approvata una per gestire la situazione ad Haiti. Vediamo che succede!

A un anno dalla richiesta del Presidente e Primo Ministro ad interim Henry sull’invio di una forza ONU ad Haiti, il Consiglio di Sicurezza corre in aiuto. Il Consiglio di Sicurezza ONU ha infatti approvato la creazione di una forza internazionale, capeggiata dal Kenya, da inviare ad Haiti a sostegno delle forze di polizia. La Repubblica è infatti soggiogata da una profonda crisi umanitaria e sanitaria, acuita dalle bande criminali che hanno ormai occupato gran parte del territorio haitiano. 

La risoluzione è stata approvata con 13 voti favorevoli e due astensioni (Russia e Cina), con un periodo di dodici mesi. L’obiettivo è quello di supportare le forze della polizia haitiana per ristabilire l’ordine e migliorare le condizioni di vita di Haiti. Il tutto nel rispetto del diritto internazionale. 

Généus, Ministro degli esteri haitian, si è detto contento della decisione dell’ONU. Per lui è l’ «unica speranza» che ha il popolo haitiano di uscire dal turbine di violenza in cui è finito. La decisione è stata dura da prendere, soprattutto per le esperienze passate, ma a Luglio il Kenya ha sostenuto di voler guidare la missione.

MINUSTAH: fallimento ONU

Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti”, MINUSTAH. Questo è il nome della missione di peacekeeping ONU avviata nel 2004 tramite la risoluzione 1542 del CdS. La missione si è prolungata fino al 2018.

Questa venne stabilita dopo la destituzione del Presidente Aristide da parte di ribelli, in modo che si potesse avere una transizione democratica del paese. Anche l’Italia vi ha preso parte, inviando 120 carabinieri, che si sono uniti a più di 8mila effettivi inviati da 47 paesi diversi. 

La missione si è macchiata di scandali durante i 13 anni di lavori, soprattutto per le accuse di stupri e violenze da parte dei caschi blu sui civili con i quali lavoravano. Accanto a tali accuse vi sono anche critiche d’imparzialità politica e di abuso di potere militare. 

Cosa succederà?

Difficile dirlo, soprattutto per la grave situazione in cui versa Haiti. La risoluzione presentata dagli USA è stata accettata dopo lunghi e difficoltosi negoziati, che hanno portato soprattutto il Presidente del Kenya a ricevere critiche per « essersi piegato agli Stati Uniti ». Tra gli obiettivi, oltre allo smorzamento dell’attività criminale, ci sarebbe anche l’avvio a nuove elezioni democratiche, che Haiti non tiene dal 2016. Dubbi rimangono, soprattutto perché le nazioni ad aver dato ora disponibilità non posseggono enormi quantità di personale da inviare (Kenya, Giamaica, Barbados e Antigua). Non va dimenticato infatti che le gang criminali hanno dichiarato guerra a chiunque si metta contro di loro, anche se straniero.
La situazione rimane per ora delicata, seguiranno aggiornamenti sull’evolversi degli eventi.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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