Giuliano De Seta, travolto da una lastra di metallo: un altro studente è morto in alternanza scuola-lavoro

by Giorgia Lelii
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Una recente e raccapricciante notizia è arrivata a distanza di poche ore dalla tragedia: Giuliano De Seta, un ragazzo di diciotto anni, residente a Ceggia (VE), è rimasto sfortunatamente vittima di un incidente in alternanza scuola-lavoro

Giuliano era in uno stage scolastico da meno di una settimana per poter racimolare dei crediti formativi, utili al conseguimento del diploma all’istituto tecnico Leonardo Da Vinci, a Portogruaro: l’incidente è avvenuto all’interno della Bc Service, un’azienda specializzata nella piegatura dei metalli che opera in via Volta, a Noventa di Piave.

Il giovane era ad un’ora di distanza dal tornare sano e salvo a casa, ad un’ora dalla chiusura dell’azienda, ma una lastra di metallo ha sconvolto e cancellato tutti i piani: Giuliano era nei pressi di un macchinario, probabilmente per controllare gli ingranaggi, quando la lastra è staccata dal cavalletto che lo sorreggeva e caduta direttamente sulle gambe della vittima. I colleghi sono accorsi immediatamente, comprendendo l’estrema gravità dell’incidente: un’autoambulanza con i medici del SUEM (Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica) è stata fatta arrivare in pochi minuti, tentando di tutto per cercare di stabilizzare il ragazzo al fine di poterlo portare in ospedale, dove avrebbe ricevuto assistenze più approfondite. Purtroppo, Giuliano è deceduto poco dopo. 

Straziante la reazione dei genitori: “Il mio mondo è finito” ha detto Enzo, il papà del ragazzo, che alla notizia ha avuto un malore davanti al Bc Service. Sul posto erano presenti anche i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e lo Spisal (servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro), incaricati di ricostruire l’accaduto e accertare l’eventuale carenza di attenzione alle norme vigenti di sicurezza sul lavoro.

Anna Maria Zago, preside dell’Itis di Portogruaro: “Non ci sono parole per commentare, quanto è successo è troppo grande. Queste tragedie non devono succedere”.
Il sindaco Mirko Marin: “E’ una famiglia per bene che ha sempre partecipato alla vita del paese. Giuliano era un bravo ragazzo, riservato e a modo”.
Severo il commento dei sindacati. Il delegato Fiom, Loris Gaiotto: “L’alternanza scuola-lavoro deve essere gestita in modo diverso, non si può arrivare a queste tragedie prima di prendere dei provvedimenti. Servono investimenti sufficienti e leggi adeguate”.

Michele Valentini, segretario generale Fiom Cgil di Venezia: “Siamo sgomenti e senza parole. Ogni giorno aumenta il contributo di sangue che lavoratrici e lavoratori danno a beneficio del profitto e della produttività. Bisogna fermare questa mattanza a cominciare dall’abrogazione dell’obbligo imposto agli studenti da una pessima legge che mette a rischio l’incolumità di giovani che dovrebbero essere in un ambiente sicuro quando studiano, presenti in azienda per imparare, non a produrre, formati sulle norme di sicurezza e sempre seguiti da un tutor”.
Invita a “non generalizzare”, invece, Michele Zanocco, segretario generale della Cisl veneziana: “Il tema degli stage non va visto in maniera generica. Va sicuramente denunciato in maniera forte e inappellabile chi degli stage fa uno strumento per ridurre i costi del lavoro, mettendo a rischio gli studenti. È inaccettabile immaginare che si abusi dello strumento dello stage immaginando che la persona che viene chiamata a farlo possa avere l’esperienza, la competenza, l’attenzione e la formazione di un lavoratore esperto”.

L’episodio di Giuliano non è certo stato il primo, purtroppo, avvenuto in ambito di alternanza scuola-lavoro: il 21 gennaio scorso in un’azienda di Lauzacco, in provincia di Udine, il diciottenne Lorenzo Parelli è morto schiacciato da una putrella; 14 febbraio, a Fermo, Giuseppe Lenoci è deceduto in un’azienda termoidraulica, dopo essersi schiantato con un furgone contro un albero; a maggio, un diciassettenne era rimasto gravemente ustionato in una carrozzeria di Merano, salvandosi, mentre a giugno uno studente sedicenne è caduto da cinque metri di altezza mentre stava installando uno striscione a Rovato, in provincia di Brescia, ferendosi gravemente.

Tutti questi episodi non possono più rimanere inosservati, non si può più passare come se nulla fosse successo e andare avanti. Si provi ad ascoltare le testimonianze di parenti, cari, amici delle vittime di questi disastri, di infortuni e mancanza di rispetto alle leggi, ideate appositamente per evitare che ciò accada. Che questo non sia più ignorato come un qualunque problema comune, che le forze si attivino.

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Scritto da Giorgia Lelii


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