É appena trascorso il primo weekend della pausa estiva e mentre i team si godono la loro meritata vacanza lontano dal paddock, noi restiamo in Formula 1 guardando ai rumor e alle news per il 2024.
Dallo scambio con Hamilton al rinnovo con Ferrari

Charles Leclerc è stato per mesi al centro del gossip per un probabile accordo Mercedes-Ferrari che prevedeva lo scambio dei due piloti di punta dei due team. Accordo che ha visto divise due fette di tifoseria, chi era pro e chi no. Queste voci sono state smentite dai diretti interessati quasi subito, ma grazie a delle frasi preparate ad hoc per la stampa, la porticina delle probabilità è rimasta sempre aperta.
Ora questo rumor sembra lontano anni luce, Lewis Hamilton secondo le indiscrezioni sembrerebbe pronto a firmare un contratto con il suo storico team. Charles Leclerc, invece, è pronto a firmare un contratto con Ferrari.
Il contratto, sempre secondo le indiscrezioni, sarebbe un rinnovo di 2 + 3. Per due anni sembrerebbe vincolato alla scuderia di Maranello per poi decidere, per i restanti 3 anni, in base ai successi della rossa. Sembrerebbe questo l’annuncio importante da fare durante il GP di casa, a Monza.
In Ferrari non finiscono i gossip

Il pilota madrileno è anche lui vittima di rumor all’interno del paddock. Sembra proprio che lo storico team di Maranello non avrebbe nessuna intenzione a rinnovare il contratto a Carlos Sainz. Ultimamente i rapporti con il numero 55 si sono leggermente incrinati stando a quanto, lo stesso pilota, afferma alla stampa spagnola che non perde occasione per difendere il connazionale.
Il padre di Carlos Sainz – Carlos Sainz Sr – ex pilota e campione di rally e ora manager del figlio, sembrerebbe già alla ricerca di una collocazione diversa. É, infatti, trapelata la voce che vede Sainz entrare in Sauber nel 2025 per poi andare in Audi nel 2026, proprio quando il neo team scenderà in pista.
Chi rimpiazzerebbe Carlos Sainz?

Ovviamente, come sono nate le voci di corridoio nell’abbandono del numero 55, sono nate quelle per chi dovrebbe vestire in rosso al suo addio.
I nomi proposti sono proprio due, Lando Norris – attuale pilota della McLaren – e Alex Albon – pilota Williams. Pare però che è stato proprio il pilota inglese numero 4 a smentire un possibile cambio di colori.
Dentro di me c’era una voce impaziente che mi ha posto davanti a un quesito importante: «resisto ancora qualche anno in condizioni non perfettamente competitive o è ora di guardarmi intorno?». Alla fine, ho scelto di essere fedele alla squadra: loro mi hanno dato questa opportunità, per cui voglio ricambiarli raggiungendo vittorie e successi con loro.
Lando Norris durante un’intervista
Resta fedele alla scuderia di Woking il ventitreenne, cresciuto in arancione dal 2019. Resta quindi un solo nome dell’attuale griglia, Alex Albon. Se sarà davvero lui lo scopriremo col tempo.
Aria di cambiamenti in Formula 1, anche Alpha Tauri si rinnova per il 2024

Anche la scuderia con base a Faenza e facente parte del gruppo Red Bull non è esente ai cambiamenti in vista del 2024. Sembrerebbe, infatti, che Alpha Tauri cambierà nome.
Il team che ha ereditato la storica Minardi avrà una nuova titolazione legata al mondo dell’alta moda. Secondo quanto riporta il sito Motorsport.com sarà il brand Hugo Boss il title sponsor del team dal 2024. Ancora non chiaro quale sarà il nome se “Boss” o “Boss Orange”, nomi di due linee di abbigliamento del gruppo.
Il viaggio in Formula 1 di Hugo Boss sembra in salita, da brand legato a McLaren e Aston Martin, diventa nome principale di scuderia. A capitanare la scuderia proprio l’ex Sport Director della Ferrari, Laurent Mekies.
Le novità per Alpha Tauri però non finiscono qui. Come sappiamo, Nyck De Vries, è stato rimpiazzato dal terzo pilota Red Bull Daniel Ricciardo per gli scorsi ultimi due GP. Quello che non sappiamo è se Daniel Ricciardo sia solo un prestito per la scuderia minore del gruppo Red Bull o se sia una collocazione definitiva per il pilota australiano.
Quello che stupisce – e forse spaventa – è l’indiscrezione secondo cui vedrebbe l’attuale RB19 di Verstappen e Perez, la macchina per il 2024 dell’Alpha Tauri. Che il gruppo Red Bull non sia per nulla stanco di dominare? Abbastanza scontato, a chi non piacerebbe vincere sempre?
Accordo Haas-Alfa Romeo per la power unit
Notizia più che certa questa, l’accordo Haas-Alfa Romeo è un’idea partorita proprio del gruppo Stellantis e Gunther Steiner – team principal dell’Haas.
Pur di mantenere il Biscione in Fomula 1, hanno deciso di ribattezzare le power unit dal 2024, fornite per ora dalla Scuderia Ferrari.
Lo scopo di questa decisione è proprio quella di non vedere lo storico team italiano scomparire, a stagione conclusa, dalla scena della Formula 1.
L’indiscrezione sembra proprio venire da Motorsport.com, una mera operazione di marketing che ha poco a che fare con tecniche e motori Alfa Romeo.
Ritorno in Formula 1 per Binotto, Sainz lo seguirà?

Un’altra voce, questa volta proveniente dalla Francia, lascia davvero a bocca aperta. Quello che è certo è che la scuderia francese Alpine abbia fatto “piazza pulita” dei capi del suo entourage. La scuderia transalpina, infatti, ha messo fine alla collaborazione con Alan Permane, Pat Fry – ora in Williams – e Otmar Szafnauer.
Per ora a capo della scuderia è Bruno Famin, ma la sua permanenza sembrerebbe molto breve. Secondo quanto dice f1i.autojournal.fr il nome più probabile è l’ex team principal e menaging director Ferrari, Mattia Binotto.
Dimessosi a dicembre – in anticipo dalla scadenza di contratto con la Ferrrari – sembrerebbe che lo stop per Binotto sia inferiore ai 12 mesi. Si pensa, infatti, che l’Alpine voglia renderlo operativo già da settembre. Dopo aver fatto visita al paddock a Silverstone in Gran Bretagna, il possibile team principal è stato nuovamente avvistato in Belgio a Spa nel corso dei test condotti dalla Pirelli. Che sia, quindi, certo?
Ad allargare il già pesante rumor è la volontà di Mattia Binotto di voler portare Carlos Sainz in Alpine insieme a lui. Di questo, però, non vi è per nulla certezza.
Il Famoso Budget Cap Gate in Formula 1, chi potrebbe averlo infranto?
L’estate già calda di suo, porta con sé notizie ancora più scottanti. A far trapelare la notizia è una fonte ignota facente parte del paddock: 7 scuderie hanno ricevuto l’ok, per le restanti 3 – Red Bull, Mercedes e Aston Martin – si sta indagando su una possibile infrazione del regolamento.
Lo scorso anno la protagonista è stata la Red Bull, anche se è riuscita a fuggire via con una sola “tirata d’orecchie”. Quest’anno la FiA ha ribadito che «pur accogliendo con favore le opinioni delle parti interessate, i poteri normativi su tutti i campionati FIA, incluso il campionato mondiale di Formula 1, sono conferiti alla FIA stessa. Eventuali sanzioni tecniche, sportive o finanziarie e/o modifiche a tali regolamenti, seguiranno il giusto processo».
La FiA infatti, reduce dallo scivolone del 2022, è chiamata ad un compito difficile quanto cruciale per la credibilità stessa della Formula 1. Federico Lodi – responsabile del regolamento finanziario di F1 – ha chiarito in un’intervista a Motorsport alcuni aspetti del complesso lavoro di verifica.
Iniziamo col dire che il processo scatta dopo l’invio della documentazione completa da parte delle squadre entro il 31 marzo. Tutti i team lo hanno fatto rispettando le scadenze ed il mese successivo è stato dedicato ad un’analisi approfondita delle informazioni inviate. Ogni squadra invia un documento di 150-200 pagine, quindi ci sono molti dati ed informazioni da esaminare. In questa fase vengono identificate le aree che richiedono un’analisi un po’ più approfondita, e dove è stato ritenuto necessario vengono richieste ulteriori informazioni. All’inizio di maggio scatta la fase di audit in loco, e da quel momento in poi visitiamo una squadra dopo l’altra.
Federico Lodi ai microfoni di Motorsport.com
Dopo il 2022, la Fia sembrerebbe aver raddoppiato il team di verifica, da 4 dipendenti a 10. Per ora quello che chiede la Federazione è solo del tempo per esaminare nel migliore dei modi le innumerevoli documentazioni, quello che ci auspichiamo tutti – per mantenere alto il nome dello sport – è una sanzione che sia al livello dell’infrazione stessa.
Scritto da Carola Antonucci.
fonti: Hammertime Magazine, Motorsport.com
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