Aumento della fame nel mondo, rincari dei prezzi dei generi alimentari e sviluppo sostenibile tra i temi affrontati nel summit a Roma
Si è concluso mercoledì il “Food Systems Summit“, il vertice delle Nazioni unite sui sistemi alimentari che si tiene a Roma presso la sede della Fao (Food and Agriculture Organization of the United Nations). Ben 2000 i partecipanti all’evento da oltre 160 paesi, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Tra i principali temi trattai troviamo l’aumento della fame nel mondo, lo sviluppo sostenibile dei sistemi alimentari e i rincari dei prezzi sui generi alimentari, aggravati dall’uscita della Russia dagli accordi sul grano.
L’obiettivo dell’Onu, da perseguire tramite la collaborazione tra i vari paesi, è raggiungere la “Fame Zero” entro il 2030, per il quale saranno necessari 400 miliardi di dollari aggiuntivi ogni anno dai membri dell’Organizzazione.
Cresce la fame nel mondo

Secondo i dati raccolti dalla Coldiretti e presentati al Food Summit, la fame nel mondo nel 2022 ha riguardato oltre 100 milioni di individui in più rispetto al 2019, per una cifra complessiva compresa tra i 691 e i 783 milioni di persone in tutto il mondo.
A soffrirne di più sono coloro che vivono nelle zone rurali, specialmente nei paesi poveri. Si stima che ne soffra il 33% degli adulti che vive fuori città, contro il 26% di coloro che vivono nelle zone urbane. Questa situazione si aggrava nei paesi poveri, i quali sono stati i più colpiti dal rincaro dei prezzi.
Infatti, se da un lato i prezzi del cibo in Europa sono aumentati in media del +13,8% (+10,7% in Italia), dall’altro si registra il +48% in Burundi, il +49% in Pakistan e il +52% in Ghana.
Bene l’Italia sulla sostenibilità

Al summit ha partecipato anche il presidente il Federalimentare, Paolo Mascarino, il quale ha evidenziato i buoni risultati raggiunti dall’Italia nell’ambito dello sviluppo sostenibile e nella riduzione delle emissioni di CO2.
«Proprio su questo doppio binario si stanno concentrando i maggiori sforzi dell’industria alimentare e, se da un lato l’industria sta applicando i principi dell’economia circolare (riciclato il 73% degli imballi, superando il target UE 2030 del 70%; prodotto il 25% delle emissioni CO2 nazionali, contro il 30% della media UE e il 34% della media mondiale) e dell’utilizzo efficace delle risorse (-50% consumo di acqua in 30 anni; -30% di energia consumata in 20 anni), dall’altro, sta promuovendo i principi della dieta mediterranea, che ricordo essere patrimonio dell’Unesco […]».
Lo stop russo all’accordo sul grano

L’uscita della Russia dagli accordi sul grano rischia di mettere in seria difficoltà quei paesi africani che per il proprio sostentamento si basano proprio sul grano esportato da Kyiv. Se da un lato Putin ha offerto a 6 paesi (Zimbabwe, Burkina Faso, Somalia ed Eritrea) di inviargli “grano gratis“, dall’altro l’Onu sottolinea come una “manciata di donazioni” non cancellerebbe l’impatto dello stop agli accordi.
Sul tema è intervenuto al summit il ministro degli esteri Antonio Tajani:
«Il mondo vive un momento particolarmente complicato durante il quale c’è il rischio che milioni di persone possano non ricevere grano dall’Ucraina. Ci auguriamo che alla fine si trovi un accordo e che si possano dare risposte a persone che non sono affatto coinvolte in una guerra ingiusta».
L’appello di Guterres

Al vertice era presente anche il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, il quale ha ricordato l’importanza di intervenire sui sistemi alimentari.
«Il tempo è agli sgoccioli, servono azioni urgenti in tre aree fondamentali: un massiccio investimento in sistemi alimentari sostenibili, equi, sani e resilienti. Governi e imprese lavorino insieme per costruire sistemi che mettano al primo posto le persone e non i profitti: chiedo a governi e industria di esplorare modi per ridurre i costi e aumentare la disponibilità con cibo fresco e sano per tutti».
«Infine abbiamo bisogno di sistemi alimentari che possano aiutare a porre fine alla guerra senza senso sul nostro pianeta, di ridurre le emissioni di anidride carbonica».
«Ai leader qui oggi dico, insieme spingiamo e agiamo per il cambiamento, cerchiamo di ritenerci tutti responsabili per garantire che ognuno in ogni Paese e comunità abbia accesso ad un cibo sano e nutriente di cui ha bisogno e che merita veramente».
«Per i Paesi in via di sviluppo affinché possano raggiungere questo obiettivo è assolutamente essenziale cercare di incrementare la cancellazione del debito in maniera massiccia e ottenere investimenti a lungo termine per superare i problemi che stanno affrontando», ha aggiunto Guterres.
Fonti: Il Sole 24 Ore, La Stampa, Ansa, Rai News
Scritto da Mirko Aufiero
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