Manca poco all’inizio di uno dei più prestigiosi festival cinematografici internazionali, che vedrà l’inizio della sua settantaseiesima edizione il prossimo 16 maggio. Sono tanti i film in gara, e tanti altri che, fuori concorso, verranno proiettati in anteprima durante gli 11 giorni di festival. Oggi vediamo la giuria che assegnerà la Palma d’oro al miglior film di questa edizione.
Ruben Östlund
Partiamo dal presidente di giuria, Ruben Östlund, che come da tradizione ricopre questo ruolo in quanto vincitore della Palma d’oro lo scorso anno, con il film Triangle of Sadness (2022). Il regista svedese ha un rapporto di lunga data con il Festival: già nel 2014 il suo film Turist vinse la sezione fuori concorso Un Certain Regard.

Paul Dano
Nome illustre di questa giuria è sicuramente Paul Dano. L’attore statunitense negli ultimi anni sta vivendo un periodo d’ascesa per la propria carriera, grazie sicuramente alle sue capacià interpretative versatili. Egli è stato tuttavia anche regista nel 2018 con Wildlife.

Julia Ducournau
Regista e sceneggiatrice francese, anche Julia Ducournau ha una filmografia profondamente legata al Festival di Cannes: il suo esordio alla regia, Junior (2011) fu infatti selezionato per partecipare al prestigioso concorso, così come Raw (2016) e Titane (2021), con il quale la regista si è aggiudicata la Palma d’oro, seconda regista donna a riuscirci nella storia (la prima fu Jane Campion nel 1993).

Brie Larson
Oscar alla migliore attrice nel 2016 per la sua interpretazione in Room, Brie Larson è diventata famosa tra il grande pubblico grazie alla frequente collaborazione con il fenomeno dell’universo cinematografico Marvel.

Denis Ménochet
Attore francese, Denis Ménochet ottiene il successo internazionale grazie alla sua interpretazione di Perrier LaPadite nel celebre film di Quentin Tarantino Bastardi senza gloria. Grazie a questo ruolo seguiranno collaborazioni con altri registi internazionali, come Ridley Scott e Wes Anderson.

Rungano Nyoni
Rungano Nyoni, zambiana naturalizzata britannica, è regista di due film: Nordic Factory (2014) e I Am Not a Witch (2017), con il quale ha vinto nella sezione Quinzaine des réalisateurs del Festival nello stesso anno.

Atiq Rahimi
Rahimi è l’unico membro della giuria a differenziarsi per un’ascendenza prettamente letteraria. Lo scrittore afghano è autore di diversi bestsellers, come Terra e cenere, e ha esordito alla regia nel 2012 con Come pietra paziente.

Damián Szifrón
Regista e sceneggiatore argentino, esordisce nel 2003 con il lungometraggio El fondo del mar, ma ottiene riconoscimento internazionale con Storie pazzesche (2014), selezionato al concorso principale del Festival di Cannes e candidato come miglior film straniero agli Oscar 2015.

Maryam Touzani
Terminiamo con la regista marocchina Maryam Touzani, autrice inizialmente di cortometraggi a scopo di denuncia sociale e informazione giornalistica. Solo nel 2017 si avvicina al cinema di finzione con Razzia, di cui cura la sceneggiatura, facendo il suo esordio alla regia di un lungometraggio nel 2019 con Adam, che ha concorso nella sezione Un Certain Reguard del Festival di quell’anno, così come il suo ultimo film, Le Bleu du caftan (2022).

Scritto da Emanuele Fornito
fonti: festival di cannes, wikipedia
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