Falkland: Londra e Buenos Aires nelle Malvine

di Emanuele Lo Giudice
7 Min.

La Guerra de las Malvinas e lo scontro del 1982, l’evento che aumentò il prestigio di Margaret Thatcher e che mise fine al governo della giunta militare argentina.

È l’aprile del 1982 quando l’Argentina attacca le Isole Falkland, per loro “Malvine”. Un territorio conteso per anni, sin dal 1833, anno in cui i britannici eliminarono la presenza argentina dall’arcipelago e ne dichiararono la sovranità inglese. Le Isole Falkland sono oggi un territorio d’oltre mare del Regno Unito, un arcipelago situato nell’oceano Atlantico meridionale proprio di fronte alla Terra del Fuoco.

La legislazione argentina suddivide tale area in 5 province, in una delle quali rientrano le isole dell’Atlantico, che l’Argentina continua a rivendicare. La comunità internazionale, al contrario, riconosce l’area come territorio britannico.

Retrocedendo di quarant’anni: Buenos Aires nel 1982, rivendicandole come proprie, attaccò le Malvine, dando inizio ad un conflitto di breve durata. Il colpo che ricevette il governo argentino segnò la fine del governo Galtieri e, di conseguenza, della giunta militare insediatasi dopo il colpo di Stato del 1976.

I momenti diplomatici precedenti

Proveniva dalla volontà della giunta militare argentina l’invasione delle Malvine, un modo (creduto) giusto per riconquistare parte dell’appoggio perso all’inizio degli anni ‘80. L’Argentina versava infatti in una grave crisi economica, la quale portò al fermo di diverse attività produttive e ad una grande recessione economica. La “dottrina delle guerre giuste” delle Nazioni Unite, quali guerre di liberazione e autodeterminazione, e il rifiuto del colonialismo occidentale spinsero l’Argentina verso l’annessione dell’arcipelago.

Già di per sé in crisi politica, che portò al susseguirsi di tre generali alla Presidenza in pochi mesi, la giunta militare argentina credette che l’annessione dell’arcipelago potesse riportare fiducia popolare nel governo. L’azione, infatti, risultava appetitosa per le frange nazionaliste delle masse, su cui la giunta riponeva la propria fiducia.

Rotte le reazioni diplomatiche tra Argentina e Regno Unito, la crisi tra i due paesi non riuscì ad essere attenuata nemmeno dal Segretario generale delle Nazioni Unite. Cuéllar annunciò infatti che i propri sforzi erano ormai risultati invani. Così anche la mediazione di Perù e Svizzera, rispettivamente rappresentanti di Argentina e Regno Unito nelle sedi diplomatiche dei due paesi.

Venuta meno la diplomazia, la crisi esplose quando dei lavoratori civili argentini, sbarcati dalla nave ARA Bahia Buen Suceso, piantarono la bandiera argentina sul territorio delle Falkland. La reazione di protesta inglese fu immediata, ma questa non evitò la dichiarazione di attacco alle Malvine da parte del Generale Galtieri nell’aprile del 1982.

L’attacco delle Malvine e la riconquista britannica

L’azione di Galtieri ebbe poco successo, soprattutto a causa delle ingenti quantità di navi che il Regno Unito mandò in risposta all’attacco.

Furono 74 giorni di guerra, che provocarono morti da entrambi i lati e la schiacciante vittoria del Regno Unito. La decisione di riprendere le Falkland con la forza venne presa dal Regno Unito dopo il fallimento delle sanzioni applicate dalla Comunità Europea nei confronti dell’Argentina.

I morti furono 900, caduti negli intensi combattimenti che per du mesi si protrassero nei territori delle Falkland, territorio che il Regno Unito era restio a cedere. L’Argentina cedette solo il 14 Giugno, arrendendosi senza condizioni, mettendo fine ad una breve, ma profonda guerra.

Il comandante della V brigata britannica Wilson ricordò così i combattimenti di quelle settimane:

“Provammo una sensazione splendisa perché, dopo una lunga, quanto dura, serie di battaglie nelle isole, su un terreno esteso e inospitale, tutto s’era concluso. Gli uomini che si opposero ai nostri soldati furono tenaci e competenti. Molti di loro caddero al proprio posto.”

Gli argentini caduti nelle Falkland rimasero lì, sepolti in terre considerate proprie, ma che ancora oggi hanno come Capo di Stato un sovrano inglese.

Quali conseguenze nel Regno Unito e in Argentina?

Margaret Thatcher

La vittoria nelle Falkland fu un successo per il governo Thatcher, che si rinforzava in anni in cui anche Londra stava affrontando una crisi politica ampia. La stessa Margaret Thatcher ne usci vittoriosa, riconquistando il supporto che la portò alla vittoria alle elezioni del 1983.

I malumori per la crisi economica vennero mitigati, per qualche tempo, dalla vittoria di una guerra breve, ma che il Regno Unito non aveva mai considerato persa.

L’Argentina, d’altra parte, vide un aumento del dissenso nei confronti del governo militare, il quale piombò in un’acuta crisi culminata nel 1983, anno in cui vennero indette elezioni libere. Era la fine di Galtieri e della giunta militare. L’Argentina ancora oggi rivendica le isole come proprie, non riconoscendo l’autorità britannica e sperando nell’apertura di trattative diplomatiche. Il governo britannico, contrariamente, non sembra essere pronto a retrocedere, respingendo qualsiasi ipotesi riguardo il cedimento delle isole.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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