Luna, in bilico tra progresso scientifico e interessi commerciali

di Dudnic Radu
6 Min.

Introduzione

Un crescente interesse per le risorse naturali che la Luna offre, crea divari tra interessi scientifici e fini commerciali. A dichiararlo è il professor Martin Elvis, astronomo presso il “Centro per l’Astrofisica” | Harvard & Smithsonian.

«Molte persone pensano allo spazio come a un luogo di pace e armonia tra le nazioni. Il problema è che non c’è una legge che regoli chi deve usare le risorse. Ci sono un numero significativo di agenzie spaziali e altre nel settore privato che mirano ad atterrare sulla Luna entro i prossimi cinque anni».

Negli ultimi anni è cresciuto verticalmente l’interesse su quello che riguarda un terreno non troppo remoto: la Luna. Questo appello è stato motivato dalla crescente corsa all’estrazione con il mirino puntato sulle risorse lunari, gli obiettivi di molte delle future missioni spaziali. Dopo più di cinquant’anni l’umanità vuole tornare sulla Luna. E se l’entusiasmo iniziale fa spazio a curiosità e stupore, la domanda che c’è dietro può lasciare un retrogusto incerto. Che non sia questo l’inizio verso una “corsa alla Luna“?

CLPS, NASA e Astrobotic

Entro la fine di quest’anno prenderà vita una missione lunare, sotto il nome di “Peregrine Mission 1“, lanciata dall’azienda privata Astrobotic Technology. Il programma “Commercial Lunar Payload Services” (CLPS) della NASA è un’iniziativa che permette alla NASA di inviare indagini scientifiche e dimostrazioni tecnologiche sulla superficie lunare. Tutto questo attraverso servizi di consegna commerciali forniti da diverse aziende americane. Queste aziende competono per ottenere contratti per la consegna di carichi utili per la NASA. Carichi che includono l’integrazione di tutte le operazioni, comprese quelle del lancio dalla Terra e dell’atterraggio sulla superficie lunare. La NASA sta già avviando attività commerciali che potrebbero rivelarsi utili per le nuove esplorazioni lunari con esseri umani e in futuro per raggiungere Marte, attraverso il progetto Artemis.

Missioni sulla Luna mettono in allerta gli astronomi

I primi a temere che queste attività possano minacciare molti siti di grande interesse scientifico sono gli astronomi. Risorse preziose come l’elio-3 e le terre rare potrebbero diventare bersagli primari, mettendo a repentaglio luoghi di inestimabile rilevanza scientifica. L’idea all’avanguardia tecnologica è quella di estrarre ossigeno e acqua direttamente dalla Luna, il che rappresenterebbe un enorme passo avanti per l’esplorazione spaziale. 

Tra le risorse lunari, i crateri ricchi di ghiaccio rappresentano una miniera preziosa. I ricercatori ritengono in questi crateri polari, perennemente all’ombra, ci siano riserve di ghiaccio La presenza di acqua potrebbe essere il sinonimo di uno stabilimento di una colonia permanente sulla Luna. Inoltre potrebbe anche essere usata per produrre il propellente dei razzi necessario per i viaggi verso la Terra e in prospettiva verso Marte. Questi crateri sono tra i luoghi più freddi dell’intero Sistema Solare con temperature costantemente al di sotto di -225°C.  L’acqua sulla Luna non solo offre spunti sulla sua storia evolutiva, ma è anche un’informazione in più sull’arrivo dell’acqua sulla Terra.

Il problema di fondo sembra dunque essere il bottino della luna, dove stati, aziende e privati si potrebbero scontrare sullo stesso territorio. «Sono siti e risorse limitate». «Non abbiamo una seconda luna su cui muoverci». Dichiara il professor Elvis. Gli astronomi chiedono l’istituzione di regole che regolamentino lo sfruttamento del suolo lunare per proteggere i siti di rilevanza scientifica e preservare l’unicità della Luna.

Luna

Vuoto legale nell’ambito giuridico della Luna

Il vuoto legislativo vede molteplici entità private e pubbliche pronte a sbarcare sulla Luna nei prossimi anni, senza regole chiare che ne disciplinino l’accesso alle preziose risorse. Nonostante leggi come il Trattato sullo spazio del 1967 e gli Accordi Artemis del 2020 permettano l’utilizzo di tali risorse, la loro tutela effettiva non è garantita.

Attraverso lo Space Act 2015 gli USA mirano a promuovere l’industria spaziale commerciale, offrendo chiarezza normativa -anche se parziale – per le attività commerciali nello spazio. Una delle sue disposizioni più discusse assegna alle imprese private il diritto di possedere e sfruttare risorse spaziali recuperate, come minerali o acqua, promuovendo così lo sfruttamento e lo sviluppo delle risorse extraterrestri. 

Il dibattito è incentrato su chi dovrebbe sfruttare queste risorse – tra enti privati, agenzie spaziali e Stati – rimane ancora irrisolto. Secondo uno studio condotto dal Center for Astrophysics | Harvard & Smithsonian, le risorse estraibili del nostro satellite non sono sufficienti per soddisfare le richieste di tutti i Paesi interessati e la conseguente ‘corsa all’oro’, per ottenerle, potrebbe provocare tensioni a livello internazionale.

Conclusione

La corsa verso l’ignoto è appena iniziata. O forse meglio dire appena ricominciata. Fin dagli anni Sessanta, studi nell’ambito dei programmi NASA Apollo si sono concentrati sull’estrazione di elio, acqua e ferro dalla Luna. Quest’interesse ha continuato a evolversi, con missioni più recenti. Gli scienziati, consapevoli del valore unico di questi siti lunari, chiedono azioni immediate per proteggerli. La corsa alla Luna potrebbe rappresentare un trionfo per l’umanità. Ma la scommessa sembra essere tra il futuro della ricerca e l’avidità commerciale: quale tra le due avrà la precedenza?

di Radu Dudnic


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