Ergastolo ostativo: cos’è e cosa comporta per i detenuti

di Naomi Campagna
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 5 Min.

Ad oggi in Italia, i detenuti con ergastolo ostativo sono 1.279, ovvero il 70% dei detenuti per reati ostativi, in totale.

La Legge Italiana prevede che i detenuti condannati all’ergastolo, dopo un certo numero di anni, possano godere di alcuni “premi”: permessi per far visita ai propri parenti, ad esempio, o l’autorizzazione a lavorare alcune ore fuori dal carcere. Esistono inoltre altri benefit, come gli arresti domiciliari, che dipendono da fattori come la buona condotta del detenuto. Questi premi vengono elargiti nel caso di un ergastolo “normale”, ma non per i condannati ad un ergastolo ostativo.

Cos’è l’ergastolo Ostativo?

Cosa è l'ergastolo ostativo?

Negli anni ’90 vennero introdotte alcune modifiche all’ordinamento penitenziario italiano, a partire dalle sue leggi. La legge 354/75, che dichiarava “imparzialità”,  fu modificata a seguito della morte dei magistrati Falcone e Borsellino. L’obiettivo era quello di negare benefici a coloro che si sarebbero macchiati di reati gravi (mafia o terrorismo) a meno che non avessero deciso di pentirsi e collaborare con la giustizia, come riportato nell’articolo 4-bis della legge.

Queste modifiche avrebbero agito in qualità di “deterrente” per i mafiosi, incentivandoli a collaborare con la giustizia.

Intervento della Corte Costituzionale

Ergastolo Ostativo, l'intervento della Corte Costituzionale

Molti giuristi sono dell’opinione che questa legge ostacoli la rieducazione del detenuto, che invece si ritrova in una condizione punitiva di “fine pena mai”. Il fine del carcere è, per l’appunto, quello di correggere e recuperare l’individuo che, una volta scontata la propria pena, potrebbe rientrare come persona libera all’interno della società. Difatti, nel 2019 la Corte Europea dei Diritti ha dichiarato che la legge contravviene “il diritto a non essere sottoposti a trattamenti inumani e degradanti”

Nello stesso anno la Corte Costituzionale italiana ha dichiarato illegittimo l’articolo 4-bis della legge 354/75 «nella parte in cui escludono che il condannato all’ergastolo, per delitti commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416-bis cod. pen. ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni in esso previste, che non abbia collaborato con la giustizia, possa essere ammesso alla liberazione condizionale». Chiedendo così al Parlamento di riformare la legge.

Il decreto legge di Meloni

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale, il Governo Draghi ebbe un anno di tempo per preparare una proposta di legge. Il testo venne varato dal Parlamento, ma non fece in tempo ad essere approvato anche dal Senato. L’odierno Governo Meloni è intervenuto con un decreto legge per evitare di incorrere in una sentenza di incostituzionalità che avrebbe permesso ai condannati di accedere ai benefit.

Ergastolo ostativo, il decreto legge Meloni

Meloni ha attinto a buona parte del testo Draghi, mantenendo l’ergastolo ostativo, ma rettificandone le condizioni. Il decreto sancisce che la collaborazione del detenuto non è l’unico modo per ottenere dei benefici. Egli deve essere in grado di dimostrare di aver soddisfatto degli obblighi, come: dichiarare la dissociazione dal gruppo di criminalità organizzata a cui si apparteneva, ad esempio, dimostrare l’avvenuta riparazione pecuniaria (cioè il risarcimento economico nei confronti di vittime o analoghi) qualora sia nelle possibilità economiche del soggetto e qualsivoglia altro obbligo rientri nei termini del proprio reato.

L’udienza dell’8 Novembre.

La Consulta ha fissato l’udienza all’8 novembre, al fine di trattare il tema, esaminare il decreto legge e stabilirne la legittimità. Il decreto, se approvato, dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni. Decisivo sarà il responso dei giudici costituzionali che potrebbero dichiarare il decreto incostituzionale.

Scritto da Naomi Campagna


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