Se sparisse l’ossigeno per 5 secondi, cosa accadrebbe?

di Gaia Vetrano
6 Min.

Ecco cosa accadrebbe se sparisse tutto l’ossigeno sulla Terra

Si sente spesso parlare della fine del mondo, soprattutto di questi tempi.

C’è chi lo fa per scherzo, chi invece perché ci crede davvero. Sin dal Medioevo, l’idea che il nostro mondo fosse destinato a finire era già ben chiara. Pensare di poter invece prevedere come arriverà la fine del genere umano è però più difficile.

La scienza pensa che questa potrebbe avvenire in seguito alla morte del Sole e che, millenni dopo questa, il pianeta Terra potrebbe eventualmente collassare a causa del “Big Crunch”, ossia un nuovo “Big Ben” che darebbe il via alla formazione di un nuovo universo.

Le teorie più “fantasiose”:

Eppure, le teorie più affascinanti ed ecclettiche sono sicuramente quelle cospirazioniste.

Nel Medioevo, secondo Gioacchino da Fiore, abate e teologo, la fine del mondo sarebbe arrivata nel 1260 insieme alla venuta dell’Anticristo, di cui i suoi contemporanei avevano individuato la reincarnazione in Federico II Svevia. Eppure, morto Federico, nessuna Apocalisse si abbatté sul pianeta, ma anzi la vita proseguì per altri migliaia di anni, arrivando ai giorni nostri.

Nel 1910 la cometa Halley si avvicinò così tanto all’orbita terrestre da far rizzare i peli sulla schiena di molti, perché si penso che i gas rilasciati dalla scia di questa avrebbero intaccato l’atmosfera, sterminandoci. Così non fu.

Ancora molti continuano a sostenere, come fece per la prima volta Nancy Lieder negli anni 90 in quanto – a detta sua – portavoce della misteriosa civiltà aliena di Zeta Reticuli, che la Terra sia in rotta di collisione con il pianeta Niribu, secondo quanto si era interpretato da degli scritti sumeri. L’impatto sarebbe dovuto avvenire nel 2012, ma poi è stato spostato al 2017. Di Niribu, fortunatamente, manca ancora l’ombra.

Il 2012 è stato anche l’anno dell’Apocalisse secondo i maya, le cui previsioni vennero infine considerate errate. Chiudendo infine con il Millenium Bug, previsto tra la notte del 31 dicembre 1999 e il 1° gennaio del 2000: il cambio di date avrebbe dovuto provocare un crash di tutti i computer mondiali e cataclismi di ogni genere. Anche quella volta la fine del mondo è stata rinviata.

Il calendario Maya

Sentendo queste teorie viene sicuramente da sorridere. Eppure, molti continuano a chiedersi di che morte la razza umana morirà. Così, giusto per infondere un po’ di ansia, noi di Nxwss ci siamo chiesti: che cosa succederebbe se tutto l’ossigeno terminasse per cinque secondi?

Durante i cinque secondi:

Beh, sicuramente lo sterminio del genere umano non avverrebbe come conseguenza immediata perché, a meno di problemi polmonari, siamo tutti in grado di restare in apnea per cinque secondi. Ma non cullatevi sugli allori, le conseguenze sarebbero comunque catastrofiche. Fate un respiro profondo e preparatevi.

L’ossigeno costituisce il 21% dei gas presenti nell’atmosfera ed è il più indispensabile non solo per la vita ma perché impiegato anche nell’industria alimentare e chimica, nella raffinazione dei metalli e nella produzione di acciaio dalla ghisa, nella fabbricazione del vetro, nel settore petrolifero, nei servizi medici e nel trattamento delle acque. La quasi totalità di composti organici contiene ossigeno, e la presenza di questo ha permesso lo sviluppo degli organismi pluricellulari.

Cinque secondi possono risultare fatali per l’ecosistema Terra.

I timpani umani esploderebbero perché si perderebbe il 21% dell’atmosfera terrestre, che provocherebbe un aumento elevato della pressione. Coloro che si troverebbero esposti ai raggi solari si scotterebbero immediatamente perché l’ossigeno, quando si presenta nella sua forma allotropica, O3, ossia l’ozono, quando di trova nella stratosfera è in grado di assorbire le radiazioni UV provenienti dal Sole.

Tutti i motori a combustione interna, come quelli delle macchine, smetterebbero di funzionare. Le automobili in corsa si fermerebbero, gli aerei in fase di decollo si schianterebbero, mentre quelli già in volo probabilmente continuerebbero a fluttuare per l’atmosfera. Allo stesso modo, tutti gli edifici in cemento crollerebbero su loro stessi, perchè costituiti da ossidi.

L’ossigeno costituisce anche un terzo degli oceani sulla Terra: senza questo probabilmente evaporerebbero. Compresa anche l’acqua presente nel nostro organismo, circa il 70% dei liquidi contenuti in questo. Così come i metalli presenti sulla crosta terrestre, che in assenza degli ossidi presenti sulla loro superfice raggiungerebbero prima il punto di fusione. La crosta terreste stessa è costituita da questo elemento: ben il 46%. Questa quindi si sgretolerebbe.

La Terra

E dopo?

Terminati i cinque secondi l’ossigeno ritornerebbe sulla Terra e reagirebbe con tutto l’idrogeno rilasciato dall’evaporazione dell’acqua. Questo processo causerebbe un aumento esponenziale del calore sul pianeta, capace di incendiarlo del tutto.

Riassumendo quindi il tutto: nel giro di questi fatali cinque secondi tutti gli edifici in calcestruzzo crollerebbe come per effetto di un terremoto, gli oceani si prosciugherebbero e noi ci ritroveremmo un ammasso di polvere su una Terra destinata a prendere interamente fuoco.

Allettante come scenario, vero?

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