È morto Joseph Ratzinger: chi era il “Papa emerito”?

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Tra nazismo, filosofia e scandali di pedofilia: chi era Papa Ratzinger? Ripercorriamo insieme la vita del “Papa emerito”.

Papa Benedetto XVI, nato Ratzinger, è stato il 265esimo papa della storia della Chiesa, il settimo di origini tedesche, ed è considerato uno delle figure più influenti del ‘900. È venuto a mancare oggi dopo una settimana in cui le sua condizioni di salute si erano aggravate a causa dell’età. Ma che ruolo ha avuto Ratzinger nella Chiesa Cattolica? E cosa comporta il titolo di Papa emerito? Ripercorriamo insieme le tappe fondamentali della sua vita, tra nazismo, filosofia e scandali.

Ratzinger: gioventù e nazismo 

Joseph Aloisius Ratzinger nasce il 16 Aprile 1927 in Baviera da una modesta famiglia di agricoltori, nel pieno della dittatura nazista. Fin da bambino impara a conoscere i crimini del regime. Infatti, suo cugino, affetto dalla sindrome di down, venne ucciso nel contesto del programma di eutanasia per i portatori di handicap (Aktion T4). 

All’età di 12 anni inizia a frequentare gli ambienti cristiani seguendo il seminario minore a Traunstein. Questo fino al 1942, data in cui esso verrà chiuso per uso militare.  

Nel 1941, come previsto dalla legge, viene iscritto alla Gioventù hitleriana, organizzazione giovanile creata dal regime per creare nuovi soldati e adepti. Nel 1943 entra nei Luftwaffenhelfer (un corpo di soldati-bambini di supporto all’aereonautica militare). 

Fino alla fine della guerra continua a servire a periodi alterni nell’esercito tedesco, per poi disertare nell’aprile del ‘45 e tornare a casa. Nel 1947 si iscrive al seminario a Monaco, e contemporaneamente studia filosofia e teologia all’Università. 

Dagli esordi alla fama internazionale 

Da allora inizia una lunga carriera accademica ed ecclesiastica che lo porterà a diventare diacono nel 1950, professore di teologia nel 1957 e arcivescovo di Monaco nel 1977. 

Nel corso degli anni Ratzinger riesce inoltre a stringere forti legami con le più alte cariche dello stato pontificio. Ciò gli varrà la nomina a cardinale sempre nel ‘77, e a cardinale vescovo nel 1993

L’elezione al pontificato avverrà invece nel 2005, sconfiggendo la concorrenza proprio di Bergoglio, futuro Papa Francesco

Il pontificato e il titolo di “Papa emerito” 

Il pontificato di Ratzinger va dal 2005 fino al 2013, anno in cui egli annunciò la sua rinuncia al ministero di Pietro per motivi di salute. Da allora, ha adottato il titolo di “Papa emerito”, che egli stesso ha descritto come una: 

«Forma giuridico-spirituale che evita qualsiasi pensiero di coesistenza di due Papi: un vescovato può avere un solo proprietario. Allo stesso tempo, viene espresso un legame spirituale, che non può venire in alcun modo rimosso». 

In sostanza, oltre a delle lievi modifiche alle vesti ufficiali del pontefice, questo titolo comporta la rinuncia ad esercitare l’ufficio papale, mantenendone però gli onori.  

Durante questi otto anni al trono papale, Benedetto XVI ha mostrato più volte l’intenzione di mantenere l’ortodossia cattolica, assumendo spesso posizioni molto criticate dai laici e giudicate anacronistiche.  

Le controversie di Ratzinger 

Ratzinger ha dovuto affrontare i numerosi scandali che si sono succeduti all’interno della Chiesa, e si è trovato a dover conciliare le spinte verso l’innovazione provenienti dalla società con la dottrina cattolica (spesso senza riuscirci). 

Tra i primi scandali da lui affrontati troviamo i casi di pedofilia nel clero. Egli è stato il primo pontefice a scusarsi esplicitamente con le vittime di abusi da parte di membri della Chiesa. Eppure, non mancano le accuse di chi sostiene che egli abbia insabbiato numerosi casi.

La sessualità secondo Ratzinger 

Il rapporto di Benedetto con l’omosessualità non è mai stato idilliaco. Nel 2005 il Vaticano approvò un documento con il quale si proibiva l’accesso ai seminari per tutti coloro che «praticano l’omosessualità», hanno «tendenze omosessuali profondamente radicate» o che sostengono «la cosiddetta cultura gay». 

Nel 2006 ha inoltre criticato le unioni civili (arrivate in Italia nel 2016), invitando a «evitare la confusione tra il matrimonio e altre unioni basate su un amore debole. Solo l’amore tra uomo e donna è capace di costruire una società casa di tutti gli uomini». 

Il pontefice però non ha risparmiato nemmeno la pornografia, la masturbazione e la contraccezione, accusate di essere contrarie alla dottrina cattolica, che prevede come unico fine delle pratiche sessuali la procreazione.  

Inoltre, la contraccezione non sarebbe stata accettata nemmeno per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili come l’AIDS. Per Ratzinger, infatti, la strategia giusta era basata su «continenza, promozione della fedeltà nel matrimonio, importanza della vita familiare, educazione e assistenza ai poveri». 

Scritto da Mirko Aufiero


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