Draghi premiato come miglior statista dell’anno

di Sofia Ciatti
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Gli applausi di Kissinger e Biden

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha ricevuto in queste ore il premio “World Statesman Award” della “Appeal of Conscience Foundation” come miglior statista dell’anno.

È Henry Kissinger, ex Segretario di Stato USA durante le presidenze Nixon e Ford, a consegnare il premio a Draghi. La cerimonia si è svolta al Perrine Hotel di New York.

Draghi è stato celebrato dal quasi centenario Kissinger come visionario nella leadership mondiale e problem solver: “Ho grande rispetto per lui e per la sua grande visione e capacità di analisi”, ha dichiarato.

Non solo, il Premier italiano ha ricevuto anche gli applausi di Biden: “Mi congratulo con il mio amico per il suo lavoro nel far progredire i diritti umani. Ha promosso tolleranza e giustizia: lo ringrazio per la sua leadership”.

Il discorso di Draghi: Ucraina esempio per l’Occidente

Nel suo discorso, tenuto nell’ambito dell’accettazione del premio, Draghi ha insistito sull’invasione russa dell’Ucraina: “Dobbiamo evitare ambiguità, per non pentircene in seguito e dobbiamo essere disposti a collaborare, purché ciò non significhi compromettere i nostri principi fondamentali”.

Il Premier italiano invita poi a tenere presente l’eroismo di Kyiv come esempio e modello per l’intero Occidente.

Draghi ha proseguito spiegando come la guerra in Ucraina abbia inaugurato una nuova era di polarizzazione che non veniva delineata dai tempi della Guerra fredda.

“Quando tracciamo una linea rossa, dobbiamo farla rispettare. Quando prendiamo un impegno, dobbiamo onorarlo. Le autocrazie prosperano sfruttando la nostra esitazione”, ha aggiunto.

L’UE e il G7 sono rimasti fermi e uniti a sostegno dell’Ucraina, nonostante i tentativi di Mosca di dividerci. La nostra ricerca collettiva per la pace continua.

Solo l’Ucraina può decidere quale pace sia accettabile, ma dobbiamo fare tutto il possibile per favorire un accordo quando finalmente sarà possibile.

Spero che ci sia un futuro in cui Mosca decida di tornare alle norme che ha sottoscritto nel 1945 alle Nazioni Unite”.

L’indifferenza è il peggior nemico dell’umanità. Parlare apertamente non è solo un obbligo morale, è un dovere civico.

A coloro che chiedono silenzio, sottomissione e obbedienza dobbiamo opporre il potere delle parole e dei fatti. Oggi il mondo ha bisogno di coraggio, amore e speranza”, ha concluso.

Kissinger e Draghi a New York

Un pensiero al compianto ex Premier giapponese

E poi, un pensiero all’ex Premier giapponese Shinzo Abe: “Vorrei rendere omaggio al compianto Shinzo Abe, che è salito su questo palco lo scorso anno e ha ricevuto questo premio.

Abe credeva fermamente nel dovere del Giappone di contribuire alla stabilità globale. Ha agito con forza per rinvigorire l’economia giapponese, attraverso una combinazione di politica fiscale e politica monetaria.

La vita di Abe è stata tragicamente interrotta, ma la sua eredità sopravvive tra la gente del Giappone e oltre”.

Alla cerimonia hanno preso parte, oltre all’ambasciatrice d’Italia a Washington Mariangela Zappia, il CEO di Bank of America Brian Thomas Moynihan e il Presidente e CEO di Blackstone Group Stephen Allen Schwarzman, che ha sottolineato come Mario Draghi abbia “salvato l’Europa dal collasso e dato lustro al suo Paese nel mondo”.

Scritto da Sofia Ciatti


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