Dalla caduta del muro alla riunificazione della Germania: il biennio 1989-1990

di Emanuele Lo Giudice
7 Min.

28 anni di divisione in calcestruzzo e quasi 200 morti, la rappresentazione fisica della ”cortina di ferro” di Churchill ha tenuto separata la città di Berlino dal 1961 al 1989 e, conseguentemente, i due blocchi che si sono confrontati durante la guerra fredda.

Il sistema di fortificazioni che divise Berlino Est (amministrazione sovietica) da Berlino Ovest (amministrazione USA, Francia e Inghilterra) venne eretto dalla Germania Est (RDT: zona d’occupazione sovietica) per bloccare il passaggio e la circolazione tra le due zone amministrative. L’Antifaschistischer Schutzwall aveva una lunghezza di 155km e circondava la parte Ovest di Berlino, comprenden una zona centrale (striscia della morte) di alcuni metri.

Costruito a partire dal 13 Agosto 1961, ed inizialmente di solo filo spinato, il muro di Berlino divise fisicamente la città in due, con lo scopo di ”prevenire un attacco dall’Ovest”. Le tensioni tra l’Unione Sovietica e le altre potenze erano già scoppiate e il muro di Berlino non fece altro che minare ancora di più il regime sovietico, divenendo simbolo della tirannia dell’URSS.

“Nessuno ha intenzione di costruire un muro” aveva sostenuto settimane prima Ulbricht , Capo di Stato della RDT e Segretario del Partito Socialista Unitario della Germania. Il muro fu ugualmente costruito e, in aggiunta, migliorato nel corso degli anni al fine di migliorarne la solidità e la sicurezza.

Le premesse: la denazificazione e la divisione della Germania.

Nelle Conferenze dei grandi avvenute durante la seconda guerra mondiale, fu in quella di Jalta (Crimea) che si decise sul futuro della Germania. Alla fine del conflitto mondiale, quel Terzo Reich pervaso dall’ideologia nazista andava denazificato, eliminando qualsiasi possibilità che potesse ricostituirsi uno stato nazionalsocialista. I tre grandi presenti (Churchill, Roosevelt e Stalin) convennero che la soluzione più plausibile fosse quella di suddividere la Germania in quattro zone d’occupazione (USA, Francia, Regno Unito e URSS), almeno per un tempo determinato. I “prerequisiti per la pace futura” vennero sottoscritti l’11 Febbraio 1945, pochi mesi prima dalla fine della guerra in Europa; oltre allo smembramento dell Germania, erano stati considerati provvedimenti sul futuro della Polonia e proposta per una conferenza internazionale sull’istituzione di una nuova Organizzazione Internazionale.

La prima crisi ci fu nel 1948 con il ”blocco di Berlino”, quando l’Unione Sovietica (la quale zona d’occupazione era la più estesa) bloccò gli accessi a Berlino Ovest. Tagliate fuori dalla parte Ovest della Germania, le potenze occidentali presenti a Berlino ovviarono al blocco tramite un ponte aereo che servì per scortare viveri e beni verso la città dai paesi occupanti. Il blocco venne revocato dall’Unione Sovietica nel 1949, dopo più di 400 giorni e 200mila voli aerei portati a termine. Un ulteriore aumento di tensione arrivò poi con la firma del Patto Atlantico, il quale diede vita alla NATO il 4 Aprile 1949. Il contrasto ideologico che era nato dai due blocchi si sarebbe protratto nei decenni successivi, durante i quali il muro di Berlino rappresentò la linea di divisione tra il blocco orientale e i blocco occidentale.

L’erronea comunicazione di Schabowski e la caduta del muro.

Alla fine degli anni ’80 l’URSS era ormai in un quasi completo vacillamento, soprattutto dopo i cambiamenti apportati dalle politiche gorbachieviane. Il leader del Partito Comunista della Germania Est Honecker si era dimesso, lasciando il posto a Krenz. Honecker aveva assicurato che il muro avrebbe avuto una vita ancora lunga, ma il governo Krenz cambiò la situazione autorizzando i cittadini dell’Est a spostarsi tramite permessi nella parte occidentale della città e del paese. La notizia di tale cambiamento sarebbe dovuta essere data dal Ministro della Propaganda Schabowski, che ricevette però l’ordine senza dettagli approfonditi. Schabowski avrebbe dovuto comunicare degli spostamenti autorizzati tramite permesso, ma non gli venne indicata la modalità di comunicazione di tale notizia, né le tempistiche. Non avendo idee precise riguardo le nuove regole di viaggio (Reiseregelungen), comunicò che ”per accontentare gli alleati è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. Se le informazioni ricevute sono corrette, tale regola entra in vigore immediatamente”. In realtà none ra previsto che le nuove regole di viaggio entrassero in vigore immediatamente e l’erronea comunicazione portò ad un violento riversamento per le strade di coloro che volevano riavvicinarsi ai berlinesi dell’Ovest.

Le guardie di confine permisero il passaggio di migliaia di berlinesi, non potendo né bloccare né controllare la quantità di persone riversatasi ai valichi di frontiera. Il 9 Novembre 1989 viene dunque considerata la fine dell’era del muro, abbattuto poi dagli stessi cittadini nel clamore internazionale che tale evento aveva creato.

La riunificazione della Germania.

Il 3 Ottobre 1990, quasi un anno dopo la caduta del muro di Berlino, la Germania venne riunificata (la prima unificazione data 1871) annettendo alla Germania Ovest i cinque Land presenti nella zona d’occupazione orientale. La riunificazione avvenne a seguito delle prime elezioni libere nella Germania Est (18/03/1990), che permisero l’avvio di negoziati tra le due parti e la stesura di un Trattato di Unificazione. Ulteriori negoziati tra le due Germanie e le potenze occupanti portarono alla sigla di un altro Trattato, sotto il quale si garantiva l’indipendenza ad uno stato tedesco riunificato.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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