Il 5 settembre si è aperta la 78esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha visto intervenire i leader di tutto il mondo sui temi caldi a livello globale

Cosa sta accadendo all’Assemblea Generale dell’ONU

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Il 5 settembre si è aperta la 78esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha visto intervenire i leader di tutto il mondo sui temi caldi a livello globale

Il 5 settembre si è tenuta l’apertura delle 78esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il cui dibattito generale è iniziato il 19 settembre e terminerà il 26 settembre.

L’Assemblea, organo plenario del quale fanno parte tutti gli attuali 193 stati membri dell’ONU, ha visto intervenire i leader di tutto il mondo sulle sfide che minacciano la pace e il benessere mondiale, tra cui la guerra in Ucraina, la crisi migratoria – che vede l’Italia protagonista-, la precaria stabilità in Africa e il cambiamento climatico.

Antonio Guterres: «È tempo di riformare l’ONU»

Il 5 settembre si è aperta la 78esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha visto intervenire i leader di tutto il mondo sui temi caldi a livello globale

Ad aprire l’Assemblea è stato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Diversi i temi affrontati nel suo discorso, con al centro l’esigenza strutturale di riforme all’interno dell’ONU.

«È riforma o rottura. L’alternativa alla riforma non è lo status quo, ma un’ulteriore frammentazione», ha affermato Guterres, aggiungendo che è «giunto il momento di rinnovare le istituzioni multilaterali basate sulle realtà economiche e politiche del 21esimo secolo. Ciò significa riformare il Consiglio di Sicurezza, ridisegnare l’architettura finanziaria internazionale».

L’obiettivo del Segretario è quello di arrivare ad una riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, attualmente composto da 15 paesi membri, di cui 5 permanenti (Usa, Russia, Cina, Francia e Regno Unito).

Questo sistema, nato dopo la seconda guerra mondiale, non è più rappresentativo degli equilibri mondiali attuali – scarsa è la rappresentanza del Sud globale – e comporta spesso situazioni di stallo a causa del sistema di veti.

Sul tema si è espresso anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: «L’anno scorso ho detto che supportiamo una riforma per l’espansione del Consiglio di sicurezza. Da allora abbiamo avuto serie consultazioni con molti Stati membri e continueremo a fare la nostra parte per spingere per più riforme».

Guterres – Meloni sulle migrazioni

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Altro tema centrale dell’Assemblea sono state le migrazioni. A riguardo, Guterres ha spiegato di aver avuto una  «discussione molto positiva e seria» con Meloni, e di concordare sul fatto che «nessun Paese da solo può affrontare una simile sfida umanitaria. Non può essere solo un problema italiano. È fondamentale che vi sia un’azione coordinata all’interno dell’Unione Europea».

Nel suo intervento, la presidente italiana ha sottolineato che un «certo approccio ipocrita in tema di immigrazione ha fatto arricchire a dismisura questa gente. Noi vogliamo combattere la mafia in tutte le sue forme, e combatteremo anche questa».

Inoltre, Meloni ha aggiunto che l’Africa «non è un continente povero – ma – è stato spesso ed è un continente sfruttato, troppo spesso gli interventi delle Nazioni straniere nel continente non sono stati rispettosi delle realtà locali. Spesso l’approccio è stato predatorio, e ciononostante perfino paternalistico. Occorre invertire la rotta».

La guerra in Ucraina all’Assemblea

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La presidente Meloni si è espressa anche sul conflitto in Ucraina, ricordando la scelta fatta dall’Italia di schierarsi a fianco di Kyiv.

«L’Italia ha scelto chiaramente da che parte stare. Lo ha fatto per senso di giustizia. Lo ha fatto perché è consapevole di quanto sarebbe difficile governare un mondo nel quale ha la meglio chi bombarda le infrastrutture civili sperando di piegare un popolo con il freddo e il buio, chi utilizza come arma l’energia e ricatta le nazioni in via di sviluppo impedendo di esportare il grano».

Sulla stessa linea il ministro degli Esteri Tajani, anch’egli intervenuto all’Assemblea: «La posizione del governo italiano guidato dal primo ministro Giorgia Meloni sull’aggressione russa all’Ucraina è chiara e molto nota. Siamo dalla parte dell’Ucraina, un popolo invaso che lotta per difendere la propria libertà e sovranità».

I leader mondiali sulla guerra

Il tema della guerra in Ucraina è stato introdotto da Antonio Guterres nel suo discorso di apertura. Il Segretario ha criticato la scelta della Russia di ritirarsi dalla Black Sea Initiative, dichiarandosi «profondamente deluso».

Grazie agli accordi sul grano, infatti, è stato possibile attuare «l’esportazione sicura di quasi 33 milioni di tonnellate di cibo dai porti ucraini del Mar Nero verso 45 Paesi» ha affermato Guterres, aggiungendo che «togliere milioni e milioni di tonnellate di grano porta a prezzi più alti. Questi ultimi saranno pagati da tutti, in particolare dai Paesi in via di sviluppo e dalle persone vulnerabili, ma anche da quelli sviluppati».

L’intervento di Zelensky all’Assemblea

Il 5 settembre si è aperta la 78esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha visto intervenire i leader di tutto il mondo sui temi caldi a livello globale

Al Palazzo di Vetro di New York ha parlato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, tornando a scagliarsi contro la Russia e a ricordare al mondo che la guerra è una questione globale.

«La Russia sta usando la carenza del grano e i prezzi del cibo come armi. Sta usando l’energia come arma», ha dichiarato Zelensky. Secondo il presidente, la Russia «avrebbe meritato il disarmo nucleare negli anni Novanta. La Russia non ha il diritto di avere armi nucleari». 

Un altro tema trattato da Zelensky riguarda le accuse mosse dalla Corte penale internazionale nei confronti di Putin, il quale sarebbe responsabile di deportazioni di bambini in Russia dalle zone occupate dell’Ucraina.

«Conosciamo i nomi di decine di migliaia di bambini e abbiamo prove di centinaia di migliaia di altri bambini rapiti dalla Russia nei territori occupati dell’Ucraina e successivamente deportati – ha affermato Zelensky -. Questo è chiaramente un genocidio».

Sui futuri sviluppi della guerra il presidente ucraino ha invece affermato che l’unica proposta di pace accettabile è quella presentata da Kyiv, che sarebbe già stata – almeno in parte – supportata da «140 paesi e organizzazioni».

Lavrov all’Assemblea

Dopo aver terminato il proprio discorso, Zelensky ha abbandonato la sala. Dopo di lui ha parlato il ministro degli Esteri russo Lavrov, il quale ha accusato i paesi occidentali di essere responsabili della guerra: «hanno interferito nelle vicende ucraine sin dalla caduta dell’Urss».

«Mosca non rifiuta il negoziato, è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha firmato un decreto per vietare un dialogo col presidente Putin», ha detto Lavrov sullo stallo ai negoziati, rispedendo al mittente le accuse di non voler trattare la pace.

Fonti: Open, Rai News, Sky tg 24, Cnn, unric.org

di Mirko Aufiero


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