Come sono andate queste Europee

di Mirko Aufiero
7 Min.

Esulta l’estrema destra in Francia, Germania e Austria; Macron scioglie l’assemblea e crollano i liberali; in Italia a vincere è l’astensionismo con oltre il 49%, seguito da Fratelli d’Italia.

Sono terminate ieri le elezioni Europee per elegge i nuovi 720 eurodeputati del Parlamento europeo. In Italia, come previsto dai sondaggi, si impone nuovamente Fratelli d’Italia con il 28,81 per cento dei voti. Di fatto un successo per Meloni, che dopo quasi due anni di governo ottiene la riconferma e oltre 2 punti in più rispetto alle politiche del 2022 (26 per cento).

Secondo il Partito Democratico di Elly Schlein con il 24,1 per cento, che segna un netto miglioramento rispetto al 19 per cento raccolto alle politiche. Terzo il Movimento 5 Stelle, che raccogliendo soltanto il 9,9 per cento dei consensi si allontana dagli alleati-rivali del Partito Democratico.

Bene Forza Italia insieme a Noi Moderati, che scavalca la Lega attestandosi al 9,7 per cento. Il partito di Salvini – a trazione Vannacci – si attesta al 9,2 per cento, meglio rispetto alle politiche del 2022 (8,8 per cento) ma un dramma rispetto alle precedenti Europee del 2019 (34,2 per cento).

A sinistra spicca Alleanza Verdi-Sinistra, che travolge la soglia di sbarramento e conquista il 6,73. Sotto la soglia invece Stati Uniti d’Europa e Azione, che non eleggeranno parlamentari europei per il gruppo Renew. I primi si fermano al 3,7 per cento, mentre i secondi al 3,35. Si fa sentire in questo caso il crollo del fu “Terzo polo“, la lista con cui Renzi e Calenda si presentarono in coppia alle politiche del 2022 raccogliendo il 7,8 per cento dei voti.

Ancora più distanti dallo sbarramento Pace Terra Dignità (2,20 per cento) e Libertà (1,22 per cento). Segna invece un record negativo l’astensionismo, che si attesta attorno al 49 per cento. Per la prima volta si scende sotto la soglia del 50 per cento alle Europee.

La destra avanza in Europa, Macron manda alle elezioni e Scholz traballa

Se in Italia queste Europee non producono particolari ribaltoni, lo stesso non si può dire per il resto dell’Unione. Ne sa qualcosa la Francia di Emmanuel Macron, doppiato nei consensi dall’estrema destra del Rassemblement National, guidato da Marine Le Pen e Jordan Bardella.

I liberali macroniani si fermano al 15,2 per cento, mentre il Rassemblement arriva al 31,5. Una distanza troppo ampia per far finta di niente e che porta Macron a mandare a nuove elezioni il Paese il 30 giugno e il 7 luglio.

Elezioni fatali anche per il primo ministro belga Alexander De Croo, che ha deciso di dimettersi dopo che il suo partito di liberali (Open Vld) si è fermato a circa il 5,9%. A vincere sono stati gli euroscettici di destra del Vlaams Belangs (14,5 per cento) e il sempre di destra Nuova Alleanza Fiamminga (14 per cento).

Balzo in avanti dell’estrema destra anche in Germania, dove AfD – cacciato da Le Pen e Salvini dal gruppo Id per essere troppo a destra – si impone come seconda forza al 15,90 per cento. A vincere è però l’Unione dei Cristiani e dei Democratici (CDU/CSU), partito in passato guidato da Angela Merkel, con il 30 per cento. Male il partito del cancelliere Olaf Sholz, che si ferma al terzo posto raccogliendo il 13,90 per cento.

In Spagna a vincere è il Partito Popolare con il 34,18 per cento, ma tengono botta i socialisti (PSOE) del primo ministro Pedro Sanchez. In Polonia prevalgono gli europeisti di Piattaforma Civica, guidati dal primo ministro Donald Tusk (37 per cento). Secondi i nazionalisti di Diritto e Giustizia (PiS) con il 36,2 per cento.

Cosa cambia nel Parlamento europeo

Parlamento europeo 2024-2029 – Fonte: Parlamento europeo

Nonostante i guadagni di alcuni gruppi politici e le perdite di altri, non ci sono clamorose rivoluzioni all’interno dell’europarlamento. Ciò significa che dovrebbe tenere botta la cosiddetta “maggioranza Ursula“, ossia quella formata dai liberali di Renew, dai socialisti e dal Partito Popolare che ha permesso l’elezione di Von Der Leyen alla presidenza della Commissione nel 2019.

Parlamento europeo 2019-2024 – Fonte: Parlamento europeo

A vincere queste elezioni è stato sicuramente il Partito Popolare, che consolida il suo ruolo di primo gruppo politico con 185 seggi in base alle proiezioni provvisorie del Parlamento europeo.

Il Partito Popolare – a cui aderisce Forza Italia – guadagna 9 seggi rispetto alle elezioni del 2019. Si tratta della seconda migliore crescita di queste elezioni insieme al +9 di Identità e Democrazia di Salvini e Le Pen. Sempre a destra crescono i Conservatori e Riformisti europei (ECR) di Meloni (+4).

Crollano invece i liberali di Renew, che con un -23 passano da 102 a 79 parlamentari europei. Stabili i socialisti e Sinistra, che si mantengono – deputato più, deputato meno – sugli stessi numeri delle precedenti Europee. Male invece i Verdi con un -19. Si fa sentire in questo caso l’impopolarità del Green Deal europeo promosso durante la passata legislatura.


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Articoli Correlati