Come funzionano le elezioni europee, in breve

di Mirko Aufiero
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 8 Min.

Come si vota, chi viene eletto e cosa succede dopo le elezioni: guida alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno

Cosa sono le Europee

Tra il 6 e il 9 giugno si terranno nei Paesi dell’Unione Europea le elezioni europee – che si svolgono ogni 5 anni – in cui verranno eletti i nuovi 720 eurodeputati del Parlamento europeo. In Italia si voterà l’8 e il 9 giugno, dalle 15 alle 22 di sabato e dalle 7 alle 23 di domenica.

All’Italia saranno assegnati 76 seggi, il che fa del Paese il terzo più rappresentato dopo Germania (96) e Francia (81). Il sistema elettorale adottato è quello proporzionale, il che vuol dire che le liste riceveranno un numero di seggi proporzionale al numero di voti ottenuti per rispettare fedelmente la volontà degli elettori.

È prevista una soglia di sbarramento, fissata al 4%. I voti dei partiti che non raggiungono la soglia non vengono quindi presi in considerazione nella ripartizione dei seggi. Al momento delle elezioni sarà inoltre contemplato il voto di preferenza. Si tratta della possibilità data agli elettori di indicare sulla scheda i nomi di tre candidati rispettando l’alternanza di genere.

Chi può votare, chi può candidarsi e dove

partiti gruppi europei

In Italia possono esercitare il diritto di voto tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni, mentre per candidarsi è necessario avere almeno 25 anni. Possono inoltre candidarsi anche i cittadini degli altri Stati dell’Unione europea.

Gli elettori saranno chiamati a votare nel seggio in cui si è iscritti, riportato sulla tessera elettorale. Per votare sarà necessario presentarsi con la tessera elettorale e un documento d’identità.

Le candidature sono divise in base alle circoscrizioni in cui è divisa l’Italia. Il territorio nazionale è infatti diviso in 5 circoscrizioni elettorali europee sovra-regionali, e a ognuna di esse è assegnato un numero di seggi in proporzione alla popolazione.

Le 5 circoscrizioni sono:

  • Nord-Occidentale, composta da Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Essendo la più popolosa, è anche quella che esprime più seggi (20);
  • Nord-Orientale, che raggruppa Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto (15 seggi);
  • Centrale, di cui fanno parte Lazio, Marche, Toscana e Umbria (15 seggi);
  • Meridionale, con Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia (18 seggi);
  • Isole, ossia Sardegna e Sicilia (8 seggi).

È possibile candidarsi in più circoscrizioni, ma si può essere eletti in soltanto una di queste. Ne consegue che, in caso di elezione in più circoscrizioni, il candidato deve sceglierne una soltanto. Il posto lasciato libero passa al primo dei non eletti.

In ogni lista inoltre i candidati dello stesso sesso non devono essere più della metà, e i primi due devono avere sesso diverso.

Cosa succede ai candidati già membri del governo o parlamentari?

Accade spesso che, nella speranza di ottenere qualche punto in più, i partiti decidano di candidare alle Europee i propri leader, nonostante siedano già in Parlamento o siano membri del governo. In questi casi sorge un’incompatibilità tra i ruoli, e in caso di elezione l’eletto deve rinunciare ad una delle due cariche.

Non può ricoprire il ruolo di eurodeputato – ma può candidarsi – chi è un membro del governo di uno Stato dell’Unione, un deputato o un senatore, il presidente di Regione o Provincia, un consigliere regionale, un sindaco di un comune con una popolazione superiore ai 15mila abitanti o un membro di altre istituzioni dell’Unione.

Chi voteremo: gruppi e partiti

https://www.flickr.com/photos/european_parliament/53510725245 https://www.flickr.com/photos/european_parliament/

Nonostante si tratti delle elezioni europee, i cittadini dei singoli Stati voteranno per i partiti nazionali. Questi infatti – pur appartenendo ai “partiti europei“ – partecipano alle elezioni per conto proprio.

Una volta avvenute le elezioni, gli eurodeputati si suddividono nei gruppi politici del Parlamento europeo, organizzati su affinità politiche ed espressione di uno o più partiti europei.

Ad oggi i gruppi politici sono sette:

A questi si aggiungono i “non iscritti“, ossia quei deputati che non appartengono a nessun gruppo politico.

A differenza dei gruppi, che esistono solo all’interno del Parlamento europeo, i partiti europei operano in tutte le istituzioni dell’Unione e raggruppano diversi partiti nazionali.

Come si vota, in pratica

Ogni elettore avrà a disposizione una scheda con i simboli di tutte le liste ammesse, accanto ai quali sono tracciate le tre linee orizzontali per esprimere le preferenze. Come già detto, è possibile – ma non obbligatorio – esprimere fino a tre preferenze rispettando l’alternanza di genere, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza.

Per votare la lista basterà invece tracciare un segno sul simbolo corrispondente. Nel caso in cui ci si limiti a votare la lista senza esprimere preferenze, il voto sarà conteggiato solo per il calcolo dei seggi spettanti alla lista, senza essere assegnato a nessun candidato.

Da notare è che non è contemplato il voto disgiunto: il simbolo barrato e i candidati indicati come preferenza devono appartenere alla stessa lista.

Gli scrutini inizieranno alle 23 di domenica 9 giugno. Saranno eletti per ogni lista – e proporzionalmente ai voti raccolti – i candidati con più preferenze. Le eventuali parità saranno risolte guardando all’ordine in cui i candidati sono presentati nelle liste.


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