Burkina Faso: secondo colpo di stato in un anno, i militari destituiscono Damiba

di Emanuele Lo Giudice
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“Abbiamo deciso in questo giorno di rimuovere il tenente colonnello Damiba dal potere dello Stato, al fine di perseguire il nostro ideale comune con tutto il popolo del Burkina Faso, ossia il ripristino della sicurezza e dell’integrità del nostro territorio” l’annuncio dei militari in radiotelevisiva nazionale, Damiba aveva preso il potere tra il 23 e il 24 Gennaio 2022.

Circa 15 soldati sono apparsi in diretta televisiva alle ore 20 locali della giornata di ieri, il messaggio alla nazione era quello della destituzione di Damiba, reo di non aver risolto i problemi del paese e di non aver saputo rispondere adeguatamente all’insurrezione islamista. “Un nuovo uomo forte” prenderà il potere e guiderà il paese, il capitano Ibrahim Traore.

Il precedente: il colpo di Stato del Gennaio 2022.

Indipendente dalla Francia (di cui era una ex colonia) dal 5 Agosto 1960, il Burkina Faso ha vissuto una storia di grande instabilità, considerando i molteplici colpi di Stato che si sono susseguiti negli ultimi decenni. Precedentemente conosciuta come “Repubblica dell’Alta Volta“, la denominazione del Paese è stata cambiata nel 1984 sotto la Presidenza Sankara in “Burkina Faso”; il precedente nome proveniva dalla posizione sui corsi del fiume Volta.

Repubblica semipresidenziale per Costituzione (1991), il Burkina Faso ha vissuto per 27 anni sotto dittatura dopo l’uccisione di Sankara per mano del suo Vice Compaoré, che prenderà il potere nel 1987 fino al 2014. Nel 2014, con le dimissioni di Compaoré a causa di un’ampia sollevazione sociale, la vittoria di Roch Marc Christian Kaboré alle elezioni presidenziali (53% dei consensi) ha portato al ripristino della Repubblica. C’è da ricordare che tra le dimissioni di Compaoré (Ottobre 2014) e la vittoria di Kaboré (Dicembre 2015) un altro colpo di Stato si verificò in Burkina Faso nel 2015, quando il generale Diendéré prese il potere e instaurò un regime militare tra il 17 Settembre e il 23 Settembre, per poi accordarsi con i lealisti sul ritorno di Kafando, Presidente civile ad interim del Burkina Faso nell’attesa delle elezioni presidenziali.

Roch Marc Christian Kaboré

Kaboré rimarrà alla presidenza fino al 24 Gennaio 2022, giorno in cui verrà rovesciato da una frangia dell’esercito, la quale arrestò il Presidente, sciolse il Parlamento e il Governo, sospendendo la Costituzione. Rieletto nel 2020, Kaboré doveva fare i conti con la crisi jihadista del paese, cresciuta soprattutto a seguito della prima guerra libica e dell’intervento della NATO del 2011. Dal 2015 il Burkina Faso combatte infatti una guerra contro Al-Quaida, i quali miliziani portano avanti attacchi sempre più gravi nell’intero paese. L’incapacità dell’esecutivo nel contrastare la crisi jihadista ha portato a delle sollevazioni popolari e al conseguente colpo di Stato.

Paul-Henri Sandaogo Damiba, leader dei golpisti, venne eletto Presidente ad interim il 31 Gennaio. Ad oggi Damiba si ritrova destituito, causa la sua poca capacità nel contrastare i problemi del paese, a detta dei militari che hanno portato avanti un nuovo colpo di Stato nel Paese questo Venerdì. Traore, assunto il potere, ha sciolto il governo, sospeso la Costituzione e le attività, nonché instaurato un coprifuoco e la chiusura dei confini territoriali e aerei del Paese.

Si è concluso l’ottavo colpo di Stato burkinabé dal 1960, conseguenza di una crisi sempre più intensa che nel 2020, per situazioni si sicurezza pubblica, aveva limitato l’accesso alle urne a quasi mezzo milione di abitanti, a causa degli attacchi jihadisti.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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