“Buonanotte”, la lettera a un bambino mai nato di Ernia

di Francesco Cocco
6 Min.

Ho sentito i brividi”, “Al primo ascolto ho avuto gli occhi lucidi”, “Testo elegantissimo”, “La storia raccontata è devastante“. Queste sono solo alcune delle reazioni che hanno avuto i miei amici e molti degli utenti nel web all’ascolto del brano “Buonanotte” del rapper Ernia, all’anagrafe Matteo Professione, presente nell’ultimo album, “Io non ho paura“, pubblicato lo scorso venerdì.

Al centro del brano c’è un unico tema: l’aborto. Per trattare uno dei temi etici più complessi e divisivi degli ultimi tempi, il rapper 28enne milanese non si espone a favore o contro, ma racconta di una vicenda personale, forse la più difficile che egli stesso abbia mai affrontato e ne parla non con rabbia o con rancore, ma utilizza un flusso di coscienza per parlare a quel bambino mai nato con una dolce amarezza, quasi una ninna nanna da ascoltare ad occhi chiusi.

La copertina del nuovo album di Ernia “Io non ho paura”

L’album, dal titolo ispirato all’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti “Io non ho paura”, entra nel pieno della maturità dell’artista e pone al centro di esso il coraggio, necessario per affrontare con la forza ogni paura.

La paura di sbagliare, sai paralizza la scelta. In questa lettera, Ernia racconta la sua vicenda personale, da padre, alle prese con l’aborto, una scelta difficile ed un dolore condiviso con la sua compagna: La mamma si è ripresa dopo un po’ nonostante,
Questo sia uno di quei fatti che fa l’anima pesante
. Che un uomo parli in prima persona di interruzione di gravidanza è un elemento di novità nel panorama musicale, senza ombra di dubbio potrà entrare nei pezzi iconici della nuova generazione di artisti rap e non solo.

Personalmente, ritengo che Ernia abbia deciso di trattare una di quelle vicende personali, unica per ogni individuo, che si possono comprendere veramente solo nel momento in cui se ne è protagonisti. L’aborto è un tema complesso e in questo brano viene affrontato con estrema delicatezza tanto per cui è complicato esprimerne una posizione favorevole o contraria. E’ pero’ certamente impossibile rimanerne indifferenti, una lacrima versata e un silenzio attonito valgono davvero molto più di mille parole.

La “lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci

Oriana Fallaci è stata una scrittrice e giornalista italiana, una delle penne più lette ed importanti del giornalismo dell’ultimo secolo. Come giornalista ha intervistato alcune delle personalità più influenti e potenti del Mondo e ha seguito come corrispondente alcuni dei conflitti più importanti della storia recente, dal Vietnam al Medio Oriente, all’attacco alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001.

“Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci

Nel 1975, Oriana Fallaci ha pubblicato “Lettera a un bambino mai nato” in cui una donna tiene un monologo con il bambino che ha in grembo e che vive la gravidanza e la maternità come una scelta personale e di responsabilità. Al centro del libro c’è la scelta, la Fallaci interroga assiduamente la propria coscienza ponendo come cardini fondamentali la natura femminile e la vita.

In una società che non vede di buon occhio le donne che decidono di vivere la maternità da sole, la gravidanza non è mai semplice.

“Una donna che aspetta un figlio senza essere sposata è vista il più delle volte come una irresponsabile. Nel migliore dei casi, come una stravagante, una provocatrice. O un’eroina. Mai come una mamma uguale alle altre”.

Oriana decide di raccontare questo fatto, esponendo la difficoltà di scegliere, di battersi contro una società fortemente maschilista, contro una realtà costituita da privilegi e discriminazioni.

“Vorrei tu fossi una donna. Essere una donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Vorrei che tu provassi un giorno ciò che provo io: essere mamma non è un mestiere. Non è neanche un dovere. È solo un diritto fra tanti diritti. Faticherai tanto a ripeterlo. Ma non dovrai scoraggiarti. Battersi è molto più bello che vincere, viaggiare è molto più divertente che arrivare”.

Il parallelismo di Ernia e il successo

Come per Ernia che descrive la vita come una “condanna“, così Oriana parla del venire al mondo come un “rischio“. È in questa occasione che la “scelta” diventa un macigno enorme da sostenere perchè, citando la scrittrice, “potrei buttarti via e non sapresti mai che t’ho buttato via. Non sapresti mai se ti ho fatto un torto o un regalo“.

Ad oggi il brano sta spopolando sui social, in particolare Tik Tok, la nuova culla della giovane generazione Z. Al suo esordio sulle classifiche Spotify, “Buonanotte” si è piazzata al secondo posto nella Top 50 Italia, davanti a tutti gli altri brani dell’artista e confermando di essere il cuore del nuovo progetto musicale di Ernia.

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