Attenzione, pickpocket: da TikTok all’intervista sul New York Times

Quanto influenza la narrazione dei crimini sulla percezione di essi?

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Quante volte ci succede durante il giorno di aprire TikTok e di scorrere convulsivamente il feed tra video virali e balletti poco coordinati? Durante il mese appena trascorso, tra quelle migliaia di tiktok, vi sarete sicuramente imbattuti in numerosissimi video che mostrano le strade di Venezia colme di turisti e presunte borseggiatrici e una voce di sottofondo che avverte:

Attenzione, borseggiatrici! Attenzione, pickpocket!

La voce protagonista è diventata così virale da varcare i confini nazionali.

Di chi è la voce che ha fatto impazzire TikTok (e non solo)?

Si chiama Monica Poli, la donna 57enne e voce protagonista del fenomeno virale che ha smosso il web, oltrepassando i confini virtuali.

Una donna veneziana, consigliera comunale della città con la Lega e membro dell’associazione Cittadini Non Distratti, che secondo un report di The Economist del 2019 è responsabile di un terzo degli arresti di borseggiatrici e borseggiatori a Venezia. L’associazione è sbarcata sulle piattaforme social con il nome di” cittadininondistratti2″ contando, in poche ore, migliaia di follower.

Siamo un gruppo di 50 persone. La prima volta che abbiamo preso un borseggiatore è stato a Venezia circa 30 anni fa. Penso sia il primo gruppo in Italia. Il più vecchio.

Intervista del New York Times a Monica Poli

Da Rihanna all’NBA: la voce che ha conquistato le stelle

La voce di Monica Poli, come accennato nelle prime righe di questo articolo, ha varcato i confini nazionali. La NBA ha usato la voce della donna come sottofondo di un video in cui un giocatore NBA “ruba” la palla all’avversario.

Un altro TikTok mostra, invece, Alok uno dei più famosi DJ brasiliani al Tomorrowland, il più celebre festival di musica elettronica al mondo, riscaldare la folla con questo “beat”.

La star Rihanna ha invece scelto di usare “attenzione borseggiatrici, attenzione pickpocket” per pubblicizzare l’ultimo prodotto di Fenty, la sua linea di cosmetici.

Monica Poli e l’intervista del New York Times

Monica Poli. The New York Times

Per comprendere la portata di questo trend social, ci basterà leggere l’intervista che il New York Times ha fatto a Monica Poli. Il quotidiano rappresenta, infatti, un’istituzione giornalistica mondiale.

Il New York Times chiede alla Poli quale sia stato il motivo dello sbarco sui social:

« We opened TikTok and Instagram to let the people of the world know that when you come to Venice, be careful. »

Abbiamo aperto l’account TikTok e Instagram per fare in modo che le persone sappiano che quando vengono a Venezia, devono stare attente.

Dall’intervista emerge, inoltre, che Poli trascorre un bel po’ di ore tra i turisti.

« Depends. Sometimes all day after work, because I work in the morning. I clean offices. After, I spend my time protecting the tourists. It can be three, four, five, six hours. »

Dipende, a volte tutto il giorno, dopo il lavoro, perchè lavoro la mattina. Io pulisco gli uffici e dopo impiego il mio tempo per proteggere i turisti. Possono essere tre, quattro, cinque, sei ore.

Altro aspetto portato alla luce dal quotidiano statunitense riguarda i legami con la politica.

Le posizioni politiche della Lega si riflettono in ciò che fate per Cittadini Non Distratti?

I Cittadini volontari non aderiscono ad alcun partito politico, né la politica influisce sul nostro obiettivo, che è quello di aiutare le forze dell’ordine locali quando possibile.

I fattori alla base del viralità social

Attenzione, borseggiatrici! Attenzione, pickpocket!

Un grido chiaro e comprensibile in tutto il mondo che fa leva sul clima creato dai sempre più frequenti episodi di criminalità nelle grandi città come Venezia e Milano. Aspettate! Siamo così sicuri che questi episodi siano in aumento?

Secondo quanto emerso dal 56° rapporto Censis, rispetto al 2012, i crimini sono in diminuzione:

  • -47% di furti nelle abitazioni (124.715 contro 237.355 del 2012)
  • – 48% di rapine (22.093 contro 42.631 del 2012)

Perchè, quindi, ci sentiamo sempre meno sicuri nelle nostre città?

La voce di Monica Poli, come quasi tutte le narrazioni di crimini che ogni giorno ascoltiamo dai social media e dai mezzi di informazione tradizionali, usa toni allarmisti e spesso inadatti. Il grido di Monica falsa la nostra percezione della realtà, facendoci puntare il dito su ragazze che non abbiamo la prova siano delle borseggiatrici, pochissimi video, infatti, mostrano queste persone in flagranza di reato.

Nei video, inoltre, c’è un altro fattore che ci induce in inganno. Queste ragazze nascondono il loro viso, ma perché lo fanno? Perché sono colpevoli? In realtà, come abbiamo già detto, non lo sappiamo, non esiste un processo a loro carico. Il loro volto viene mostrato, quindi, senza il loro consenso, senza alcun modalità che lo oscuri. Senza che venga tutelata, quindi, la loro privacy e questo è forse l’unico dato di fatto che emerge dai TikTok.

E se è vero che i crimini esistono e le associazioni possono dare un grande aiuto alle forze dell’ordine, riflettiamo, quindi, ponendoci una domanda: apparire come la figura che ricerca ed individua un problema, ingigantendolo o addirittura creandolo, non è forse il modo migliore per porsi come soluzione ad esso?

Scritto da Costanza Maugeri


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Fonti: The New York Times, Skytg24, Deejay.

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